Musica
5:00 am, 19 Settembre 23 calendario

Fuori venerdì il nuovo album di Ligabue, Dedicato a noi

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Anticipato dai singoli Riderai e Una canzone senza tempo, venerdì 22 settembre uscirà Dedicato a noi, il quattordicesimo album di inediti di Luciano Ligabue e la venticinquesima uscita discografica della sua carriera ultra-trentennale, che arriva a distanza di tre anni dalla pubblicazione dell’ultimo album di inediti 7 e della raccolta 77+7.

L’album sarà disponibile in digitale e nei formati fisici CD, CD deluxe, vinile, box numerato, doppio vinile blu (in esclusiva per Amazon.it), doppio vinile giallo (in esclusiva per la Discoteca Laziale), doppio vinile rosso (in esclusiva per Feltrinelli) e doppio vinile verde (esclusiva Indie).

Le versioni doppio vinile colorato contengono la bonus track Non cambierei questa vita con nessun’altra, brano pubblicato a maggio 2022 con cui Luciano Ligabue ha aperto l’evento 30 anni in un giorno, il 4 giugno 2022 all’RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo).

Come per tutti i suoi dischi, Ligabue ha firmato testi e musiche dell’album, prodotto da Luciano e Fabrizio Barbacci, coprodotto da Niccolò Bossini, con la produzione esecutiva di Claudio Maioli per Zoo Aperto. Oltre ai due singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album, l’album contiene Così come sei, brano presentato in anteprima live a luglio in occasione dei concerti allo Stadio San Siro di Milano e allo Stadio Olimpico di Roma.

Rock e cantautorato negli undici brani di Dedicato a noi

Undici brani per una tracklist che, come nello stile di Liga, unisce un’attitudine rock a una scrittura di scuola cantautorale: Così come sei, La parola “amore”, La metà della mela, Dedicato a noi, Musica e parole, Una canzone senza tempo, Quel tanto che basta, Niente piano B, Chissà se Dio si sente solo, Stanotte più che mai e Riderai.

«Dedicato a noi è un appello a non rassegnarsi»

A spiegare la scelta del titolo del nuovo album ci pensa lo stesso Ligabue.

«Cercarsi l’un l’altro, il quadro intorno è desolante ma il mio è un appello a non rassegnarsi, a non mollare. Ho guardato intorno e ho visto un panorama abbastanza desolante. Avendo visto l’inizio di sei decenni – prosegue Ligabue – questo è il peggiore che io ricordi: se mettiamo insieme la pandemia, la guerra nel continente, le catastrofi sempre peggiori che avvengono per i cambiamenti climatici, una cronaca nera che quest’estate è stata terribile con un tasso di femminicidi e stupri che segnala un’arretratezza culturale importante, una generazione Z che dallo psicologo va a confessare di non avere un’idea di futuro e forse di non volerla nemmeno, è evidente che il quadro di insieme ci fotografa isolati. Siamo isolati dalle paure: percepisco che sono cresciute e, a loro volta, isolano sempre di più».

«Sento il bisogno di un noi da opporre a un io isolato»

«A maggior ragione sento il bisogno di un noi». Questo disco, spiega ancora Ligabue, è «una chiamata a un noi» e nell’album i noi rappresentati sono diversi: la coppia (“due solitudini in comune”), la famiglia, il pubblico, e chi ancora oggi «si sente fuori posto», come nello storico brano Non è tempo per noi, «gente che ha bisogno di ritrovarsi, di sentire che i principi che ha in comune vanno difesi e protetti».

Qui però non si parla di un noi «sconsolato» ma di un noi «dedicato», un noi che «merita il tempo necessario: un noi salvifico che si oppone a un io isolato».

Per l’album il figlio Lenny è alla batteria

Novità di questa uscita, la partecipazione del figlio Lenny, primogenito di Ligabue che, dopo altre partecipazioni, per la prima ha suonato la batteria in tutti i brani di un album del padre, facendo anche da assistente alle registrazioni.

«E’ un disco che parte dalla pandemia»

«E’ un disco che parte da lontano – racconta l’artista di Correggio, classe 1960 – l’album per cui siamo stati di più in studio della mia storia». Nato quando «come tutti, disorientati dalla pandemia, abbiamo cominciato ad andare in studio» per un progetto che ancora non c’era. Allora «io ho cominciato a tirare fuori canzoni fino a queste 11 che compongono l’album».

«Lavoro da trent’anni, ho fatto troppo e non ho mai avuto il tempo di guardare» indietro «a quello che avevo fatto». Venticinque album, 3 film, musical, 6 libri tra romanzi e autobiografie, 800 concerti. La pandemia «è stato il primo momento in cui, fermandomi, ho dovuto fare i conti con quello che ho fatto, una cosa nuova» tanto che infatti «Dedicato a noi è il primo album che io faccio essendo più consapevole di quello che ho fatto». Così trova ispirazione anche per la sua autobiografia, nel 2022, ma resta il fatto che «la pandemia per me significa soprattutto due anni di non esibizione», pensando a quel trentennale di Campovolo recuperato due anni dopo, sold out di un giorno con oltre 100.000 biglietti venduti.

«Un cantautore col suono di una band, come è sempre stato»

Album che, spiega il cantautore, dal punto di vista sonoro, è stato composto così: «Abbiamo perseguito la nostra idea di musica», senza farci «troppe domande». Un basso, una batteria, due chitarre, tastiere, in poche parole, «un cantautore col suono di una band, come è sempre stato».

La copertina sintetizza il percorso artistico e personale che ha condotto Ligabue a firmare la sua venticinquesima uscita discografica: la «vitalità» del giovane impegnato in una verticale nel mare, la «contemplazione» incarnata dal «nonnetto col cappello giallo», come quella contemplazione a cui siamo stati tutti un pò costretti durante la pandemia, al centro un cuore anatomico dissezionato, intorno «giustamente il caos».

Al via da Verona il 9 ottobre il tour Dedicato a  noi nei palazzetti

Dopo aver fatto “urlare contro il cielo” di Milano e Roma 100 mila persone che a luglio hanno assistito ai due eventi allo Stadio San Siro e allo Stadio Olimpico, Ligabue si prepara a tornare sulle scene live con il nuovo disco Dedicato a noi. Un tour che lo vedrà protagonista prima all’Arena di Verona, il 9 e 10 ottobre, poi nei palasport delle principali città italiane; il tour si chiuderà a Messina, con due date a Milano (10-11 novembre, Mediolanum Forum) e due a Roma (18-19 novembre, Palazzo dello Sport).

«Non vedo l’ora – commenta Ligabue -. Quando salgo sul palco mi sento all’interno di un “noi” che condivide per due ore gli stessi valori e gli stessi principi che io canto. Ho deciso di farle tutte in tour (le canzoni del nuovo album, ndr) 4 o 5 per sera. Se riesco mi piacerebbe molto cambiare la scaletta ogni sera».

Il tour è prodotto e organizzato da Friends&Partners e Riservarossa. I biglietti sono disponibili su Ticketone.it e nelle prevendite abituali.

 

 

19 Settembre 2023 ( modificato il 18 Settembre 2023 | 15:29 )
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