Tank ucraini sfondano la difesa russa. “Morale alto, l’inverno non ci fermerà”. I missili in Crimea hanno fatto strage di comandanti
Le forze ucraine sono riuscite a penetrare il fronte di difesa russo nella località di Verbove, ha annunciato il generale che comanda la contro offensiva a sud.
Difesa russa penetrata a Verbove
“Siamo arrivati a una svolta sul fianco sinistro (all’altezza di Verbove), e continuiamo ad avanzare oltre”, ha spiegato Oleksandr Tarnavsky, in una intervista a Cnn, in cui ha ammesso tuttavia che i suoi uomini stanno procedendo “non così velocemente come ci aspettavamo, non come nei film sulla Seconda guerra mondiale”. “La cosa importante è non perdere l’iniziativa”, ha aggiunto.
L’attacco con i missili sul quartier generale
della flotta russa in Crimea
“Territorio fortemente minato”
I progressi sono stati più lenti del previsto, con un territorio fortemente minato, ma nelle ultime settimane Kiev ha compiuto progressi strategici nella regione di Zaporizhzhia, ha aggiunto il militare ucraino, secondo cui l’inverno non fermerà la controffensiva delle forze di Kiev. «Sul fianco sinistro vicino al villaggio di Verbove c’è stata una svolta e continuiamo ad avanzare ulteriormente».
Avanzata verso Melitopol e Crimea
Il mese scorso Kiev aveva dichiarato una vittoria strategica riconquistando il villaggio meridionale di Robotyne. Tarnavskiy ha affermato che un importante passo avanti per la controffensiva sarebbe possibile se Kiev riconquistasse la città di Tokmak – a circa 20 chilometri dalla linea del fronte – che era caduta in mano alle forze russe all’inizio dell’invasione. La riconquista di Tokmak consentirebbe alle forze ucraine di spingersi ulteriormente verso Melitopol occupata e la Crimea annessa. «Penso che una svolta avverrà dopo Tokmak», ha detto, ma al momento le forze russe fanno affidamento sulla profondità della loro linea difensiva».
Tarnavskiy non è d’accordo con alcune previsioni secondo cui la spinta dell’Ucraina potrebbe essere ulteriormente rallentata dai prossimi mesi invernali. «Il tempo può essere un serio ostacolo durante l’avanzata, ma considerando come avanziamo, per lo più senza veicoli, non credo che influenzerà pesantemente la controffensiva», ha detto.
Il militare ucraino ha fornito alcune informazioni sul tipo di combattimenti che si svolgono nel sud, 19 mesi dopo l’invasione di Mosca: «In questo momento, nè il nemico nè noi usiamo grandi formazioni, compagnie, battaglioni o brigate. Usiamo squadre d’assalto, gruppi di 10-15 uomini», ha detto. “Conducono un lavoro titanico concentrando il fuoco nemico su di loro e utilizzando tutti i mezzi a loro disposizione per sopravvivere».
Crimea, il raid durante un vertice: i missili fanno strage di ammiragli
L’intervista è stata pubblicata il giorno dopo che Kiev ha colpito il quartier generale della flotta russa del Mar Nero in Crimea, sostenendo di aver ucciso comandanti «senior». Nell’attacco infatti sono state uccise 9 persone e altre 16 sono rimaste ferite, tra cui appunto due alti comandanti, sostengono dalle forze armate di Kiev, precisando che il raid è avvenuto durante una riunione dei vertici della Marina russa. Tra i feriti c’è il comandante del gruppo, il generale Alexander Romanchuk, che è in condizioni molto gravi, e il capo di Stato maggiore, generale Oleg Tsekov, che non è cosciente. Poco dopo l’attacco missilistico, il ministero della Difesa russo aveva reso noto che risultava disperso un militare.
Il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, non ha invece confermato le notizie sulla presunta morte del comandante della flotta russa del Mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov.
Tarnavskiy ha affermato che il successo della controffensiva dipende non solo da ciò che accade sul fronte, ma anche dalla «distruzione dei centri di comando» che creano «un pasticcio sul campo di battaglia» e ha aggiunto che gli attacchi in Crimea hanno migliorato il morale delle truppe ucraine: «Ci aiutano ma ci danno anche speranza per il futuro».
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