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2:13 pm, 28 Giugno 23 calendario

Ue, nuovi avvisi a Roma. Gentiloni: “Discutere del Mes non esclude la ratifica”

Di: Redazione Metronews
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Il tentativo, da parte del Governo Meloni,  di tirarla per le lunghe sul Mes continua a provocare frizioni con la Ue. Tanto che un ulteriore avviso viene da Paolo Gentiloni.

Il Mes, la Ue e il Governo Meloni

“E’ legittimo discutere quale può essere la funzione del Mes nei prossimi anni, se può essere utilizzato in diverse direzioni. Ma qui abbiamo già un ulteriore utilizzo, che è quello di fornire un paracadute aggiuntivo in caso di crisi bancarie. Quindi penso che discutere di possibili evoluzioni future non escluda l’importanza di ratificare quello che c’è oggi”, ha detto  il commissario europeo all’Economia  a Bruxelles a margine di una conferenza stampa, a proposito delle richieste all’Italia di ratificare la riforma del Mes. L’Italia resta l’unico Paese dell’area euro a non averla ratificata.

Gentiloni sul Pnrr
Gentiloni

«Certamente le Istituzioni europee, a cominciare dall’Eurogruppo spingono perchè l’accordo che è stato raggiunto due anni fa tra tutti i Paesi con unanimità venga ratificato da tutti i Parlamenti incluso il Parlamento italiano che non l’ha ancora fatto. E, al tempo stesso, sono tutti consapevoli che questa decisione comunque spetta alle autorità italiane a al Parlamento italiano», ha evidenziato l’ex premier.

La ratifica del trattato che riforma il Mes “è centrale per i nostri sforzi e continueremo a interagire con l’Italia sulla materia”, sottolinea il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, in una lettera al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. Fare del Mes il “backstop” del Fondo di risoluzione unico, continua Donohoe, “è particolarmente importante alla luce dei recenti eventi nel settore bancario”.

Meloni: “Non ho cambiato idea, non è interesse dell’Italia”

Sul Mes «io nel merito non ho cambiato idea. Ma quello che ho posto è un tema di metodo, non dipende dall’idea che ciascuno ha» di questo strumento, il tema «è capire se questo è il momento per il Parlamento di discutere la materia. Ha senso che noi procediamo ad una ratifica senza capire quale sarà il contesto?», aveva detto la premier Giorgia Meloni nella replica al dibattito alla Camera dopo le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Ue. «Io mi sono sempre assunto le responsabilità, lo farò anche in questo caso. Ma io voglio difendere gli interessi dell’Italia. Discutere ora del Mes non è interesse dell’Italia, poi ognuno farà le proprie scelte e si assumerà le proprie responsabilità», ha sottolineato.

Il 30 in Aula, il Governo punta al rinvio di 6 mesi

Il testo del Pd sul Mes arriverà in Aula alla Camera il 30 giugno. La maggioranza nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio che si terrà alle 14,30 non farà ostruzionismo, poi nell’emiciclo chiederà una sospensione del provvedimento. Fissando un termine entro il quale sarà possibile il pronunciamento. Solo che – questa la novità – quel termine sarà lungo, non meno di sei mesi, prevede un big delle forze che sostengono il governo. Il tempo necessario per l’esecutivo per portare avanti la strategia dell’approccio a pacchetto, come lo ha definito il presidente del Consiglio Meloni. «L’interesse dell’Italia oggi – ha detto la premier oggi in Aula – è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale».

Dunque «basta polemiche», il nostro Paese ha «obiettivi condivisi da gran parte delle forze politiche e che sono stati oggetto di sostegno bipartisan già con i governi precedenti. Per questa ragione, lo voglio dire con serenità ma anche con chiarezza, non reputo utile all’Italia» alimentare una querelle su questo strumento. Alle affermazioni del Capo dell’esecutivo sono scattati gli applausi degli esponenti di Fdi ma anche di alcuni deputati del M5S, contrari al Mes. Disapprovazione dai banchi del Pd e del Terzo Polo, Forza Italia resta cauta e su una posizione nettamente contraria alla ratifica c’è la Lega. «Intervento della Meloni in Aula. Non c’è un leghista sui banchi del governo. Giorgetti seduto nel banco parlamentare», segnala su twitter Richetti di Azione-Iv. Salvini sarà presente alla discussione al Senato, hanno fatto sapere dal partito di via Bellerio.

La prima battaglia sarà nella Conferenza dei capigruppo sui regolamenti: la maggioranza intende puntare sul fatto che è vero che il Mes non può non andare in Aula, ma rimarcherà come non è prevista alcuna data per il voto di ratifica.

La Bce e i tassi

Ma i fari del governo sono puntati anche su un altro tema, ovvero sull’operato della Bce. «Rialzando i tassi c’è il rischio recessione», l’avvertimento lanciato ieri dal vicepremier Tajani. Oggi il responsabile degli Esteri rilancia: «La Banca centrale europea deve essere al servizio dell’economia reale, non viceversa. Non abbiamo detto che Lagarde deve andare via ma» quello che dice «non è il Vangelo». L’esecutivo, compreso il ministro dell’Economia Giorgetti, è preoccupato. E anche la premier Meloni non nasconde il suo disappunto per le decisioni della Banca centrale europea. «L’inflazione è tornata a colpire le nostre economie, ci ricordiamo di come sia una odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti e chi ha un reddito fisso, dai lavoratori ai pensionati. E per questo è certamente giusto combatterla con decisione. Ma la semplicistica ricetta degli aumenti dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta da perseguire», l’opinione della presidente del Consiglio. «Non si può non considerare il rischio che l’aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia», ha argomentato durante le comunicazioni in Aula in vista del prossimo Consiglio europeo.

28 Giugno 2023
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