Bologna
4:44 pm, 28 Aprile 23 calendario

Il collettivo universitario Luna occupa un edificio abbandonato

Di: Redazione Metronews
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«Oggi abbiamo aperto le porte delle case di via Borgolocchi, che da ormai sei anni sono murate e lasciate all’abbandono, per dare vita ad H.O.ME. , Hub di Organizzazione Meticcia». Con queste parole il collettivo universitario Luna di Bologna ha annunciato stamattina una nuova occupazione in città per segnalare, ancora una volta, il «grande problema abitativo che c’è a Bologna. Un problema che morde una città intera ed una fascia sociale sempre più ampia; un problema che spezza le gambe a generazioni di giovani e precarie e a chi contribuisce all’economia della città lavorando nella logistica, nella ristorazione, in aeroporto; un problema per il quale a tutti i livelli si discute, ma sul quale si fatica a trovare soluzioni immediate ed accessibili».

Occupazione del colettivo Luna

Secondo l’organizzazione Luna, lo stesso collettivo che a ottobre aveva occupato uno stabile di via Capo di Lucca, ribattezzato “Casa Vacante”, quello di Bologna, seconda città più cara d’Italia per quanto riguarda gli affitti ci si trova in un mercato «drogato dalla speculazione sulle locazioni brevi turistiche, dalla speculazione delle multinazionali dello student housing e da palazzinari inadempienti che affittano stanze fatiscenti, spesso e volentieri a soli italiani, chiedendo notevoli garanzie economiche». Oltre al dato speculativo, complici le politiche e lo sdoganamento del linguaggio razzista degli ultimi governi, è palese un aumento della diffidenza verso le persone migranti che sta portando ad una crescente esclusione dalla possibilità di accesso alla casa e ad una piena cittadinanza

Una casa per migranti che lavorano

Via Borgolocchi è la via adiacente all’ex caserma Masini, occupata nel 2012 e ribattezzata “Làbas”, prima di essere sgomberata nel 2017. All’interno della casa, conclude il comunicato, vivranno «persone migranti, che lavorano a tempo determinato o indeterminato in diversi settori, con una base di reddito mensile a volte non bastevole a sostenere il costo esagerato di un affitto a Bologna, la seconda città più cara d’Italia».

28 Aprile 2023
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