Milano
2:09 pm, 30 Maggio 23 calendario

Ci sarà il museo della Resistenza ma con il glicine, vittoria dei comitati

Di: Redazione Metronews
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Alla fine ha vinto il glicine ma non ha perso il museo della Resistenza. Il glicine di piazza Baiamonti a Milano non sarà abbattuto. Lo ha annunciato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che questa mattina ha incontrato i promotori della raccolta firme per salvare la pianta e i cittadini dei comitati del quartiere di via Paolo Sarpi che accoglierà il Museo nazionale della Resistenza. «La nostra proposta è la seguente e mi sembra una proposta che ha riscontrato positività: salvare integralmente il glicine, che verrà potato per permettere i lavori ma in un paio di anni tornerà esattamente come oggi». «Poi – ha aggiunto – ci sono cinque piante, quattro tigli e un bagolare, i due tigli li possiamo salvare al 100%, sugli altri si lavorerà».«Mi pare di capire che questa proposta sia stata presa positivamente – ha proseguito – e mi attendo che in giornata ci sia, dalle persone presenti al tavolo, una conferma, perchè noi ci siamo impegnati domani a consegnare i terreni» al ministero della Cultura. Quindi «considero quella di oggi la giornata conclusiva di questo percorso e spero e ritengo che possa andare tutto bene». «Il glicine rimarrà lì, solo potato ma rimarrà lì integralmente, bisognerà pensare che per un paio di anni non lo si vedrà delle dimensioni attuali ma ricrescerà esattamente come adesso», ha ribadito. «Ovviamente questo comporta che «si sta lavorando ad una modifica del progetto, che però mi rende tranquillo perchè non comporta costi eccessivi» e, a detta di Sala, non allungherà i tempi dei lavori per la seconda piramide di Herzog e De Meuron.

Il glicine sarà solo potato

«Siamo soddisfatti, è la direzione giusta, esattamente il buonsenso auspicato dal presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e quello che noi abbiamo chiesto sin dall’inizio con la nostra petizione: trovare soluzioni». Queste le parole a caldo di Vincenzo Strambio, esponente di Giardini in TransitoDunque la proposta di Sala riceve il consenso dei comitati alla vigilia della riconsegna ufficiale dell’area dal Comune al Ministero della Cultura. «Noi siamo molto contenti per due motivi – ha spiegato Strambio- intanto perchè partendo da una petizione che immaginavamo raccogliesse al massimo 5mila firme, siamo riusciti a portare all’attenzione pubblica un problema che evidentemente era stato trascurato nelle fasi precedenti e togliere opacità da una situazione grave che, se non fossimo intervenuti, si sarebbe compiuta con un grave danno all’ambiente e al paesaggio milanese. Quindi questo è sicuramente un risultato importante che ci portiamo a casa».
«Su quanti alberi verranno salvati ancora c’è incertezza, sicuramente il glicine e due degli altri cinque alberi, sugli altri tre c’è uno studio in atto a cura dello studio che segue il progetto del museo e si spera di portare a casa almeno altre due piante».  «Vittoria! – esulta il capogruppo dei Verdi a Milano Carlo Monguzzi – Il Comune finalmente modifica il progetto e salva gli alberi come stiamo chiedendo da tempo noi e tutta la città. Bastava veramente poco! I cittadini andranno al Museo ammirando il glicine e i tigli. W la Resistenza. W la natura! Noi e il buonsenso abbiamo vinto!».

Il circolo Combattenti in attesa

Non si ferma invece la lotta del «Circolo dei combattenti» con il Comune di Milano. All’incontro di stamattina tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e i comitati pro-glicine non sono stati invitati. «Senza nessuna spiegazione, curiosamente non siamo stati invitati e non è la prima volta che succede che veniamo a sapere di questi incontri solo dopo – precisa  Alessandro Laner, presidente del Circolo – Il motivo va chiesto a loro, noi non vediamo nessuna ragione dato che sin dal 2019 abbiamo dato tutta la disponibilità a lavorare col Comune e trovare un punto d’incontro. Ci auguriamo  che ci sia un altro incontro dedicato a noi e se non ce lo propongono loro, che sarebbe la cosa più elegante e responsabile da fare da parte del Comune, chiederemo noi di averlo». Oltre al glicine, infatti, c’è la tutela dello spazio esterno del Circolo come luogo storico della città. Per Laner «la soluzione è quella proposta da Maran nel 2019», quando era assessore alla Rigenerazione urbana, ossia «spostare il giardino» con il glicine. «Noi avevamo chiesto e presentato un progetto perchè la parte di giardino sottratta dal nuovo edificio venga spostata affianco al Casello, così da non interrompere la nostra attività e poter continuare a garantire un luogo sicuro ai nostri soci – chiarisce – Ci dispiace che si sposti, ma va bene trovare un compromesso per permettere la costruzione del palazzo» purchè sempre sotto quel glicine «che ormai è diventato un simbolo dei Combattenti e Reduci oltrechè, adesso della Resistenza».

 

30 Maggio 2023
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