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3:57 pm, 21 Aprile 23 calendario
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Gemitaiz: «Oggi è più fico andare a scuola!»

Di: Redazione Metronews
Gemitaiz
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«Sono fiero del mio percorso e di come ho raggiunto l’obiettivo. Ho lasciato la scuola e mi sono messo a fare rap. Sono un folle, ma ora sono riuscito ad arrivare qui. È pur vero che quando io andavo a scuola non ci facevano vedere i documentari e nemmeno i film o i cortometraggi. Era sicuramente meno interessante rispetto a quello che fate voi adesso. Quindi, anche se talvolta vi pare un pò noioso, sappiate che andare a scuola è diecimila volte più fico di quando ci andavamo noi da ragazzini». A dirlo davanti a un vasto pubblico di studenti, nonché suoi fan, nell’aula magna dell’ITGC Carlo Matteucci di Roma è il rapper Gemitaiz, pseudonimo di Davide De Luca, uno dei principali esponenti dell’hip hop italiano.

Classe 1988, Gemitaiz parla quasi come un “boomer” davanti a questi giovanissimi chiamati a partecipare alla seconda edizione di Vedere per Capire, il Cinema a Scuola: identità e intercultura. Percorso di formazione al linguaggio filmico nato dell’esperienza del MedFilm festival e realizzato dall’Associazione Methexis, volto a promuovere l’educazione al cinema nelle scuole secondarie di secondo grado con proiezioni, laboratori e incontri di approfondimento.

Nel docu-film Quel che resta

Il rapper era presente per la proiezione di Quel che resta, un documentario musicale a scopo umanitario girato in Mozambico da Manuel Marini nel Gennaio 2020 con Gemitaiz e Mace, lo stesso viaggio che ha dato vita a ”Bianco/Gospel”, due brani da loro scritti e prodotti, accompagnati dall’omonimo videoclip, sempre con la regia di Manuel Marini, e pubblicati nel luglio 2020.

Gimitaiz e Manuel Marini hanno parlato a lungo con gli studenti della scuola che è nello stesso quartiere dove sono entrambi cresciuti tra: «Nuovo Salario, Serpentara, Vigne Nuove e il Tufello dice Gemitaiz-. La maggior parte del rap viene tutta da questa parte di Roma. Non è un caso. Ma gli amici sono più importanti del quartiere. Io lavoro con Manuel Marini da 10 anni: bisogna saperli scegliere e sognare con loro». E poi: «La musica è cultura come il calcio. La fonte per creare musica è altra musica. Ascolto sempre tanta musica diversa. Leggo molto, e nella mia testa compongo sempre».

Gemitaiz e il lavoro su se stessi

Gli studenti hanno chiesto come si fa a resistere ai dubbi, ai momenti di sconforto. «Andando avanti, continuando, scavando in sé stessi alla ricerca dell’oro che si ha dentro e lasciando spazio a quello di bello che viene da fuori”. Gli incontri del progetto “Vedere per Capire” non sono finiti, dopo Bangla – La serie, Butterfly, proiettato lo stesso giorno in cui la pugile Irma Testa conquistava il primato mondiale, Persepolis e, tra i cortometraggi, le Variabili dipendenti, che vinceva in quei giorni il David di Donatello, sono ancora in programma al cinema Antares di Roma altri due appuntamenti: il 2 maggio Il Campione di Leonardo D’Agostini che sarà in sala per dialogare con gli studenti e l’8 maggio Le nuotatrici di Sally El Hosaini, al termine della proiezione l’incontro con il giornalista siriano Fouad Roueiha.

«Lavorare con le scuole mi emoziona sempre moltissimo, e aggiunge informazioni intorno alle sensibilità e agli interessi del pubblico più giovane verso il cinema, in tutte le sue forme e possibili fruizioni, dal cellulare alla sala. Ed anche, in considerazione della tipologia di cinema che il MedFilm propone siamo qui per colmare un vuoto assoluto di conoscenza da parte dei più giovani delle cinematografie dell’area e spesso degli eventi cruciali del nostro tempo, insieme alla geolocalizzazione di paesi come la Siria e l’Iran», dichiara la direttrice del MedFilm Festival Ginella Vocca.

Quest’attività formativa si inserisce nell’ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Un viaggio che partendo dall’aula-cinema concluderà il suo percorso in un cinema commerciale affinché i più giovani apprezzino l’unicità della visione filmica nel luogo per il quale è stata immaginata: la sala cinematografica. Il progetto è un’occasione preziosa per scoprire le cinematografie dei paesi del Mediterraneo, così vicini a noi, ma quasi invisibili nei tradizionali circuiti di distribuzione, e per dimostrare come il cinema possa essere strumento didattico prezioso per interrogarsi su questioni cruciali dell’oggi, come l’incontro con l’altro in una società multiculturale.

21 Aprile 2023
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