Russia
6:42 pm, 24 Giugno 23 calendario

Chi è Prigozhin: da cuoco di Putin a traditore della patria

Di: Redazione Metronews
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Yevgheny Prigozhin, il ‘cuoco di Putin’ ora traditore della patria. E’ la parabola, lungi dall’essersi conclusa, del 62enne fondatore del gruppo di mercenari russi Wagner, che da mesi martella la leadership di Mosca, in particolare il ministro della Difesa Sergei Shoigu. E ora guida la rivolta partita da Rostov sul Don, che lui ha definito a ‘marcia per la libertà’.

L’origine dell’impero costruito dal ‘cuoco di Putin’, una volta uscito di prigione all’inizio degli anni Novanta, scontata la condanna, la seconda, dopo una prima con la condizionale, a 13 anni di carcere per furto con aggressione, sta negli hot dog che vende per le strade di Leningrado, preparando con le sue mani la salsa con cui insaporiva i panini, arrivando a incassare l’equivalente di mille dollari al mese, al netto dei cento euro per chiosco che versava alla criminalità organizzata per protezione. Poi il primo ristorante con le spogliarelliste per attirare clienti e uno speciale proiettore luminoso usato personalmente per controllare ogni mattina, dopo le pulizie del locale, che non fossero rimaste polvere o briciole sotto i tavoli, fino alle ostriche servite al Cremlino o la ‘cheesecake del milionario’ offerta in uno dei suoi ristoranti.

Prigozhin: dalla galera agli hot dog

Il salto di Prigozhin avviene nel 2014, grazie al serbatoio naturale del rancio per i militari. Quando l’ex detenuto imprenditore del cibo, estende i suoi interessi economici ai mercenari che mette a disposizione del Cremlino e delle sue avventure nel mondo, offrendo alla sempre più aggressiva postura di politica estera della Russia, un braccio armato flessibile e estraneo ai vincoli del diritto e delle regole. Poi aveva fatto fortuna con una catena di negozi alimentari, il catering per le scuole e l’esercito. I suoi ristoranti a San Pietroburgo hanno più volte ospitato le cene del capo del Cremlino con i leader stranieri, da Jacques Chirac a George W. Bush, al punto da valergli il soprannome di «cuoco di Putin».

Dal catering ai mercenari

Le laute commesse pubbliche avrebbero permesso a Prigozhin di finanziare la Wagner ma anche altre attività ‘copertè come la propaganda e la disinformazione di Mosca. In particolare avrebbe finanziato una rete di società, tra cui l’Internet Research Agency, che producono ‘troll’ e cercano di influenzare la politica in molti Paesi occidentali. Compresi gli Stati Uniti, con presunti hackeraggi per denigrare Hillary Clinton durante la campagna per le presidenziali contro Dinald Trump.
L’invasione dell’Ucraina, dove la Wagner sarebbe arrivata a schierare fino a 50mila uomini, si è trasformata per Prigozhin in una sorta di guerra privata, un po’ come il Vietnam del colonnello Kurtz di Apocalypse Now, con una serie di attacchi ai vertici militari, fino alla svolta del proclama 23 giugno che segna uno strappo irreparabile con Mosca.
La mimetica è la tenuta da lavoro di Prighozin che ha fama di uomo crudele, non solo per le tante accuse di crimini di guerra rivolte ai suoi uomini: «Una morte da cane per un cane», commentò dopo la diffusione del video-choc di un disertore della Wagner in Ucraina, ucciso con una motosega.

24 Giugno 2023
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