Primo maggio
2:34 pm, 29 Aprile 23 calendario

Mattarella: “Non arrendersi a idea del lavoro povero”

Di: Redazione Metronews
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«Mentre si riaffaccia la tentazione di arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero, la cui remunerazione non permette di condurre una esistenza decente, è necessario affermare con forza, invece, il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto».

«Ampliare la base del lavoro, e la sua qualità, deve essere assillo costante a ogni livello, a partire dalle istituzioni».  «Naturalmente, non sarà possibile creare nuovo lavoro, sostenere le innovazioni necessarie, affrontare con coraggio e creatività la competizione dei mercati senza il protagonismo delle imprese, grandi, medie e piccole», ha sottolineato il Presidente della Repubblica. «Senza la partecipazione dei lavoratori e dei sindacati, senza il contributo del Terzo settore, senza l’apporto del mondo delle professioni».

E’ il monito che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lancia in occasione della prossima Festa del Lavoro intervenendo al Distretto della Meccatronica di Reggio Emilia.

Mattarella e il lavoro

«Lavoro come antidoto, come strumento efficace per combattere in modo proficuo discriminazioni e illegalità diffuse. Il lavoro è parametro che permette di misurare l’effettivo livello di parità, sul terreno della occupazione e dei salari, tra donne e uomini. Al fine di verificare il rispetto di quanto disposto dall’art. 37 della nostra Costituzione: «La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione».

«La memoria riporta ad altri momenti significativi del dibattito per trasformare l’economia italiana e puntare alla piena occupazione. Dal Piano del lavoro proposto dalla Cgil di Di Vittorio nel 1949 alla proposta di Schema di sviluppo dell’occupazione e del reddito in Italia nel 1955, voluto dal Ministro del Bilancio, Ezio Vanoni, di cui ricorrono, quest’anno, 120 anni dalla nascita. Lo statista di Morbegno aveva indicato come obiettivi da perseguire quelli della piena occupazione, della riduzione degli squilibri Nord-Sud, del risanamento del bilancio dello Stato. Uno sforzo che partiva dalla convinzione di come il mondo del lavoro fosse la locomotiva di un Paese che vuole avanzare. Dalla consapevolezza che il lavoro costituisce indice di dignità. Del rapporto stretto che interviene tra lavoro, coesione sociale e saldezza delle istituzioni e, dunque, della democrazia. Lavoro, dunque, per un esercizio pieno dei diritti di cittadinanza».

29 Aprile 2023
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