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5:00 pm, 4 Ottobre 23 calendario

Bus precipitato dal cavalcavia a Mestre, nessun contatto con altri veicoli prima del volo

Di: Redazione Metronews
Bus precipitato
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Per il bus precipitato dal cavalcavia a Mestre – con 21 vittime (tra cui un neonato e nove ucraini) e 15 feriti dei quali una decina in terapia intensiva – la Procura di Venezia procede per il reato di omicidio plurimo stradale. Ma al momento – come ha precisato il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi – non ci sono persone indagate. Il mezzo a trazione elettrica era dotato di una “scatola nera” che è stata recuperata e ora verrà analizzata. Sarà poi fondamentale l’autopsia sul corpo dell’autista Alberto Rizzotto – che era esperto – per verificare un eventuale malore. È in corso l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. In uno di questi si vede molto bene il bus mentre vola improvvisamente dal viadotto. «Non ha avuto alcun impatto con altri mezzi prima dell’incidente – ha spiegato il procuratore Cherchi – i testimoni non hanno sentito alcun urto sulla sinistra». Non risultano segni di frenata, ma il bus «andava lentamente», come hanno riferito le persone sopravvissute già ascoltate dagli inquirenti.

Bus precipitato, analisi in corso

Tutta l’area dell’incidente è stata sequestrata, compreso il guardrail sul cui stato di conservazione e sulla cui resistenza si stanno facendo i primi accertamenti. Un «punto fermo», secondo quanto riferito dal magistrato, «è che l’impatto del bus è avvenuto 50 metri prima rispetto al punto della rottura del guardrail e della caduta». Nei prossimi giorni saranno conferiti gli incarichi agli specialisti che si occuperanno delle autopsie, un passaggio che avverrà quando saranno riconosciute tutte le vittime (anche ricorrendo all’esame del Dna). Smentita anche l’ipotesi di un incendio a bordo del bus prima dell’incidente. C’è stata invece «una fuoriuscita di gas dalle batterie al litio dell’alimentazione elettrica – ha spiegato il procuratore Cherchi – che sono state messe sotto sequestro». Batterie che avrebbero rallentato l’opera di soccorso dei vigili del fuoco.

Cinque feriti molto gravi

«Tra i 15 feriti ci sono anche una coppia di fratelli di 3 anni e 13 anni che nello schianto hanno perso la mamma e il compagno della mamma, entrambi morti – ha riferito il governatore del Veneto, Luca Zaia – ci sono 5 feriti molto gravi. Una tragedia immane. A Treviso abbiamo svuotato il pronto soccorso dirottando i pazienti altrove. Abbiamo 5 ospedali interessati e a Padova abbiamo una bimba di 3 anni che è una grande ustionata per cui siamo molto preoccupati». Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha disposto fino a venerdì il lutto cittadino.

«Il guardrail era molto vecchio»

Il guardrail del cavalcavia di Mestre «è vecchio, degli anni ’50, e potrebbe essere stato una concausa dell’incidente». Lo ha detto Massimo Fiorese, l’ad della società La Linea, proprietaria del bus precipitato. Fiorese propende per un malore dell’autista Alberto Rizzotto «che non mi risulta avesse problemi di salute, come confermano le visite annuali a cui veniva sottoposto, come tutti i suoi colleghi». Per Fiorese, «quello che è successo è stato meno immaginabile di un meteorite». È toccato proprio a lui, ieri sera, il riconoscimento della salma dell’autista che viveva con i genitori in provincia di Treviso.

4 Ottobre 2023
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