Ilaria Rastrelli: «Ecco Sala Blu, album molto personale»

È una giovane cantautrice indipendente. Ilaria Rastrelli da Firenze, classe 1998, ha partecipato a X Factor nel 2014 arrivando sino alla finale (l’edizione era quella poi vinta da Lorenzo Fragola!) e ora pubblica “Sala blu”, il suo nuovo e fresco progetto discografico.

Ilaria Rastrelli da X Factor a Sala Blu

L’album giunge dopo l’EP “My Name” al culmine di un percorso iniziato già nell’ultimo anno con i singoli “Amami” e “Mare”, che faranno parte del nuovo progetto.
Il disco si compone di otto tracce in cui Ilaria dimostra di saper padroneggiare parole e sonorità. A caratterizzarlo, un sound leggero che accompagna la voce morbida e malinconica della cantautrice. Il lavoro racchiude gli anni di disparati ascolti, studi e sperimentazioni portati avanti dall’artista fiorentina, ormai pronta a tornare per raccontarsi al pubblico.

Ilaria, “Sala Blu”: che album è?
«Rappresenta la genesi del mio percorso da musicista vera e propria, anche perché si tratta il primo disco effettivo. È un progetto molto personale ed intimo in cui ho cercato di buttar fuori ed esorcizzare la me degli ultimi anni, chiusa in questa stanza ma scalpitante di uscire».

Quanto l’esperienza di X Factor ha cambiato il suo approccio alla musica?
«Sicuramente grazie al talent show ho potuto conoscere tantissimi addetti ai lavori e artisti e, di conseguenza, anche i loro modi di lavorare, che mi hanno certamente influenzato senza fortunatamente snaturare il mio approccio, molto istintivo».

Ci racconta il suo percorso fin qui?
«È stato intenso, pieno di alti e bassi e di tante belle persone, partito molto velocemente e assestatosi pian piano, sento che adesso sono dove dovrei essere e mi rende felicissima».

Il Festival di Sanremo un obiettivo?

Sanremo: cosa ne pensa? Ci andrebbe?
«Potrebbe essere interessante portare la mia musica al Festival, molto emozionante, quindi: perché no?!».

Visto che sono di gran moda i feat: con chi le piacerebbe duettare?
«Ci sono tantissimi artisti sia italiani che internazionali con cui mi piacerebbe duettare, prima di tutti i Fleet foxes e Bon Iver, da sempre».

Il suo rapporto con i social in un’era di sovraesposizione.
«Dopo poco aver messo piede sui social ho ricevuto un’esposizione mediatica fortissima che, per un periodo, mi ha dato una percezione del mezzo che dell’importanza della propria immagine. Oggi sono felice di dire che i social fanno parte della mia vita relativamente, mi permettono si di conoscere nuove cose e persone e, soprattutto, di poter condividere la mia arte, ma potrei benissimo vivere senza questo mezzo».

Sogni e progetti…
«Tantissimi concerti, tantissimi dischi, tantissime collaborazioni e giorni in studio. E, poi, un viaggio in giro per il mondo!».