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3:41 pm, 24 Maggio 23 calendario

Allerta smog, crescono le emissioni di azoto nelle città italiane

Di: Redazione Metronews
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Le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) sono incrementate in maggior misura nel 2022 rispetto al 2021, in buona parte di Italia secondo quanto emerge dal rapporto 2023 «MobilitAria» lo studio annuale dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr (Cnr-Iia) realizzato in collaborazione con Kyoto Club. Più nello specifico gli aumenti si sono registrati nelle città di Palermo (24%), Bari e Catania (10%), Messina (9%), Napoli (8%), Firenze (6%). In controtendenza sono le città di Reggio Calabria (-25%), Cagliari (-18%), Bologna (-4%) e Milano (-3%). Nessuna città nel 2022, ad esclusione di Napoli con una concentrazione media di 40 g/m3 (44 g/m3 la media delle concentrazioni nelle stazioni di traffico), fa registrare concentrazioni di NO2 maggiori al limite annuale per la protezione della salute umana (40 g/m3). Questa è solo una parte del rapporto presentato nell’ambito della conferenza “Mobilità 2030: aria pulita, decarbonizzazione, spazi sicuri nelle grandi città italiane”, questa mattina a Roma, presso il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

Emissioni di azoto di più nel 2022

Il rapporto analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2022 nelle 14 città metropolitane italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia). MobilitAria 2023 affronta questi temi in modo dettagliato grazie a: un’analisi e alle proposte di Kyoto Club e Cnr-Iia per la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione verso città a zero emissioni; una riflessione su come sarà la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria e come impatterà la sua applicazione sulle grandi città italiane; uno sguardo all’obiettivo 2020-2030 verso città a zero emissioni, insieme a un’analisi sulla mobilità sostenibile nelle 14 grandi città, considerando gli obiettivi da perseguire, a partire dalla situazione odierna; un’analisi delle risposte dei Pums (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile) per città a misura di mobilità sostenibile. Oltre a queste analisi, il rapporto contiene cinque contributi esterni, elaborati da esperti, due di questi offrono un focus europeo, e altri approfondimenti sulle città sicure e a misura d’uomo. Come per le passate edizioni, nello studio si analizza la qualità dell’aria nelle 14 grandi città italiane nell’anno 2022 e il trend delle concentrazioni e dei superamenti nel periodo 2006-2022 e sono state analizzate le concentrazioni degli inquinanti. In tutte le città analizzate, la concentrazione media annua del PM10 nell’anno 2022 è al di sotto dei limiti e, rispetto al 2021, si è delineata una situazione ben differenziata: cinque città del sud vedono i valori di concentrazioni delle stazioni di traffico in discesa e sei le città a nord che riscontrano una risalita, Napoli e Roma non subiscono cambiamenti. Permangono ancora diverse città che superano più di 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell’arco di un anno.

La responsabilità del settore trasporti

«Sulla qualità dell’aria, dai dati analizzati nel Rapporto, confrontando i valori medi annui registrati nelle città metropolitane nel 2022 con i valori degli obiettivi al 2030 della Commissione europea, risulta che quasi tutte le città si trovano esposte a concentrazioni di inquinanti superiori a quelle attese. Tali superamenti si riferiscono ai limiti per il biossido di azoto NO2 e il particolato PM10 e PM2,5, che si discostano di molto dalle soglie individuate dalla nuova Direttiva europea e dai limiti raccomandati dall’Oms. Questo ci fa comprendere come le città dovranno adottare nei prossimi anni politiche di decarbonizzazione dei trasporti per il miglioramento della qualità dell’aria più lungimiranti e più ambiziose», dichiara Francesco Petracchini, Direttore Cnr-Iia. Dal Rapporto emerge inoltre che, in termini di emissioni di gas serra, il contributo dei trasporti è significativo. Come si rileva infatti dall’approfondimento sulle nove città italiane candidate a raggiungere zero emissioni al 2030 la media complessiva delle 9 città in termini di emissioni derivanti dal settore dei trasporti è il 23,5 per cento sul totale. Novità del Rapporto 2023 è l’indice sintetico della distanza delle 14 grandi città prese in esame, da come sono attualmente e con gli interventi in corso di attuazione, rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione e vivibilità urbana attraverso lo sviluppo della mobilità sostenibile al 2030.

Ridurre i veicoli in circolazione

L’analisi – che ha utilizzato un modello dell’Agenzia Europea Ambiente – ha preso in esame la media dei valori su cinque indicatori chiave per ogni città sulla situazione in atto (trasporto pubblico, mobilità attiva a piedi e in bicicletta, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione e ripartizione modale) da cui deriva una valutazione complessiva dello stato della situazione. Emerge un numero per ogni città che dimostra la distanza tra la situazione odierna ed il 2030, che corrisponde al «Deficit di mobilità sostenibile» di ognuna delle 14 città. Da questo numero è stata poi stilata la «classifica» in ordine crescente del Deficit di mobilità sostenibile, al fine di confrontare la situazione delle diverse città, sia complessiva e sia ripartita tra i cinque indicatori: trasporto pubblico potenziato e non inquinante, mobilità attiva, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione e ripartizione modale. Ricordiamo che tra gli obiettivi al 2030 vi è quello di dimezzare il tasso di veicoli in circolazione per ogni città, far crescere ed elettrificare il trasporto pubblico, puntare sull’aumento della mobilità ciclabile e pedonale, il riequilibrio della ripartizione modale vero i sistemi sostenibili. Da questa classifica, come emerge dall’indice sintetico rispetto all’obiettivo europeo 2030, troviamo Milano che con -32 per cento si avvicina di più ai target, contrariamente a Catania, che è la più lontana con – 76 per cento ed un grave deficit di mobilità sostenibile.

La classifica delle città più virtuose

Se entriamo nel merito dei diversi cinque indicatori emerge che: Milano risulta essere la più vicina al target europeo sul fronte della mobilità condivisa, ripartizione modale e trasporto pubblico, ma è ancora distante se prendiamo in esame la motorizzazione privata e la mobilità attiva. Catania risulta essere all’ultimo posto sul fronte della mobilità condivisa (-99 per cento) e mobilità attiva (-98 per cento), oltre che -77 per cento relativamente al trasporto pubblico e -57 per cento sulla ripartizione modale. Firenze, Torino, Venezia, Bologna, Roma e Napoli stanno nella prima metà della classifica e si avvicinano all’obiettivo sul fronte della ripartizione modale, ma sono ben distanti in genere ancora per il trasporto pubblico, mobilità attiva e mobilità condivisa. Infine, Cagliari, Genova, Messina, Bari, Palermo e Reggio Calabria sono tutte nella parte bassa della classifica e sono agli ultimi posti soprattutto per trasporto pubblico, mobilità condivisa e mobilità attiva, ovviamente ciascuna con le proprie specificità e punti di debolezza. MobilitAria contiene le proposte di Kyoto Club e Cnr-Iia per la mobilità sostenibile e aiuta quelle città che si stanno impegnando per andare nella giusta direzione. Infine sul Piano Nazionale Integrato Energia e Clima sostiene – in linea con le altre Associazioni ambientaliste – che va aggiornato e rivisto dal Governo per adeguarlo ai target del Green Deal.

«Invertire rapidamente la tendenza»

Un altro importante tema che viene approfondito in Mobilitaria 2023 è la sicurezza stradale e la condivisione dello spazio pubblico, a cui sono dedicati due dei cinque approfondimenti esterni, sostenendo la campagna in corso Città 30km a cui ha aderito anche Kyoto Club, insieme alle associazioni Legambiente, Fiab, Salvaciclisti, Amodo, Fondazione Scarponi, Asvis, Clean Cities Campaign. «Kyoto Club e Cnr-Iia presentano MobilitAria 2023 proprio mentre assistiamo alla tragedia in Emilia- Romagna – dichiara Francesco Ferrante, Vicepresidente Kyoto Club – che ci impone di accelerare per invertire la tendenza in atto sulla crisi climatica. Questi eventi climatici estremi, sempre più frequenti nel nostro Paese, ci fanno comprendere quanto sia urgente avviare una transizione energetica verso zero emissioni, attuando i Pums e i piani di adattamento. Questa necessità stona con le richieste dei governatori delle Regioni padane, che proprio oggi sono a Bruxelles per contrastare la nuova direttiva sulla qualità dell’aria, facendo così rimanere il nostro Paese ultimo nella lista in Europa per la tutela della salute e dell’ambiente dal Rapporto emerge che le città devono fare di più, ma certamente il Governo Meloni, il ministro Salvini e il Parlamento devono agire con urgenza sul Codice della strada, sulla Sicurezza Stradale e sulle Città 30, devono adottare i Decreti attuativi per consentire nuove Low Emission Zone e ZTL lineari: tutti provvedimenti necessari per sostenere lo sforzo delle città per la mobilità sostenibile».

24 Maggio 2023
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