Benjamin Mascolo: «Sono rinato dopo aver toccato il fondo»

Il grande successo arrivato con il duo Benji e Fede dopo tanti rifiuti, l’amore con Bella Thorne, e poi la rottura e le droghe. Una vera e propria confessione a tutto tondo per Benjamin Mascolo, intervistato durante il podcast “One more time”.
In particolare l’ex chitarrista del duo racconta che lo scioglimento del duo nel 2020 fu dovuto al fatto che lui voleva anche cantare, son solo scrivere e suonare, ma Fede non era d’accordo. Quindi la decisione di partire per gliusa da solo. Ed è qui che una sera al Festival di Coachella conosce e si innamora di Bella Thorne. Una felicità che dura poco più di un anno: «Lei è bisessuale, le piacciono anche le ragazze. Spesso stava da sola in America e soffriva tantissimo lo stare da sola, quindi c’erano chiamate al telefono di ore in cui piangendo mi diceva “Sono sola”. Un giorno mi ha chiesto se potesse uscire con una ragazza. In quel momento ho detto di sì. Poi è successo che avessimo rapporti sessuali insieme con altre ragazze. All’inizio uno magari pensa “Che figata. Sono fidanzato, innamorato e in più vado a letto con altre donne: modelle, attrici…”. Ti senti figo. Non mi rendevo conto che quella cosa stava erodendo piano piano la nostra intimità».
Le droghe
E infine le droghe: «Sono stato introdotto cattive compagnie a sostanze pesanti. Ho iniziato a fare uso di anfetamine e metanfetamine. Due o tre volte a settimana prendevo funghi psichedelici. Questa cosa si è evoluta velocemente. Non solo era un “Vado alla festa”, ma un “Vado alla festa più pazza”. Sono arrivato a farmi 6 o 7 pasticche di ecstasy in un giorno e non dormire per una settimana, delirando completamente. Mi sentivo perso nel mondo, non vedevo i miei amici di vecchia data, la mia famiglia. Lì ero completamente allo sbando. Prima i miei amici di sempre hanno cercato di fermarmi, poi mi hanno allontanato. Anche Bella mi ha detto “Finché non risolvi i tuoi problemi con la droga, non possiamo più stare insieme”. Mi facevo del male da solo: volevo vedere fino a dove potevo spingermi. Ho rischiato di morire di overdose. In quel momento in testa mi ripetevo “Voglio vivere, voglio vivere”. Qualche tempo dopo venne mio fratello, mi riportò in Italia dove sono rinato».
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