parco nazionale d'abruzzo
5:11 pm, 2 Settembre 23 calendario

Trovati i cuccioli di Amarena, erano vicini a dove l’orsa è stata uccisa. In arrivo manifestazione di protesta animalista

Di: Redazione Metronews
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Sono stati avvistati i cuccioli di Amarena, l’orsa uccisa a fucilate la sera del 31 agosto da un 56enne di San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo.

I cuccioli di Amarena

I piccoli – riferiscono dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise – sono stati individuati in una zona di campagna, dove si suppone abbiano trovato rifugio dopo la morte della madre. Ora si lavora per cercare di metterli in salvo il prima possibile. I due piccoli plantigradi si trovavano insieme alla mamma fino al momento del suo abbattimento da parte di A.L. di 56 anni, allevatore dello stesso Comune, subito denunciato in stato di libertà.

I piccoli erano poi fuggiti spaventati dall’arrivo sul posto delle guardie del Parco e veterinari e dal trambusto generale. La zona in cui i due cuccioli sono stati individuati è un tratto di campagna, tra sterpaglie, non lontano dal luogo in cui si è verificata la morte di Amarena.

Divieto di avvicinamento agli orsi

Il sindaco del Comune di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cerasani, ha emesso un’ordinanza ad effetto immediato per il divieto di avvicinamento agli esemplari di orso bruno marsicano al fine di avvistarli e fotografarli, filmarli e di illuminarli. Disposto anche il divieto di avvicinarsi alle squadre specializzate impegnate nella ricerca su tutto il territorio al fine di evitare il disturbo dello svolgimento delle operazioni di ricerca; è vietato infine alimentare gli esemplari di orso bruno marsicano in qualsiasi modo. Il sindaco invita tutta la popolazione a collaborare con le forze dell’ordine, rimanendo a casa senza attivarsi autonomamente.

Sit in degli animalisti vicino all’abitazione del responsabile

Un sit-in in paese per protestare contro l’uccisione con una fucilata dell’orsa Amarena. E’ quello promosso col titolo Giustizia per mamma orsa Amarena da uno dei più noti animalisti italiani, Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali in ltalia e nel mondo. Con oltre mezzo milione di seguaci sui social, ha promosso l’iniziativa con una locandina che sta girando sui social ricevendo a quanto pare numerose adesioni.

La manifestazione prevista è per domani alle 15 in via Fucino, a San Benedetto dei Marsi, nei pressi del luogo dell’uccisione di Amarena e dell’abitazione dell’indagato, per il quale da ieri è stata prevista una scorta.

Marsilio: “Saremo parte civile, no alle minacce contro il responsabile”

“Ho sentito il generale Giampiero Costantini comandante dei Carabinieri forestali in Abruzzo e il direttore del Parco nazionale Luciano Sammarone. Forestali e Guardiaparco sono impegnati giorno e notte nel tentativo di rintracciare e catturare i cuccioli di Amarena per metterli in salvo. I cuccioli sono stati avvistati ma purtroppo non è facile prelevarli, sono troppo giovani per essere narcotizzati”. Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, su Facebook.

“La presenza di troppe persone che si stanno recando sul posto, pur con la lodevole intenzione di collaborare alle ricerche o per semplice curiosità, rende più complicata questa operazione già difficile. Ringrazio Carabinieri forestali e Guardiaparco – prosegue il presidente della Regione Abruzzo – per l’encomiabile attività che stanno conducendo, e invito tutti a non recarsi sul posto senza giustificato motivo: il modo migliore di contribuire al ritrovamento e alla messa in sicurezza dei cuccioli è quello di lasciar lavorare gli specialisti nelle migliori condizioni possibili”. “Confermo la volontà della Regione di costituirsi parte civile nel processo che seguirà – spiega ancora Marsilio – ma nello stesso tempo condanno le minacce e le intimidazioni che hanno raggiunto l’autore colpevole di questa uccisione, minacce che hanno costretto le forze dell’ordine a istituire un servizio di sorveglianza a tutela della sua incolumità. A un atto incivile non si risponde con la barbarie”.

“Serve il reato di Omicidio di Animali, pene da 5 a 10 anni”

“Via via che emergono i particolari della morte lenta e dolorosa di Amarena l’orsa marsicana uccisa con un colpo di fucile alla schiena e morta per emorragia interna a causa della grave ferita – fatto per il quale l’uomo risulta indagato per uccisione di animale protetto e rischia una pena irrisoria rispetto al suo reato – occorre da subito introdurre in Italia il reato di Omicidio di Animali esteso sia agli animali domestici fino agli esemplari delle specie protette con pene adeguate che vanno dai 5 ai 10 anni di carcere”. Così Aidaa, l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente. “Chiediamo inoltre a questo governo di rivedere le normative che in questo momento stanno favorendo un clima di pericoloso odio verso gli animali selvatici ed in particolare verso lupi ed orsi”, conclude Aidaa nella nota.

2 Settembre 2023
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