Film
12:01 am, 20 Aprile 23 calendario
3 minuti di lettura lettura

Luca Lucini: «Racconto lo stato d’animo di una generazione»

Di: Redazione Metronews
Luca Lucini
condividi

Una commedia divertente e romantica che fa bene all’anima: Io e mio fratello di Luca Lucini su Prime Video da domani.

Luca Lucini e la contemporaneità

«Con “Io e mio fratello” volevo realizzare una commedia divertente, romantica, ma senza perdere uno sguardo puntuale sulla contemporaneità». Così il regista Luca Lucini a proposito del suo ultimo lavoro, su Prime Video da domani. La storia parte da Sofia (Denise Tantucci), pecora nera della famiglia. La 28enne sciupafemmine ha lasciato la Calabria per trasferirsi a Milano, dove vive col suo coinquilino Alex (Claudio Colica). Mauro (Cristiano Caccamo) è il fratello di Sofia. Sofia e Mauro hanno in comune: Michela (Greta Ferro)…

«Molti dei protagonisti del film – spiega Lucini – non sono neanche trentenni e questo è uno degli aspetti che ho trovato più interessante. Raccontare lo stato d’animo di una generazione che per certi versi non ha precedenti, cresciuta con una costante connessione con tutto e con tutti. Con mille possibilità e mille risorse e che forse proprio per questo si trova più facilmente a sbagliare scelte, ad avere dubbi, a non capire chi è e, soprattutto, chi vuole diventare. Parlo di amore, di famiglia, di lavoro, di sesso, di valori, di sogni. Nella nostra storia c’è tutto questo. La speranza – continua il regista – è quella di essere riusciti a rendere il film anche visivamente molto impattante. Una commedia elegante, ambienti curati che raccontano con l’enfasi del cinema la realtà: la differenza fra la partenza milanese e l’ambientazione di una grande metropoli con una piccola realtà locale calabrese è già di per sé un interessante contrasto, fotografico, scenografico, paesaggistico. Lo è per i costumi, per i volti; lo è per il lessico e per l’atteggiamento. Il nostro spettatore è portato per mano in questo viaggio verso una nuova consapevolezza di Sofia, di Michela, di Mauro».

Una regia al servizio della recitazione

E a proposito del suo lavoro Lucini dice: «Ho curato una regia al servizio della recitazione e degli stati d’animo. Tutti i rapporti fra Sofia e Michela, fra Michela e Mauro e fra Mauro e Sofia sono descritti seguendo le vicende emotive con l’utilizzo delle ottiche. Aono gli unici personaggi a cui ho dedicato dei primissimi piani e dettagli molto stretti, proprio per essere lì con loro e condividere la loro emozione, le loro mani, gli occhi, le lacrime, i mezzi sorrisi, gli ammiccamenti, le gioie, i dolori. La macchina da presa con i nostri protagonisti è più viva, a mano, imprecisa, “nervosa”; con qualche sfocatura nei momenti più tesi, più morbida, delicata e avvolgente in quelli più romantici».
L’ambientazione ha il suo fascino e un suo perché.

La Calabria da scoprire o riscoprire

«Il Sud – dice ancora Lucini – è descritto con molti dettagli: lo vediamo con gli occhi di Sofia, pian piano tutto le si avvicina simbolicamente e torna parte del suo sguardo. All’inizio il ritorno è quasi “distaccato”, ma un poco alla volta gli oggetti della casa, l’uva della vigna, il cibo, le foto di famiglia, i soprammobili, torna tutto a essere più “suo”. In ogni oggetto c’è della storia e per lei è un ricordo importante. Lo è anche per Mauro, come per tutta la famiglia, e l’insieme di questi dettagli aiuterà lo spettatore a entrare in sintonia con la giusta dimensione emotiva di Sofia. In questo senso, anche il lavoro di scenografia è stato molto importante ed estremamente creativo. Il considerare la Calabria vera e propria co-protagonista importante della storia è stata una scelta molto giusta: abbiamo, infatti, usato delle lenti anamorfiche che hanno reso un’immagine della di questa terra inedita e bellissima».

20 Aprile 2023 ( modificato il 19 Aprile 2023 | 10:39 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo