Milano
3:36 pm, 5 Giugno 23 calendario
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Impagnatiello, il legale rinuncia alla difesa

Di: Redazione Metronews
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Sebastiano Sartori, il difensore di Alessandro Impagnatiello, il trentenne reo-confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, ha rinunciato al mandato. Il legale ha da poco depositato l’atto di rinuncia in Procura a Milano, spiegando che «è stata una questione fra me e il mio assistito». Interrogato dai cronisti, ha aggiunto: «Ho rinunciato al mandato per motivi connessi al rapporto fiduciario e dunque coperti da segreto professionale, null’altro».

In mattinata, prima della rinuncia, l’avvocato aveva incontrato Impagnatiello nel carcere di San Vittore, dove il barman è rinchiuso in una cella che condivide con un’altra persona. Impagnatiello, per il legale, aveva ribadito agli investigatori di aver fatto tutto da solo. Una delle cose che gli inquirenti stanno infatti cercando di accertare è se l’uomo sia stato aiutato da qualcuno a nascondere il corpo della povera ragazza.

«Lui lo esclude – aveva detto Sartori -. I dubbi degli investigatori, dovete chiederli a loro». Circa l’arma utilizzata per uccidere Giulia, un coltello, l’avvocato aveva anche riferito che «non l’ha buttato. Ha detto specificatamente dove sia». In sede di udienza di convalida, Impagnatiello avebbe detto che il coletello si trova ancora nella casa della coppia di via Novella a Senago. Nell’abitazione domani entreranno nuovamente le tute bianche della Sis del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano per ulteriori rilievi tecnici.

Intanto gli inquirenti hanno acquisito agli atti un nuovo filmato, risalente alle 3.14 di domenica notte del 28 maggio, nel quale Impagnatiello è immortalato mentre rientra a casa. Poche ore prima ha ucciso – come da lui stesso confessato solo 72 ore dopo – la compagna Giulia Tramontano. Otto minuti dopo, alle 3.22, esce brevemente in strada. Sotto il braccio ha un involucro, «verosimilmente un lenzuolo bianco o plastica delle dimensioni di 50 centimetri circa».

Poi il giovane si dirige verso la sua autovettura parcheggiata – annotano ancora gli investigatori – vi entra per pochi secondi per poi «rincasare sempre custodendo l’involucro descritto». La stessa telecamere lo riprende il mattino successivo, uscire di casa alle 7.01 con uno zaino marrone in spalla. Dopo averlo lasciato nel bagagliaio, ritorna al cancello carraio, e ne esce sette minuti dopo, alle 7.08, «tenendo con la mano sinistra due involucri, verosimilmente di plastica, all’interno dei quali si può notare un agglomerato di materiale compatibile con un mucchio di vestiti». A quel punto Impagnatiello metto in moto la sua Volkswagen T-Roc e si allontana per andare al fermata della linea gialla Comasina della metropolitana dove poi raggiungerà l’Armani Hotel.

Per venerdì è stata fissata l’autopsia sul corpo di Giulia. «La famiglia fin da subito ha temuto questo tragico epilogo in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa», ha dichiarato Giovanni Cacciapuoti, l’avvocato nominato dai genitori della vittima. Il legale dovrà seguire gli accertamenti irripetibili disposti e i rilievi scientifici fissati per domani nella casa dove la giovane è stata uccisa. Il legale ha spiegato che la famiglia non ha nominato alcun consulente di parte, «ci affidiamo a quelli del pm», ha detto.

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5 Giugno 2023
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