Milano
1:44 pm, 19 Maggio 23 calendario

Berlusconi dimesso dal San Raffaele dopo 45 giorni

Di: Redazione Metronews
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Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia ha lasciato il nosocomio in tarda mattinata a bordo di un’auto scura, seduto accanto alla compagna Marta Fascina. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ma ai giornalisti e alle persone che lo attendevano assiepati fuori dal cancello di via Olgettina, ha fatto un saluto con la mano.

Berlusconi esce dall’ospedale

L’ex presidente del consiglio, ricoverato lo scorso 5 aprile per una polmonite legata a una leucemia mielomonocitica cronica, ha trascorso 45 giorni in ospedale, i primi dieci dei quali in terapia intensiva. Da qualche giorno si vociferava delle sue imminenti dimissioni; voci che sono diventate più insistenti dopo i due video registrati in occasione della convention di Forza Italia, il 5 e 6 maggio e delle elezioni amministrative dello scorso weekend, seguite dalle visite della premier Giorgia Meloni e del leader della Lega Matteo Salvini, domenica scorsa. Entrambi i leader hanno subito fatto gli auguri all’alleato subito dopo le dimissioni.

Dai supporter santini e rimedi

Dai pompelmi all’acqua santa di San Francesco di Paola, fino alla Madonna della Neve con il lumino, passando per coppole e catenine: Silvio Berlusconi durante la lunghissima degenza al San Raffaele di Milano ha potuto contare anche su omaggi (sacri e profani) portati al capezzale da  supporter venuti da tutta Italia. Quando le condizioni dell’ex premier destavano ancora grande preoccupazione, una processione spontanea è iniziata fuori dal San Raffaele, dove il 7 aprile è spuntato lo striscione dei tifosi del Monza calcio: “Forza Silvio, Monza è con te”, firmato dalla curva Davide Pieri. Immancabili la pasionaria Noelle, la consacrata che da trent’anni segue il leader azzurro nei momenti più duri, scovata con rosario tra le mani a pregare per lui tra le corsie dell’ospedale e il fedelissimo Marco Macrì, arrivato a Milano dopo dieci ore di treno dal Salento e rimasto a presidiare l’ingresso del San Raffaele per un’intera settimana, Pasqua inclusa, fin quando non è stato costretto al rientro al lavoro a Roma.
E’ stato Macrì a prendere in consegna i tanti doni arrivati da vicino e da lontano. “Gli ho portato una coppola siciliana e tre pompelmi: uno rappresenta me, uno mio padre e uno Silvio”, che per noi “è un cugino acquisito”, raccontava il 7 aprile un supporter di Berlusconi, prima di consegnare tutto nelle mani del ‘fedelissimò, che in appena 24 ore ha raccolto 35 lettere scritte a penna da militanti e fan di ogni età. “Caro presidente Berlusconi – scriveva un 17enne del Milanese – ti seguo politicamente e moralmente da anni. Ho voluto lasciarti questa lettera per dirti che non sei solo: io sarò sempre con te con il cuore, con la mente, sono sicurissimo che anche questa volta ce la farai”. C’è anche chi ha tentato di consegnare la lettera direttamente nelle mani di Berlusconi: è il caso di Falco T. (si fa chiamare però il Tatuato), che arrivato al San Raffaele incappucciato e con gli occhiali da sole, è entrato in ospedale diretto alla terapia intensiva, dove il leader di Arcore era ancora ricoverato.
E non si è arreso di fronte all’impossibilità di accedere al reparto neanche Ettore Fragale, il 67enne arrivato da Cosenza in Flixbus a Pasquetta per consegnare a “zio Silvio” delle boccette di acqua santa di San Francesco di Paola e l’abitino per le grazie ricevute. Non è riuscito a metterli nelle mani del presidente, ma ha dato il via – complice la ricorrenza pasquale – ai doni a tema religioso: e così davanti all’ingresso carrabile di via Olgettina 60, quello utilizzato dai parenti e dagli amici più stretti di Berlusconi per andare a fargli visita, Antonio, un operatore ecologico in pensione, ha fissato il quadro di una Madonna delle Neve con dei cerotti.

19 Maggio 2023
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