Pnrr: 330 milioni per Roma e Provincia. Priorità a Tor Bella Monaca

Sarà il Pnrr a finanziare la riqualificazione di Roma e Provincia: 330 milioni di euro complessivi. Priorità ai cantieri per rilanciare Tor Bella Monaca. Previsti fondi per cinque Piani urbani integrati.
Pnrr: 330 milioni per Roma e Provincia. Priorità a Tor Bella Monaca
Dovevano essere spostati su altra fonte di finanziamento, ma alla fine il ministro del Pnrr, Raffaele Fitto,ha dato il via libera: i cinque Piani urbani integrati (Pui) di Roma e provincia restano dentro il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il sindaco Roberto Gualtieri, dopo l’incontro con Fitto, ha assicurato che il Comune di Roma è in grado di dimostrare che i progetti stanno procedendo secondo il cronoprogramma previsto con l’obiettivo di chiudere i cantieri entro il 30 giugno del 2026. Si tratta di cinque piani di rigenerazione e riqualificazione urbana in altrettante periferie,
Gualtieri: «Faremo in tempo»
«Parliamo complessivamente di cinque Pui importanti, impegnativi, che però stanno procedendo bene, sono stati tutti aggiudicati. Una mole di lavoro imponente ma siamo nei tempi programmati e siamo in grado di fornire tutta la documentazione», ha detto il sindaco.
Oggi l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, che supervisiona la partita ha fatto sapere che già entro la fine di quest’anno partiranno i primi lavori nel quadrante di Tor Bella Monaca a sud della città. In tutto i cinque Pui, tre controllati dal Comune di Roma e due dall’ente Città Metropolitana, cubano 330 milioni di investimenti.
Gli investimenti nel dettaglio
«Di questi, 180 milioni riguardano i tre piani di Tor Bella Monaca, Corviale e Santa Maria della Pietà a cui si aggiungono 50 milioni di fondi delle biblioteche, quindi in tutto 230 milioni per la Capitale», ha spiegato Veloccia.
Altri 100 milioni, invece, riguardano i due progetti di Città Metropolitana: uno include interventi su 31 biblioteche in provincia e l’altro prevede opere sui Poli di inclusione per la disabilità negli impianti sportivi.
I tre cantieri principali
I progetti, in fase avanzata, prevedono per Tor Bella Monaca benefici per 836 famiglie con un importo lavori stimato di 35 milioni di euro per interventi sulle abitazioni, nonché la creazione di nuove attività, legate alla cultura e all’innovazione, in 2.100 metri quadrati di spazi destinati a servizi urbani. Sono previste anche opere di viabilità e valorizzazione del patrimonio archeologico.
Nel complesso del Santa Maria della Pietà, invece, è stata immaginata la creazione di un Parco della salute e del benessere, un sistema misto e articolato di spazi e attività che ambiscono a promuovere lo sviluppo delle persone attraverso percorsi condivisi.
A Corviale gli interventi puntano a migliorare la qualità degli edifici e a rigenerare gli spazi aperti che caratterizzano il quartiere, inteso come elemento di connessione tra città e campagna, secondo l’intenzione originaria dei progettisti.
Avvio lavori nel 2024
«I cantieri partiranno tutti a febbraio del 2024. Ma immaginiamo che alcuni, tipo quello di Tor Bella Monaca dove ci sono alcune lavorazioni che non necessitano di una progettualità troppo spinta, come i cappotti termici o la sostituzione degli infissi nelle palazzine popolari, possano partire anche entro l’anno». Così l’assessore Veloccia.
«Stiamo lavorando con le imprese perché si possano distinguere e dividere le lavorazioni più complesse e quelle più semplici . Per queste ultime potemmo partire anche entro l’anno».
In termini di cronoprogramma, come ha chiarito il sindaco, «a oggi il 60% dei contratti è già sottoscritto e il restante 30% lo sarà entro il 31 ottobre. Una mole di lavoro imponente ma siamo nei tempi programmati», ha aggiunto l’assessore.
Corviale resta dov’è
In merito all’ipotesi di abbattere il Corviale, che aveva proposto la Giunta regionale, Veloccia è stato perentorio: «È un’idea che a nostro avviso era sbagliata e impraticabile anche prima dei Piani urbani integrati. La scelta delle ultime amministrazioni negli ultimi 15 anni è stata quella di riqualificare Corviale, tanto è vero che la Regione ha investito ingenti fondi e sta ancora realizzando le nuove case al quarto piano, con un investimento di oltre 10 milioni dì euro. Tornare indietro sarebbe difficilissimo da un punto di vista logistico, perché si dovrebbero riallocare 6 mila persone, e sarebbe un controsenso rispetto agli investimenti che sono stati fatti».
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