Europa League
9:55 pm, 31 Maggio 23 calendario
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La legge del Siviglia batte la Roma solo ai rigori

Di: Sergio Rizza
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Va al Siviglia l’Europa League, la settima della sua collezione. Cade la Roma, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari (in gol Dybala e Mancini su autorete) e dei supplementari. Decidono i rigori nella finale di Europa League a Budapest. Ibañez manda il suo sul palo, Mancini se lo fa parare. Una sfida infinita, lunghissima. Uno stadio pieno di romanisti, una bolgia da 25 mila persone e tantissimi Vip. Grande delusione e tanta rabbia. Mourinho non ha nemmeno voluto assistere ai penalty dal campo. Il risultato finale dice quindi 5-2, tra l’1-1 iniziale e il 4-1 dei penalty.

La formazione iniziale della Roma (Lapresse)

La Roma parte alla grande, Siviglia imbambolato

La partita. Il Siviglia, macchina da guerra europea, si accorge subito di che pasta è fatta la Roma. I giallorossi, con Dybala dal primo minuto, Celik sulla detsra per Zalewski e un Matic perno del centrocampo, fin dall’inizio impongono una maggior presenza in ogni zona del campo. E sono più propositivi in attacco: nei primi minuti Abraham (colpo di tacco) e Pellegrini cercano di smarcare Dybala, e non ci riescono per poco.

L’occasione di Spinazzola (Lapresse)

Spinazzola spreca la prima occasione

Ma poi è lo stesso Dybala, all’11’, all’origine della prima, clamorosa palla-gol: con un filtrante smarca Celik, che dal fondo crossa a centro area, dove però Spinazzola, da favolosa posizione, tira troppo centrale per il piazzatissimo portiere marocchino Bounou. Roba da mangiarsi le mani. Al 25’, la prima vera sortita del Siviglia: ma Oliver Torres, dal limite, sparacchia alto. Vivaci contestazioni romaniste, alla mezz’ora, per una scarpata di Gudelj in faccia a Abraham, che cercava, in area, di controllare il pallone di testa. Ma tutto prosegue.

La gioia per l’1-0 di Dybala (Lapresse)

Dybala, lanciato da Mancini, timbra l’1-0

Al 35’, il gol: veloce ripartenza da centrocampo di Mancini, che arpiona un pallone e lancia Dybala in profondità. E la Joya, con un sinistro incrociato e preciso, non sbaglia. Roma 1 Siviglia 0. Tutto secondo logica e merito. La prima reazione del Siviglia e sterile. La Roma continua a creare pericoli. Su una punizione di Pellegrini dalla trequarti (Dybala era stato steso senza complimenti da Rakitic: fasi nervose della partita) si avventa sottoporta Ibañez, travolgendo però fallosamente la retroguardia spagnola. Al 43’, pericoloso Fernando, di testa, su corner. Subito dopo, una serpentina di Dybala semina il panico nell’area avversaria, ma Pellegrini non finalizza e per di più si fa espellere per simulazione: cade da solo in mezzo all’area. Sette i minuti di recupero concessi dall’arbitro Taylor: partita spezzettatissima. Dura. Intanto, cresce la pressione del Siviglia, che schiaccia la Roma.  E Rakitic, nel recupero, coglie un clamoroso palo a Rui Patricio battuto. La prima frazione finisce così.

L’autogol di Mancini (Lapresse)

Ripresa: autogol di Mancini. Dybala esausto

La ripresa inizia con il Siviglia (Suso e Lamela rilevano Torres e Gil) arrembante, spinto anche dal suo pubblico finalmente ridestatosi, e la Roma che rintuzza gli attacchi. Continuanno i contrasti ruvidi, e Mancini si becca un giallo per un intervento a metà campo. Al 52’ è Telles a presentarsi dalle parti di Rui Patricio, ma tira molto alto da buona posizione. Al 55’, il beffardo pareggio: cross da destra e Mancini, per anticipare En-Nesyri, la butta nella propria porta. Amarissimo autogol. Mourinho a questo punto predica calma ai suoi: che provano a ricostruire le trame del gioco. Ma gli spagnoli tornano a premere come forsennati. La prima reazione giallorossa al 62’: bel cross di Dybala che Smalling corregge sottoporta. Ma schiaccia debolmente, e il pallone finisce tra le braccia di Bounou. Continue proteste e richieste di “gialli”: Cristante e Rakitic se ne prendono uno a testa dallo stizzito Taylor. Sul calcio di punizione immediatamente successivo, clamorosa occasione per la Roma al 67’: tiro di Pellegrini, e prima Abraham si fa parare sottoporta da Bounou, poi Ibañez liscia il pallone in mischia. Dybala esausto viene rilevato da Wijnaldum. Quinto “giallo” per i romanisti: Celik. Poi viene il momento di Belotti per uno sfinito Abraham.

Taylor fischia il rigore e poi ci ripensa

Al 75’, Taylor fischia il rigore per un intervento di Ibañez su Ocampos. Ma il difensore giallorosso prende prima il pallone. Infatti Taylor controlla a video e torna sui suoi passi revocando il penalty. All’80’, grandi proteste romaniste: cross di Matic e Fernando la smorza col braccio. Taylor nega il rigore perché ritiene che il braccio fosse attaccato al corpo. Insomma…All’85’, miracolodi Bounou, che tocca con la punta delle dita un pallone su cui si era avventato Belotti, ispirato da uno scavetto su punizione di Pellegrini. La palla esce di un millimetro. E non viene nemmeno assegnato il corner. Scatta il 90’: 6’ di recupero. Al 5’, grande pericolo per un pallone non trattenuto da Rui Patricio. E si va ai supplementari.

Esultanza degli spagnoli dopo i rigori (Lapresse)

Supplementari e poi i rigori: Mancini e Ibañez falliscono

Nella Roma, il primo overtime inizia con Zalewski al posto di Celik. Il secondo con El Shaarawy al posto di Pellegrini. E con una botta da fuori di Gudelj che però non impensierisce Rui Patricio. La stanchezza si fa sentire sempre più. Fioccano i falli da sfinimento. Arbitro nel pallone, anche lui: risparmia un severo provvedimento ai danni di Lamela, che aveva spaccato il labbro a Ibañez con una gomitata. Matic si arrende: crampi. Tocca a Bove. La panchina del Siviglia protesta e suscita l’ira di Mourinho. Gioco di continuo interrotto: 6’ di recupero. Ma non bastano neanche questi. Partita infinita. En-Nesyri salva la sua porta su punizione di Zalewski. Poi, i rigori. Dove Mancini e Ibañez falliscono dal dischetto. E c’è la beffa finale: Rui Patricio para il primo rigore calciato da Montiel, ma Taylor fa ripetere e stavolta lo spagnolo non sbaglia. Peccato. Ma onore alla Roma.

Una bolgia da 25 mila romanisti. Tutti i Vip

Alla Puskas Arena la Roma è stata accompagnata dal tifo assordante e coloratissimo di 25mila tifosi che all’ingresso delle squadre in campo hanno realizzato una coreografia con la scritta gialla su sfondo rosso «Figli della Lupa». In tribuna, dove erano seduti il premier ungherese, Viktor Orban e il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, c’è stata un’autentica parata di Vip. A parte le presenze istituzionali, come il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, il “primo tifoso” in tribuna era Francesco Totti insieme ad altri ex illustri come Rosella Sensi, Rizzitelli, Candela, Perrotta e Cassetti. Tanti i personaggi del mondo dello spettacolo: Damiano dei Maneskin che sfoggiava i capelli di giallorosso, Noemi e Blanco, e poi Carlo Verdone, Valerio Mastandrea e Antonello Venditti.

31 Maggio 2023 ( modificato il 1 Giugno 2023 | 0:35 )
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