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5:25 pm, 3 Maggio 23 calendario
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Fontana: «Presto 400 vigilantes sui treni lombardi»

Di: Redazione Metronews
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«Entro l’estate 1.500 vigilantes sui treni delle Ferrovie dello Stato. Circa 400 opereranno in Lombardia grazie al piano del ministro Salvini». È l’annuncio postato oggi sui suoi social dal presidente della Regione Attilio Fontana. «Governo e Regione Lombardia lavorano in sinergia per garantire la sicurezza dei cittadini in ogni treno e in ogni stazione con tutti i mezzi possibili. Adesso – ha aggiunto – è il momento di portare i vigilantes anche nei treni delle Ferrovie Nord e su questo stiamo lavorando con il ministro Piantedosi. Avanti così!», ha aggiunto Fontana.

Un piano, quello dei vigilantes sui treni, che in passato non ha avuto alcuna fortuna in Lombardia. Ci aveva provato l’allora presidente Maroni, ma si rivelò un fallimento, visto che il Testo Unico della Sicurezza prevede che sui treni possano viaggiare armati solo le forze dell’ordine oppure guardie giurate particolari. Che in Lombardia scarseggiano. Così il piano naufragò perché sui convogli si ritrovò a viaggiare solo personale col contratto di portierato, che non era autorizzato a intervenire durante le aggressioni. 

L’allarme di Arca per la bomba sociale in stazione

Intanto Alberto Sinigaglia, presidente della Fondazione Arca – che nell’ultimo anno ha dato aiuto a 25 mila persone, servendo oltre due milioni e mezzo di pasti – lancia l’allarme per la bomba sociale che sta diventando la Stazione Centrale. Un allarme non legato alla sicurezza, nonostante i recenti episodi di violenza, ma alla povertà e al numero di persone che non hanno un tetto e che ci vivono: «Secondo le stime nostre e di altri osservatori, l’aumento dei senza dimora dopo la pandemia è stato del 20%. Le cause sono tante: sfratti, povertà, la forbice sociale che si allarga a Milano, le separazioni aumentate col Covid. Se poi dovesse essere abolita dal governo la protezione speciale per i migranti si aprirebbero le porte dei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria, e moltissimi altri disperati finirebbero in stazione».

E sui recenti episodi di violenza, Senigaglia ritiene che tra le ragioni che potrebbero avere esacerbato la situazione, cita la chiusura del centro diurno Exodus vicino alla stazione e chiuso da poco, «dove chi si aggirava in zona stazione poteva prendere un caffè, fermarsi. Oltre a più telecamere e strumenti per garantire la sicurezza, ci vorrebbero più presidi di questo tipo», dice. «I centri di accoglienza scoppiano, il numero di arrivi è vicino a quello degli anni più critici».

«Centrale piazza di spaccio di crac e droghe sintetiche»

C’è poi il problema delle persone con problemi psichiatrici nella stazione «che è diventata una grande piazza di spaccio di crac e droghe sintetiche a cielo aperto. Sostanze che danneggiano in modo irreversibile il cervello e utilizzate anche dai minori non accompagnati accolti da strutture che ormai straripano. Questa è una vera emergenza, è molto facile che questi ragazzi finiscano nella criminalità».

3 Maggio 2023
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