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5:31 pm, 27 Aprile 23 calendario

La “culla” dell’Aeronautica Militare rinasce come museo

Di: Lorenzo Grassi
la “culla”
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È stata la “culla” della sfida azzurra ai cieli, che qui ha trovato il suo Dna ed ha lasciato parte della sua anima. Un luogo unico al mondo, con una filiera interamente nazionale dove partendo dall’idea, dalla ricerca e dai bozzetti su carta, si passava attraverso i materiali, i modellini, i test con gigantesche apparecchiature e i prototipi sino ad arrivare all’aereo bello e pronto sulla pista di decollo. È questo il tesoro racchiuso nello straordinario sito della Direzione Superiore Studi ed Esperienze di Guidonia, alle porte di Roma, che ha vissuto un’incredibile epopea durata meno di un decennio: inizialmente primeggiando per tecnologie e strumentazioni a livello internazionale e poi subendo la doppia distruzione dei bombardamenti Alleati e delle mine dei tedeschi in ritirata, smarrendosi in un triste e lunghissimo oblio nel dopoguerra.

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Dalla “culla” del volo al museo multimediale

Ora, nell’anniversario del suo Centenario, l’Aeronautica Militare ha deciso di donargli una nuova vita divulgativa e culturale, creando un ponte della memoria tra passato e futuro. È stato così inaugurato nell’aeroporto militare “A. Barbieri” di Guidonia un nuovo percorso storico-museale attraverso le aree della Direzione Superiore Studi ed Esperienze, istituita a Roma il 23 giugno 1927 con a capo il generale Alessandro Guidoni (morto tragicamente il 27 aprile 1928 testando un paracadute) e trasferita nel 1935 nel polo di Guidonia progettato dal generale Gaetano Arturo Crocco: fu uno dei primissimi e più avanzati centri di ricerca e sviluppo scientifico – che vide lavorare fianco a fianco militari, accademici e tecnici – per le sperimentazioni empiriche su nuovi velivoli, armamenti, equipaggiamenti e su tutto ciò che è legato al volo.

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Le gigantesche gallerie del vento e la lunga vasca

Per non alterare l’autenticità di luoghi che rappresentano un raro patrimonio di archeologia industriale, si è deciso di dare una sana “ripulita” ai ruderi sopravvissuti degli spettacolari manufatti antichi, fra i quali spiccano i tre edifici della Sezione Aerodinamica che ospitavano le gigantesche gallerie del vento, la galleria a doppio ritorno e quella supersonica (la più avanzata dell’epoca per potenza e dimensioni, conosciuta anche come “galleria stratosferica ultrasonora”). Un altro edificio particolare è quello che ospitava la Sezione Idrodinamica, la cui vasca lunga mezzo chilometro era tra le più grandi e innovative di quel periodo. Per poter ammirare il sito nel suo periodo di piena attività e di massimo splendore, però, ne è stato creato un “gemello virtuale” sfruttando la multimedialità e la computer grafica.

   

Emozionante esperienza immersiva

Così nel museo che è stato allestito all’interno dell’edificio della Divisione Radioelettrica, indossando degli appositi visori, sarà possibile compiere un’emozionante esperienza immersiva in 3D camminando liberamente negli impianti in funzione tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta per scoprire le metodologie sperimentali che consentirono il rapido progresso in campo aviatorio. Ad indossare il visore, in occasione della cerimonia di inaugurazione, è stata anche la professoressa Amalia Ercoli Finzi, prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica in Italia, presso il Politecnico di Milano, e una delle personalità più importanti al mondo nel campo delle scienze e tecnologie aerospaziali, consulente scientifica della Nasa, dell’Asi e dell’Esa.

Amalia Finzi con il visore 3D.

Amalia Finzi: «Con cuore e cervello si può tutto»

«Non tutte le innovazioni sono sempre positive – ha commentato dopo il viaggio nella realtà virtuale – ma questa è fantastica». Nella sua prolusione ha poi ricordato la storica preminenza italiana nel volo, che oggi ci porta a progettare future missioni sulla Luna e su Marte: «Con cervello e cuore, con intelligenza e sentimento – ha detto – tenendo anche i piedi ben saldi per terra, possiamo andare dove ci pare». Con una ritrovata parità di genere nello spazio: «Il progetto per la Luna già in corso si chiama Artemis (Artemide, sorella gemella di Apollo e Diana per i romani) – ha sottolineato Amalia Ercoli Finzi – e nella capsula Esa che sarà il primo embrione della stazione orbitante l’equipaggio sarà formato in maggioranza da donne». Ed è il caso di ricordare che proprio dallo scalo di Guidonia-Montecelio, il 20 giugno del 1935, la marchesa Carina Massone in Negrone, prima donna ad ottenere nel 1933 il brevetto da pilota presso la Reale Unione Nazionale Aeronautica, stabilì il primato femminile di quota raggiungendo l’altezza di 12.043 metri, pilotando un Caproni Ca. 113 Bis con un giaccone riscaldato e una bombola di ossigeno. Record rimasto imbattuto nella storia dell’aviazione per la categoria degli aeroplani ad elica.

La marchesa Carina Massone in Negrone.

Uno stretto legame con la comunità di Guidonia

L’inaugurazione del percorso storico-museale ha visto la presenza del Comandante delle Scuole e della 3a Regione Aerea, Generale di Squadra Aerea Silvano Frigerio, con la partecipazione del Generale Ispettore Capo Basilio Di Martino, Presidente del “Comitato Centenario dell’Aeronautica Militare”, e di numerose autorità civili, religiose e militari del territorio. «La Direzione Superiore Studi ed Esperienze è stato un vero fiore all’occhiello nel settore della ricerca e sperimentazione aeronautica e per la comunità di Guidonia, che ha vissuto in prima persona la nascita, le glorie e il suo declino – ha ricordato il Comandante del 60° Stormo di Guidonia, Colonnello Michele Cesario – dopo anni, tanti, in cui la DSSE è stata lasciata a sé stessa, con la lungimiranza dei nostri vertici e la passione del nostro personale, oggi finalmente ciò che è stato un vanto per tutti, diventa fruibile come percorso espositivo multimediale».

Antica veduta aerea della DSSE di Guidonia.

Da maggio al via le visite su prenotazione

A partire dal 6 maggio 2023 il percorso storico-museale della Direzione Superiore Studi ed Esperienze di Guidonia sarà aperto alle visite guidate il sabato e la domenica su prenotazione, che si potrà effettuare con un anticipo di massimo 30 giorni. Per informazioni ci si può rivolgere direttamente al 60° Stormo di Guidonia alla mail aerostormo60.dir@aeronautica.difesa.it oppure telefonando dal lunedì al giovedì (8.30-16) e il venerdì (8.30-11.30) ai seguenti numeri: 320 4265986 e 0774 4002310.

27 Aprile 2023 ( modificato il 28 Aprile 2023 | 15:09 )
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