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1:01 pm, 4 Luglio 23 calendario

Acque di Fukushima nell’oceano, la Cina critica l’Aiea e protesta: “Non è una fogna”

Di: Redazione Metronews
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La Cina protesta energicamente e ribadisce la richiesta al Giappone di non scaricare in mare le acque della centrale di Fukushima e ne chiede lo smaltimento in modo «scientifico, sicuro e trasparente».

La Cina, Aiea e Fukushima

Lo si legge in una nota emessa dal ministero degli Esteri cinese dopo la pubblicazione del rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) che dà il via libera allo smaltimento nell’oceano delle acque della centrale colpita dalla triplice catastrofe (sisma, tsunami e incidente nucleare) del marzo 2011.
«Se il Giappone insiste ad andare per la propria strada, dovrà sopportarne tutte le conseguenze», si legge nella nota della diplomazia di Pechino. La Cina, prosegue il comunicato, esorta il Giappone a cooperare con l’Aiea per «istituire quanto prima un meccanismo di monitoraggio internazionale a lungo termine che coinvolga i vicini del Giappone e altre parti interessate».
Anche ieri la Cina aveva definito il rilascio delle acque di Fukushima in mare «rischioso, immorale e illegale».

“Rapporto frettoloso, oceano non è una fogna”

La Cina critica l’Aiea per il rapporto, giudicato «frettoloso» da Pechino, che dà il via libera allo scarico in mare delle acque della centrale nucleare di Fukushima, colpita dalla triplice catastrofe (sisma, tsunami e incidente nucleare) del marzo 2011.
La Cina, si legge in una nota del ministero degli Esteri, «si rammarica della frettolosa pubblicazione del rapporto da parte dell’agenzia» dell’Onu. «Riteniamo che i rapporti delle agenzie non possano servire da talismano e passaporto per il Giappone per scaricare in mare», prosegue la nota di Pechino, che accusa l’Aiea di non avere «valutato l’efficacia a lungo termine delle apparecchiature di depurazione del Giappone e non ha confermato l’autenticità e l’accuratezza dei dati sull’acque inquinata dal nucleare». Le conclusioni dell’Aiea, è il giudizio della Cina, «sono relativamente limitate e unilaterali».

«Per considerazioni di costo economico», sottolinea la nota della diplomazia di Pechino, «il Giappone ha ignorato le preoccupazioni e l’opposizione della comunità internazionale e ha insistito per scaricare l’acqua contaminata dal nucleare in mare, utilizzando l’oceano Pacifico come una fogna».

Tokyo rassicura

Il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, promette che lo scarico in mare delle acque della centrale di Fukushima non avrà un «impatto negativo» sulle popolazioni e intende continuare a fornire spiegazioni sul piano con un «alto grado di trasparenza». Il premier giapponese, nel colloquio avuto oggi con il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi, ha detto che «non permetterà che le emissioni abbiano un impatto negativo sulla salute delle popolazione e sull’ambiente in Giappone e nel mondo».

Il primo ministro giapponese, citato dall’emittente Nhk, ha poi aggiunto di volere continuare a fornire «accurate spiegazioni basate su prove scientifiche con un alto grado di trasparenza». Il Giappone, ha aggiunto Kishida, «risponderà con sincerità ai contenuti del rapporto» dell’Aiea, presentato oggi, che dà il via libera allo scarico in mare delle acque della centrale colpita dalla catastrofe del marzo 2011.

I vescovi della Corea del Sud

«Nell’era della crisi climatica, in questo momento in cui stiamo contemplando e lavorando insieme per la transizione verso un mondo sostenibile, lo scarico di acqua radioattiva da Fukushima nell’oceano è una minaccia per l’ecosistema della nostra Casa comune, la terra. Allo stesso tempo, si rompe l’ordine del mondo, creato da Dio Creatore». Così in una nota la Commissione per l’ambiente ecologic» e la Commissione la giustizia e la pace in seno alla Conferenza episcopale cattolica della Corea del Sud che, accanto a un gruppo di oltre 45 organizzazioni diocesane e della società civile coreana, hanno lanciato un appello, proponendo di «cercare attivamente strade alternative ottimali».

Il forum invita il Giappone “a divulgare tutti i dati in modo trasparente e a fare del proprio meglio per risolvere il problema, raccogliendo saggezza e forza dai paesi, vicini amanti della pace, e dalle persone di tutto il mondo con un atteggiamento più aperto”. «L’incidente della centrale nucleare di Fukushima – si afferma nella nota diffusa da Fides – sta diffondendo inquinamento ambientale sulla terra, che è attualmente in corso. Pertanto, al fine di eliminare il rischio di incidenti e il rischio di scorie nucleari ad alto livello, la Corea e il mondo intero dovrebbero impegnarsi attivamente per la transizione verso energie rinnovabili ecocompatibili».

4 Luglio 2023 ( modificato il 22 Agosto 2023 | 11:15 )
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