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8:02 pm, 10 Maggio 23 calendario

Scatta la sorveglianza sul mancato calo dei prezzi della pasta

Di: Redazione Metronews
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Scatta la sorveglianza sui prezzi della pasta, che restano immotivatamente altissimi. Domani a Palazzo Piacentini si terrà la prima riunione della Commissione di allerta rapida del ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza del Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, per analizzare la dinamica del prezzo della pasta che nel mese di marzo ha fatto registrare un aumento del 17,5% rispetto all’anno precedente.

«Ascolteremo le aziende della filiera della pasta in un confronto che sono convinto sarà positivo – ha annunciato il ministro Adolfo Urso – in ogni caso, un primo risultato lo abbiamo ottenuto: molte imprese hanno già assicurato che l’aumento della pasta è solo temporaneo. I prezzi attuali, dicono le aziende, sono dovuti allo smaltimento delle scorte, realizzate quando il costo delle materie prime era più alto. E che quindi, in poche settimane, i prezzi saranno ribassati, essendosi notevolmente ridotti i costi di produzione, oltre al fatto che il costo delle materie prime è sempre più basso, così come quello dell’energia. Insomma – ha proseguito il ministro – il nostro intervento ha avuto già effetto. A tutela dei consumatori».

Scatta la sorveglianza sulla filiera della pasta

Ma i consumatori sono di tutt’altro avviso. «Il prezzo della pasta deve crollare, non ci basta un lieve calo», ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando le dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo le quali i prezzi torneranno a essere più bassi nelle prossime settimane. «Nel mese di aprile l’Istat ha già registrato nei dati provvisori un possibile potenziale calo, quindi il Governo, che si è svegliato in ritardo, solo il 4 maggio, con la convocazione Commissione di allerta rapida, farebbe bene a non prendersi meriti che non ha – ha proseguito Dona – il punto è che, dopo il record registrato nell’aprile del 2022, quando il frumento duro dei Paesi extra Ue costava 642,50 euro a tonnellata, i listini sono scesi di mese in mese e ad aprile 2023 si è arrivati a 421,42 euro, -34,4%, un terzo. Quello italiano è a 364,50 euro e in un anno è sceso del 28,3%. Insomma, le scuse stanno a zero. I prezzi devono precipitare». 

10 Maggio 2023
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