archeologia
1:11 pm, 16 Maggio 23 calendario

Pompei, trovati due nuovi scheletri

Di: Redazione Metronews
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Pompei, trovati due nuovi scheletri. Nuove vittime del Vesuvio nel 79 d.C. emergono dallo scavo nella zona della domus dei Casti Amanti a Pompei. Due gli scheletri rinvenuti gli durante uno scavo nell’insula, ritrovati sotto un muro crollato, tra la fase finale di sedimentazione dei lapilli e prima dell’arrivo delle correnti piroclastiche che hanno definitivamente sepolto Pompei.

Pompei, trovati due nuovi scheletri

I due scheletri costituiscono la testimonianza sempre più chiara che, durante l’eruzione, non furono solo i crolli associati all’accumulo dei lapilli o l’impatto delle correnti piroclastiche gli unici pericoli per la vita degli abitanti dell’antica Pompei, ma anche il terremoto concomitante, come gli scavi degli ultimi decenni stanno sempre più investigando.

«Le tecniche dello scavo moderno ci aiutano a comprendere sempre meglio l’inferno che in due giorni distrusse interamente la città di Pompei, uccidendone molti abitanti. Con le analisi e le metodologie riusciamo ad avvicinarci agli ultimi istanti di chi ha perso la vita – evidenzia il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – in una delle discussioni di cantiere, durante il recupero dei due scheletri, uno degli archeologi indicando le vittime, ha detto una frase che mi è rimasta impressa e che sintetizza forse la storia di Pompei, ‘questo siamo noì. A Pompei, infatti, l’avanzamento delle tecniche non ci fa mai dimenticare la dimensione umana della tragedia, piuttosto ce la fa vedere con più chiarezza».

Nella stanza in cui giacevano i corpi sono emersi anche altri oggetti: un’anfora verticale appoggiata alla parete nell’angolo vicino a uno dei corpi e una collezione di vasi, ciotole e brocche accatastata contro la parete di fondo. E sono evidenti i danni subiti da due pareti, probabilmente a causa dei terremoti che hanno accompagnato l’eruzione. Parte della parete Sud della stanza è crollata colpendo uno degli uomini, il cui braccio alzato è indizio forse di un vano tentativo di proteggersi dalla caduta della muratura. Le condizioni della parete Ovest, invece, dimostrano la forza dei terremoti contestuali all’eruzione: l’intera sezione superiore si è staccata ed è caduta nella stanza, travolgendo e seppellendo l’altro individuo.

I dettagli scientifici dello scavo possono essere approfonditi attraverso gli articoli pubblicati sull’E-Journal di Pompei – scaricabile dal sito ufficiale del Parco www.pompeiisites.org – nuova piattaforma digitale rivolta alla comunità scientifica e al pubblico e finalizzata a fornire notizie e relazioni preliminari riguardanti progetti di scavo, di ricerca e di restauro nelle sedi del Parco.

Il ministro Sangiuliano: ancora tanto da scoprire

«Il ritrovamento dei resti di due pompeiani avvenuto nel contesto del cantiere in opera nell’Insula dei Casti Amanti dimostra quanto ancora vi sia da scoprire riguardo la terribile eruzione del 79 d.C. e conferma l’opportunità di proseguire nelle attività scientifiche di indagine e di scavo. Pompei è un immenso laboratorio archeologico che negli ultimi anni ha ripreso vigore, stupendo il mondo con le continue scoperte portate alla luce e manifestando l’eccellenza italiana in questo settore». A dirlo, il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, commentando i recenti ritrovamenti negli scavi archeologici più noti al mondo.

16 Maggio 2023
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