Mattarella: “Accoglienza e integrazione, no all’improvvisazione. Dublino? Preistoria…”
Le regole di Dublino? Preistoria. Gli strumenti per gestire il fenomeno migratorio? Accoglienza e integrazione non provvedimenti improvvisati.
Mattarella e i migranti
Mentre la premier Meloni all’Onu chiede guerra globale ai trafficanti di essere umani e il Governo sta stilando un piano di costruzione di centri detentivi per i rimpatri in ogni Regione, è tutta un’altra musica quella che intona il presidente Sergio Mattarella assieme all’omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier a piazza Armerina in Sivilis, dopo la visita all’Associazione ‘Don Bosco 2000‘ che si occupa di accoglienza ed integrazione. Coincidenze forse non casuali che servono a mettere alcuni punti fermi, su cui i due presidenti concordano.
“Abbiamo affrontato il problema migratorio, così intensamente all’ordine del giorno in questo periodo, non soltanto in Europa, nei Paesi del Mediterraneo, nei Paesi del Nord Europa attraverso la rotta balcanica o quella che passa per la Bielorussia, ma anche in altre parti del mondo. Il fenomeno è globale e si registra in tutte le parti del mondo” ha detto Mattarella. “Abbiamo entrambi la percezione che è un fenomeno epocale, che va governato con visione del futuro, non con provvedimenti improvvisati o tampone che risolvono qualche occasione temporanea, ma che esaminino e affrontino il problema con una visione del futuro coraggiosa e nuova rispetto ad un fenomeno così grande. Ma su questo l’operatività è rimessa ai Governi, non è rimessa nè al Presidente Steinmeier nè a me”. Il presidente tedesco rileva che l’Italia e la Germania «sono tra i Paesi più colpiti dalla questione migranti e la Germania è il Paese che ha partecipato di più alla redistribuzione di quelli giunti in Italia. Ma gli arrivi devono diminuire e servono regole dell’Unione europea se le frontiere interne devono essere aperte». Sul decalogo in dieci punto di Ursula Von der Lyen rilanciato a Lampedusa, in cui ci sono rimpatri più veloci, corridoi umanitari per l’immigrazione legale, e soprattutto la valutazione di nuove missioni navali, i due presidenti ostentano prudenza, Mattarella lo giudica interessante mentre Steinmeier parla di criticità.
Dichiarazione congiunta sulla Libia
«Auspichiamo che questo disastro possa essere uno stimolo all’azione. Sulla scia di questa terribile tragedia – dove i bisogni dei cittadini libici contano sopra ogni altra cosa – incoraggiamo tutti gli attori politici ad ascoltare l’appello del popolo libico per la pace e la stabilità, al fine di costruire un rinnovato senso di unità nazionale». E’ un passaggio della dichiarazione congiunta dei due presidenti. «Dopo il disastro naturale in Libia, riaffermiamo la nostra solidarietà al popolo libico e ammiriamo gli sforzi instancabili delle squadre di soccorso libiche e internazionali sul terreno. La Germania e l’Italia stanno fornendo tutto il sostegno possibile, in collaborazione con molti altri Paesi. Plaudiamo – aggiungono – al notevole senso di solidarietà del popolo libico e alla collaborazione in corso tra tutte le parti, gruppi e istituzioni, senza distinzione tra Ovest, Est e Sud, così come la mobilitazione internazionale».
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