Ue, rilievi su debito, fisco, catasto demanio. Pnrr, Gentiloni: “Subito modifiche o dopo giugno rate a rischio”

Sul Pnrr arriva un avviso da Paolo Gentiloni. «Se servono cambiamenti al Pnrr la Ue è pronta a discuterne in un modo molto costruttivo e con flessibilità, ma questo deve avvenire al più presto», ha messo in guardia il commissario europeo all’Economia presentando il pacchetto di raccomandazioni adottato da Bruxelles.
Gentiloni sul Pnrr: “Bisogna fare presto e bene”
«Non credo che dobbiamo guardare a delle scadenze formali, dobbiamo guardare alla realtà, che ci dice che l’Italia, secondo i piani fin qui concordati, dovrebbe richiedere una quarta erogazione nel mese di giugno e una quinta erogazione nel mese di dicembre. È chiaro che per mantenere questo tipo di ritmo bisogna che la discussione sulle più che legittime richieste di modifiche avvenga il prima possibile, altrimenti difficile farla dopo giugno se si vuole mantenere il ritmo delle erogazioni fin qui stabilite».

«Per ora non vediamo significativi ritardi accumulati» nell’attuazione del Pnrr «e il fatto che stiamo finalizzando la nostra valutazione sulla terza rata non significa che il piano sia rimasto indietro – ha spiegato Gentiloni – ma chiediamo decisamente uno sforzo perchè sappiamo che adesso sta arrivando, nel 2023 e nel 2024, la parte più difficile del piano, non solo per l’Italia ma anche per gli altri Paesi. Il Pnrr è molto importante per l’Italia perchè in termini assoluti è il Paese principale beneficiario di questi fondi. E quindi direi che è un interesse comune della Commissione europea e del Governo italiano raggiungere gli obiettivi di questo piano. Noi abbiamo un atteggiamento di grande apertura, flessibilità, volontà di collaborare, anche venendo incontro alle richieste, quando arriveranno, di modifica di questo o quell’aspetto del piano, cercando di fare tutto questo presto e bene. Perchè l’obiettivo non può essere quello di ritardare perchè ritardare non conviene all’economia italiana e certamente non sarebbe un buon risultato per la Commissione europea», ha precisato il commissario europeo all’Economia.
“Aumentare entrate dai beni costieri demaniali”
Gentiloni ha ricordato le grandi sfide con le quali deve fare i conti l’Europa, aggiungendo però con un chiaro riferimento all’Italia che «deve essere chiaro che non abbiamo una soluzione facile a queste sfide. La soluzione facile non può essere aumentare il debito perchè queste sfide le dobbiamo affrontare cercando allo stesso tempo di tenere il debito, soprattutto per quei Paesi che hanno alti debiti, in traiettorie di riduzione».
Catasto, la Ue: “Italia riformi gli estimi,
sono base per calcolare imposte sugli immobili”
Nell’ambito della riforma generale del fisco italiano introdotta con la legge delega adottata a marzo «c’è il potenziale per aumentare le entrate da altre fonti meno dannose per la crescita, come la proprietà, l’Iva e l’autorizzazione all’uso dei beni costieri demaniali, al fine di ridurre il carico fiscale sul lavoro in un modo neutrale per il bilancio». Così si legge nel pacchetto di raccomandazioni adottato dalla Commissione europea, che richiama i nodi irrisolti e rinviati dal Governo Meloni. «C’è anche margine per migliorare la concezione delle tasse ambientali, che, nonostante entrate relativamente elevate, non promuovono sufficientemente la transizione verso tecnologie più pulite, anche a causa dell’ampio uso di sovvenzioni dannose per l’ambiente. Inoltre, è importante affrontare una sfida di lunga data che non è inclusa nella legge delega, vale a dire i valori catastali in gran parte obsoleti, che servono come base per il calcolo dell’imposta sugli immobili», ha precisato la Commissione.
“Autonomia con impatto negativo”
L’Italia deve tagliare le misure di sostegno energetico, adottare una politica fiscale prudente – mantenendo la spesa primaria netta sotto l’1,3% – continuare con la politica di risanamento dei conti, aggiornare il Pnrr con il capitolo RepowerEu anche per ridurre la dipendenza dai fossili. Ci sono anche questi temi nelle raccomanazioni della Commissione europea all’Italia nell’ambito del Pacchetto di primavera del semestre europeo.
«L’Italia presenta squilibri macroeconomici eccessivi. In particolare, sebbene vi siano stati alcuni miglioramenti, persistono vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze nei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera», si legge ancora nelle raccomandazioni. La Commissione Ue critica anche la riforma dell’autonomia differenziata delle Regioni che presenta il rischio di mettere «a repentaglio la capacità di spesa pubblica del governo e potrebbe avere impatto negativo sulla qualità della finanza pubblica italiana e sulle disparità regionali».
Costi per alluvioni “misura una tantum”
«Il cuneo fiscale sul lavoro in Italia è rimasto elevato a tutti i livelli di reddito rispetto agli altri Stati membri dell’Ue, nonostante la riduzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche attuata nel 2022. Inoltre, l’estensione del regime forfettario», o flat tax, «ai lavoratori autonomi desta preoccupazioni per l’equità e l’efficienza del sistema tributario – nota ancora Bruxelles – anche l’introduzione di un nuovo regime forfettario sugli aumenti salariali per il 2023 ha aumentato la complessità». Quanto alla situazione d’emergenza che sta vivendo il nostro Paese, «alla luce delle devastanti alluvioni che hanno colpito l’Italia nel maggio 2023, il costo del sostegno di emergenza diretto relativo a tali alluvioni sarà preso in considerazione nelle successive valutazioni di conformità e sarà in linea di principio considerato una misura una tantum e temporanea».
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