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2:18 pm, 25 Settembre 23 calendario

Medici di famiglia e stress post Covid, a Roma picco di abbandoni

Di: Redazione Metronews
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Medici di famiglia e stress post Covid, a Roma picco di abbandoni. Medici di famiglia di Roma e provincia ad alto rischio stress nel post Covid. Il fenomeno è “allo studio dell’Ordine dei medici, per capire le dimensioni del problema, trovare le soluzioni e avviare iniziative per sostenere i colleghi”, annuncia all’Adnkronos Salute Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia, evidenziando come a partire dall’emergenza pandemica i medici del territorio manifestino sempre più disagio professionale.

Medici di famiglia e stress post Covid, a Roma picco di abbandoni

“Il grande problema è rappresentato – continua Magi – soprattutto dalle modalità d’accesso, molto cambiate. Durante il Covid l’utilizzo della messaggistica per contattare il proprio medico è cresciuta enormemente. E questo canale ormai resta aperto. Ciò vuol dire che un professionista con 1.500 pazienti riceve ogni giorno un numero di messaggi difficili da gestire, che si somma al lavoro quotidiano e alle maggiori incombenze burocratiche. Un carico evidentemente molto pesante a cui molti medici di famiglia non hanno retto – sottolinea – In particolare i più anziani che, in diversi casi, hanno lasciato la professione in anticipo. Abbiamo avuto un picco importante di abbandoni che si declina sul territorio con una forte carenza di medici di medicina generale in alcune aree, in particolare le zone della periferia più difficili della capitale“. Dove, racconta Magi, “succede anche di vedersi arrivare pazienti armati in studio”.
L’Ordine “ha già realizzato alcune survey per fare il punto su come si sentono i medici della provincia, sul territorio ma anche negli ospedali. Ora vogliamo avere una fotografia più chiara per individuare, poi, azioni di supporto concrete – chiosa il presidente dell’Ordine – e non lasciare soli i colleghi”.

Il Lazio stila le regole per prevenire i contagi negli studi medici

“Indossare mascherine Ffp2 nell’accesso e durante tutta la permanenza nei locali dello studio medico”. E’ la prima di 4 regole dettate dai medici di famiglia della Fimmg del Lazio, in un Manifesto diffuso dal sindacato con l’obiettivo di “informare per prevenire, evitando che gli studi medici diventino possibili centri di diffusione virale proprio nel prossimo periodo invernale”.
“I casi di Covid-19 sono in aumento”, si legge nella locandina rivolta ai pazienti. “La malattia ha generalmente un andamento benigno – si precisa – ma rimane molto pericolosa per anziani e pazienti fragili.

Per proteggere queste persone il tuo medico, aderendo alle raccomandazioni della Fimmg Lazio, e per consentire la massima sicurezza a tutte le persone che accedono nei locali dello studio medico, ti raccomanda” per prima cosa di indossare la mascherina Ffp2. Inoltre, secondo punto, di “contattare telefonicamente lo studio medico in caso di sintomatologia febbrile e/o disturbi delle vie respiratorie (inclusi i sintomi da raffreddamento), e attenersi alle istruzioni che verranno date evitando di recarsi direttamente presso lo studio”. Terza raccomandazione: “Mantenere il distanziamento sociale evitando di creare assembramenti”. Quarta: “Effettuare le vaccinazioni raccomandate contro Covid-19, influenza e pneumococco, indicate per tutte le persone di età superiore a 60 anni, per chi è affetto da patologie croniche e i lavoratori a rischio”.

Lo scopo dell’iniziativa, spiega il sindacato in una nota, è sia “prevenire i contagi nella vita comune” sia “mettere in sicurezza gli studi affinché non ne risenta la salute di tutti i cittadini, in particolar modo fragili e anziani”. Commenta il segretario regionale di Fimmg Lazio, Giovanni Cirilli: “Intendiamo contribuire con semplici consigli al contenimento generale nella diffusione della malattie virali. In un momento in cui la malattia Covid è in fase di aumento e alle porte c’è la stagione influenzale, dovremo gestire al meglio la situazione evitando il più possibile che anziani e persone a rischio si contagino. Non solo, ma va evitato in tutti i modi che ciò avvenga nei nostri studi, posti ad alto rischio perché punto di contatto tra possibili infetti e persone fragili che non dovrebbero venire a contatto con la malattia”.

25 Settembre 2023
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