Lutto
11:43 am, 28 Aprile 23 calendario
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Addio al divo Giovanni Lombardo Radice

Di: Redazione Metronews
Giovanni Lombardo Radice
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L’attore, sceneggiatore e regista Giovanni Lombardo Radice che ha recitato in alcune delle più sanguinose pellicole del cinema italiano tanto da assurgere, a livello internazionale, a vero e proprio divo del genere horror splatter con lo pseudonimo di John Morghen, è morto improvvisamente la scorsa notte a Roma. Aveva 68 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dal figlio Giacomo Lombardo Radice con Emanuela e Greta e tutta la famiglia Panelli Westkemper.

I funerali si svolgeranno domani, sabato 29 aprile, alle ore 11, nella Basilica di San Lorenzo a Roma.

La carriera di Giovanni Lombardo Radice

È di Giovanni Lombardo Radice la testa trapanata da Venantino Venantini (mister Ross) nel film “Paura nella città dei morti viventi” (1980) di Lucio Fulci, così come suo è l’organo riproduttivo evirato da un cannibale in “Cannibal Ferox” (1981) di Umberto Lenzi.

In “Apocalypse domani” (1981) di Antonio Margheriti viene contagiato da un virus che lo spinge a praticare l’antropofagia. È complice delle violenze compiute su un gruppo di perdigiorno presi in ostaggio dal brutale David Hess ne “La casa sperduta nel parco” (1980) di Ruggero Deodato, che lo ha diretto anche in “Un delitto poco comune” (1987). Ed ancora al centro di scene splatter negli horror firmati da Michele Soavi – “Deliria” (1987), “La chiesa” (1989), “La setta” (1991) – mentre per Lamberto Bava ha recitato in “Body Puzzle”. (1992)

Nella sua carriera Giovanni Lombardo Radice ha anche interpretato film d’autore come “Honolulu Baby” (2001) di Maurizio Nichetti. “Prendimi l’anima” (2002) di Roberto Faenza, “Gangs of New York” (2002) di Martin Scorsese (2002), “Il nascondiglio” (2007) di Pupi Avati (2007), “Viva la libertà” (2013) di Roberto Andò. È stato anche interprete e regista teatrale, scrittore, sceneggiatore (sua la popolarissima serie tv “I ragazzi del muretto”, ma anche “Mamma per caso” e “Sei forte maestro”). Traduttore di William Shakespeare e docente di recitazione.

Romano, classe 1954

Nato a Roma il 23 settembre 1954, era figlio del matematico e pedagogista Lucio Lombardo Radice, fondatore del Coordinamento dei movimenti per la pace e storico dirigente del Pci, e di Adele Maria Jemolo, figlia del grande giurista Arturo Carlo Jemolo. Giovanni era fratello dello psichiatra e scrittore Marco (scrisse con lo pseudonimo “Porci con le ali” con Lidia Ravera), nipote di Laura Lombardo Radice e del marito, il parlamentare comunista Pietro Ingrao. Giovanni è stato sposato con Alessandra Panelli, figlia degli attori Paolo Panelli e Bice Valori, da cui è nato il figlio Giacomo.

Da giovane, andando in controtendenza rispetto alle aspettative di una famiglia che diede i natali a importanti uomini di cultura, Giovanni Lombardo Radice decise di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo, esordendo in teatro e negli anni Settanta fu tra i talenti più riconosciuto dell’avanguardia italiana. Quanto iniziò a recitare al cinema in pellicole horror scelse lo pseudonimo di John Morghen (dal cognome di famiglia della nonna materna, Adele Morghen).

La biografia Una vita da zombie

Nel 2016 ha pubblicato l’autobiografia “Una vita da zombie. Vita e carriera di una star dell’horror” (David and Matthaus, 2016), in cui ripercorre, come in un diario intimo, insieme agli episodi noti, tante vicende inedite e a tratti scabrose, come in una confessione dell’autore con se stesso, e riportano numerosi aneddoti capitati sul set, tecniche rocambolesche per realizzare le scene più spettacolari. Giovanni Lombado Radice dichiara di non avere mai davvero amato il genere horror e splatter, di essersi però trovato dentro, a suo tempo, nei primissimi anni Ottanta, semplicemente perché padrone totale della lingua inglese.

Gli horror splatter italiani, girati in uno stile che piaceva moltissimo al pubblico internazionale, venivano realizzati direttamente in lingua inglese proprio per consentire facilmente l’accesso immediato nel mercato internazionale. Comunque, come onestamente ha ammesso l’attore, per anni questo coinvolgimento nel cinema horror gli aveva regalato, in fondo, quella fama e quel lavoro che forse, diversamente, non sarebbero mai arrivati così continui e così puntuali.

Il ritorno al cinema di Giovanni Lombardo Radice

Poche settimane fa Federico Zampaglione aveva annunciato di essere pronto a tornare alla regia con un nuovo horror, “The Well (Il Pozzo)”. E nel cast era previsto anche Giovanni Lombardo Radice.

Al cinema le ultime apparizioni di Lombardo Radice sono state in “Beyond Fury” (2017) di Darren Ward, “Rabbia furiosa – Er canaro” (2018) di Sergio Stivaletti, “Everybloody’s End” (2019) di Claudio Lattanzi e “Baphomet” (2021) di Matthan Harris.

28 Aprile 2023
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