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7:21 pm, 31 Maggio 23 calendario
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A Castel Sant’Angelo 750 reperti archeologici recuperati a Londra

Di: Redazione Metronews
750 reperti recuperati
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Presentati oggi al Museo nazionale di Castel Sant’Angelo 750 reperti archeologici recuperati a Londra il 19 maggio scorso. Un “rimpatrio” reso possibile grazie alle indagini del Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale (Tpc), coordinate dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. L’inchiesta mirava a contrastare il traffico internazionale di beni culturali. L’indagine è sfociata anche in una procedura extragiudiziale e in una causa civile, condotta in stretta collaborazione con il Ministero della cultura attraverso l’Avvocatura generale dello Stato.

A Castel Sant’Angelo 750 reperti archeologici recuperati a Londra

I reperti erano frutto di scavi clandestini  sul territorio italiano. Poi erano confluiti in una società inglese in liquidazione, la Symes Ltd, riconducibile a Robin Symes, importante trafficante di beni culturali. La società, che si era sempre opposta ai reiterati tentativi di recupero dell’Autorità giudiziaria italiana, sottoposta a procedura fallimentare nel Regno Unito, è stata citata in giudizio anche in Italia, tramite l’Avvocatura generale dello Stato, per la restituzione dei beni o il risarcimento civile del danno.

La consegna è stata possibile grazie alle complesse trattative seguite del ministero della Cultura, in sinergia con i Carabinieri dell’Arte che, con la fattiva collaborazione dell’Ambasciata d’Italia a Londra, li hanno scortati in Italia. L’accordo per la restituzione è stato siglato l’11 maggio scorso.

Un tesoro pari a 12 milioni di euro

L’insieme dei reperti, databili complessivamente tra l’VIII secolo a.C. e l’epoca medievale, il cui valore è stimato in 12 milioni di euro, offrono uno spaccato delle molteplici produzioni dell’Italia antica e delle isole. Il loro stato riflette la lacerazione insanabile che hanno subito i numerosi e diversificati contesti archeologici (funerari, cultuali, abitativi e pubblici) oggetto di depredazione. I siti razziati sono concentrati in particolare nell’Etruria e nella Magna Grecia.

Tra i pezzi più pregiati esposti a Castel Sant’Angelo figurano: un tavolo tripode in bronzo proveniente da un contesto aristocratico dell’orientalizzante etrusco. Due testiere equine da parata di ambito appulo-lucano. Due pitture funerarie di area meridionale. Per l’epoca romana, alcune teste virili in marmo di età imperiale, varie porzioni di statue e gruppi bronzei. O, ancora, il dipinto parietale con raffigurazione di tempietto strappato con ogni probabilità da una residenza vesuviana.

Sangiuliano: «Grazie ai Carabinieri per il loro impegno in tutto il mondo»

«Il recupero del patrimonio culturale illecitamente sottratto è una delle priorità del mio programma, tutelare significa anche evitare che il nostro patrimonio sia depredato da trafficanti senza scrupoli. L’azione congiunta tra Ministero e Carabinieri Tpc è un esempio virtuoso di collaborazione istituzionale da preservare e consolidare anche con iniziative come questa, nella quale abbiamo lavorato fianco a fianco con la Grecia. Ringrazio l’Arma per il prezioso lavoro quotidiano, svolto in ogni parte del mondo». Queste le parole del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

«Il rimpatrio di questi preziosi reperti è l’ulteriore conferma della consolidata sinergia nell’azione di recupero tra il Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale e il ministero della Cultura. Il caso specifico ha visto inoltre il coinvolgimento fondamentale dell’Avvocatura generale dello Stato e dell’Ambasciata d’Italia a Londra. Anche oggi celebriamo il costante impegno dei Carabinieri dell’Arte rivolto alla tutela del patrimonio culturale italiano», ha affermato il generale di brigata Vincenzo Molinese, Comandante del Tpc.

(Nella foto una piccola parte dei reperti recuperati)

 

31 Maggio 2023
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