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4:28 pm, 7 Giugno 23 calendario

Pd, il vicecapogruppo Ciani: “Non mi iscrivo, possibile cambio linea su Ucraina”. Schlein: “Non parla come Pd”

Di: Redazione Metronews
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Altra giornata di passione nel Pd guidato da Elly Schlein, già alle prese con malcontento interno dopo le decisioni su De Luca junior. Paolo Ciani, nuovo vicecapogruppo Pd,  non è iscritto e non si iscriverà al partito di Elly Schlein, «al contrario dei colleghi di Articolo 1».

Di più: come spiega in un’intervista a Repubblica.it  si tiene il suo movimento, Demos, «che è un partito a tutti gli effetti, iscritto al registro dei partiti e che chiede il 2xMille», e  conferma anche la sua linea sull’Ucraina anticipando anche un possibile cambiamento: «Sono contrario all’invio di armi, anche il Pd ora può cambiare linea».

Paolo Ciani

Ciani, il vicecapogruppo Pd che non si iscrive al… Pd

Ciani è molto vicino a Sant’Egidio: «Faccio parte della comunità di Sant’Egidio da quando ho 14 anni, non è che sono vicino, è proprio la mia vita. Da quando ho iniziato a fare politica però ho distinto gli ambiti, perchè Sant’Egidio è una realtà ecclesiale, Demos una forza politica. Sicuramente è stato un segno di attenzione da parte della segretaria ai cattolici in generale, ma io non sono del Pd, quindi non posso dire: ora i cattolici si sentono a casa nel Pd», risponde Ciani che, sul suo voto contrario alle armi a sostegno dell’Ucraina, spiega: «Sì, ho votato contro. Ho molti amici fraterni in Ucraina, che sono stati sotto le bombe o che sono scappati, a cui abbiamo dato aiuto come Sant’Egidio e anche io personalmente. Però il tema è come aiutare Kiev a superare questa guerra. Non credo nella vittoria militare, cioè armare l’Ucraina perchè possa vincere». Nel gruppo del Pd altri si stanno avvicinando alla sua posizione? «Nel nostro popolo questa discussione c’è, è un fronte molto più ampio di come è rappresentato in Parlamento, nei numeri del gruppo. Il Pd la scorsa legislatura ha fatto una scelta legittima, dopo una novità sconvolgente e mentre sosteneva un governo di unità nazionale, ma ora dopo un anno e mezzo di guerra il partito può evolvere in nuove posizioni. Si può anche cambiare parere».

Roba da scatenare lo sconcerto nello stesso Pd. Tanto che poi Ciani ci torna su: «Vedo che le mie dichiarazioni rilasciate a Repubblica suscitano attenzione soprattutto perchè sottolineano la mia indipendenza. E’ vero, non sono iscritto al Pd. Ma se mi sono convintamente candidato con la lista Pd-Idp è perchè credo che sia possibile in questo Gruppo portare avanti molte delle mie convinzioni per la giustizia sociale e la pace», ha dichiarato Ciani. «Le mie parole, quindi, non volevano essere una presa di distanza, ma miravano a sottolineare come alcune mie posizioni non impegnano certo nè il Gruppo nè il partito. Come è sempre stato per gli eletti indipendenti della sinistra, possono coesistere su alcune specifiche questioni punti di vista diversi senza che questi costituiscano profonde fratture», conclude.

Schlein: “Affermazioni  non come Pd ma a nome del suo partito Demos”

“Mi sembra che lo stesso Ciani abbia chiarito le sue affermazioni – ha commentato Elly SchleinAffermazioni che ha fatto non come Pd ma a nome del suo partito Demos, che ha corso con il Pd alle politiche. Quindi mi sembra che abbia già risposto Ciani. La linea del Pd è ben chiara ed è quella”.

Pina Picierno

Picierno (Pd): “Grande confusione sotto il cielo…”

«Paolo Ciani diventa vicecapogruppo del gruppo del Pd, dichiara di non volersi iscrivere al nostro partito ma di volerne cambiare la linea sull’Ucraina. Grande confusione sotto il cielo. – sintetizza su Twitter la vicepresidente Pd del Parlamento Europeo Pina Picierno  – Una cosa però mi pare importante ribadirla: il sostegno del Pd alla resistenza Ucraina non cambia e non cambierà».

«Non si cambia la linea del Pd sull’Ucraina con una intervista. E in ogni caso sarebbe un errore», dichiara Piero Fassino, deputato Pd, commentando le parole del vicepresidente del gruppo, Paolo Ciani.

«Stimo e rispetto Paolo Ciani, la sua storia, la sua integrità. Sono cattolico, apostolico, romano e del Pd, ce le ho tutte. Ma il mio sostegno fino alla fine all’Ucraina e alla resistenza contro l’aggressione della Russia non vacillerà, non cambierà. No», scrive su Twitter il senatore Pd Filippo Sensi.

“Rispetto Paolo Ciani, le sue battaglie, il suo impegno sociale. Ma il disarmo unilaterale di un Paese invaso significherebbe favorire l’invasore. Il Pd è stato, è e dovrà rimanere concretamente dalla parte dell’aggredito, dalla parte della libertà e della democrazia”. Così il senatore Pd, Dario Parrini, su Twitter.

«Non voglio entrare nelle dinamiche di un altro partito, ma segnalare un fatto doppiamente stravagante che avviene nel Pd. Chiedo ad Elly Schlein: per avere ruolo tra i dem bisogna per forza avere un’altra tessera di partito e votare contro le armi in Ucraina? Mi riferisco a Paolo Ciani di Demos, scelto come vicecapogruppo alla Camera. Ciani peraltro prende di fatto il posto di Piero De Luca, un deputato apprezzato ed esperto, che paga per il suo cognome». Lo scrive sui social l’eurodeputato Giosi Ferrandino (Azione) di Renew Europe.

Stefano Bonaccini

Riformisti riuniti con Bonaccini

Intanto una lunga riunione, molto partecipata, è avvenuta nel pomeriggio: Stefano Bonaccini ha visto i parlamentari della sua area. Tanti i presenti da Lorenzo Guerini a Debora Serracchiani, Simona Malpezzi, Graziano Delrio, Piero Fassino, Valeria Valente, Matteo Orfini, Enzo Amendola. Un clima piuttosto effervescente, si racconta, anche a seguito dal caso Piero De Luca ieri e oggi le parole del neo vicecapogruppo Paolo Ciani sulla revisione della posizione Pd sull’Ucraina.
Non sono mancati interventi critici nei confronti della segretaria Elly Schlein. Appunti di merito e di metodo. Ma, si riferisce, al di là di valutazioni più critiche il taglio della riunione “non è stato ostile, né fuoco amico né fronda” piuttosto una “critica costruttiva”. E proprio per rendere più concreta questa azione costruttiva, nella riunione con Bonaccini si è concordato di strutturare l’area, andando anche oltre la mozione congressuale. Si è quindi ragionato di un appuntamento nelle prossime settimane per dare forma all’organizzazione dell’area e ragionare sul Pd, “mettere in campo idee”. Del resto oggi lo stesso Bonaccini, parlando in Tv, ha insistito sulla necessità che il Pd tenga la barra dritta sulla vocazione maggioritaria “che non è fare da soli, ma avere una cultura di governo e bisogna averla anche stando all’opposizione costruendo un’alternativa in cui non solo si critica ma accanto si mette sempre anche la proposta”. Questo sta avvenendo ora nel Pd? “Abbiamo una segretaria che sta lì da tre mesi… Però occorre lavorare per evitare una deriva minoritaria che ci metta in un angolo quando invece dobbiamo costruire un campo molto più largo”.

7 Giugno 2023
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