Test di Medicina, scatta il ricorso al Tar: «Quiz venduti a 20 euro»
Rischiano di essere annullate le graduatorie dei test di ingresso nella facoltà di Medicina, Veterinaria e Odontoiatria. Scatta il ricorso al Tar del Lazio. A presentarlo lo studio legale Leone-Fell & C., che ha spiegato le ragioni dell’esposto presentato ai giudici amministrativi: «Abbiamo notizia di test con le domande corrette venduti a 20 euro sui social».
Test di Medicina, scatta il ricorso al Tar: «Quiz venduti a 20 euro»
Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell hanno organizzato lunedì mattina una conferenza stampa su Facebook illustrando tutte quelle che a loro avviso sono le irregolarità che di fatto rendono nulle le graduatorie.
Sotto accusa è il sistema dei test, ai quali i candidati hanno partecipato in due fasi, ad aprile e a luglio. I quiz e le domande erano in molti casi presenti nelle diverse sessioni. Ciò ha dato modo alle scuole di preparazione e agli studenti che avevano partecipato ai test ad aprile, di rendere note molte delle domande che erano presenti anche nelle sessioni successive. Di conseguenza sono sorti veri e propri data base con migliaia di quesiti (e con le relative risposte corrette) a disposizione dei candidati nelle sessioni estive.
Non solo: secondo lo studio legale le stesse scuole di preparazione (e non solamente loro) hanno diffuso su Telegram e su altri canali questi data base. In molti casi vendendoli a circa 20 euro. Una volta diffusi in rete i quesiti con le risposte corrette sono circolati anche gratuitamente.
Sotto accusa i Tolc
Lo studio legale, che aveva annunciato in anticipo i ricorsi proprio per l’anomalia delle sessioni differite nel tempo, mette sotto accusa i cosiddetti Tolc. Si tratta dei Test on line Cisia. Quest’ultima sigla è l’acronimo del consosrzio interuniversitario sistemi integrati per l’accesso. Il Tolc è quindi «un test individuale, erogato su piattaforma informatizzata e composto da quesiti selezionati automaticamente e casualmente dal database Cisia. I Tolc dello stesso tipo, anche se diversi da candidato a candidato, hanno difficoltà analoga. Il Tolc viene utilizzato dagli atenei per l’accesso ai corsi di studio universitari in base alle modalità di ammissione definite dalle stesse università nei relativi bandi o regolamenti.
Lo studia legale, dopo aver presentato il ricorso al Tar, non esclude che i giudici amministrativi possano richiedere anche l’intervento della procura per evidenziare se ci siano state irregolarità anche sotto il profilo penale. Uno di questi potrebbe essere la vendita dei quiz ai candidati.
Gli avvocato hanno raccolto circa 100 testimonianze. Secondo la loro denuncia in alcuni casi ci sarebbero stati docenti delle scuole di preparazione che avrebbero partecipato ai Tolc ad aprile per accaparrarsi le domande.
Il ministero dell’Istruzione chiede chiarimenti
«In riferimento alle indiscrezioni apparse su alcuni organi di informazione riguardanti i nuovi test di accesso alle Facoltà di Medicina e Chirurgia, i cosiddetti Tolc, e alle richieste giunte dal Parlamento, il ministero dell’Università e della Ricerca chiederà a Cisia, il Consorzio che si occupa della gestione dei test, ulteriori rassicurazioni e chiarimenti sul regolare svolgimento delle prove di ingresso». Così una nota dell’ufficio stampa del ministero dell’Università e della Ricerca.
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