Per il caro bollette e trasporti cala la spesa per il cibo dei torinesi
Per la prima volta in 10 anni le famiglie torinesi spendono meno per il cibo soprattutto a causa degli aumenti di energia, utenze, trasporti. Si rinuncia ad abbigliamento, articoli per la casa, spettacoli, pasti fuori casa, ma si mantengono alcuni sfizi, come le vacanze o i cibi pronti. In calo il numero di famiglie che riescono a risparmiare, raddoppiano quelle che lamentano la perdita di potere d’acquisto.
E’ quanto emerge dai dati dell‘Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, indagine realizzata dalla Camera di commercio ricalcando l’analisi nazionale Istat, attraverso lo studio dei consumi e delle abitudini di acquisto di 240 nuclei residenti a Torino. «Questa indagine, che l’ente camerale conduce da più di 25 anni, è uno specchio fedele delle scelte di acquisto delle famiglie torinesi, che in un mercato turbolento devono far quadrare ogni anno il bilancio complessivo» spiega Enzo Pompilio d’Alicandro, vice presidente della Camera di commercio di Torino. «Come ci aspettavamo, il 2022 è stato penalizzato fortemente dalla crescita generale dei prezzi che ha costretto le famiglie ad alcune rinunce, sia nelle spese alimentari, che registrano il primo calo in 10 anni, sia in quelle non alimentari, ma solo quando non strettamente necessarie: continuano a crescere, infatti, utenze domestiche, servizi sanitari e trasporti».
Le spesa delle famiglie nel 2022
A fine 2022 la spesa media mensile delle famiglie torinesi si è assestata a 2.554 euro, in crescita rispetto al 2021 dell’1,2% (+30 euro): si torna praticamente ai valori del 2019, anno pre-pandemico. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, però, nel 2022 si registra un arretramento delle spese per il cibo, pari a 408 euro (–2,6% rispetto al 2021, -11 euro). Al contrario, crescono per il secondo anno consecutivo (+1,9%; +41 euro) le spese non alimentari che nel 2022 ammontano a 2.146 euro. L’aumento dei prezzi, che ha influenzato i consumi per tutto il 2022, ha cambiato il paniere delle famiglie: i torinesi hanno limitato la spesa per i generi alimentari per far fronte ad altre spese necessarie non riducibili, quali combustibili ed energia elettrica, che hanno inciso fortemente sulla crescita della spesa non alimentare.
Non solo cibo in calo
L’abitazione continua ad essere la componente principale delle spese non alimentari: nel 2022 rappresenta il 49,2% di queste spese, in crescita del +5,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’incremento di questa voce di spesa è interamente dovuto al forte rialzo della spesa in utenze domestiche (bollette del gas, luce, riscaldamento, acqua, ecc.), categoria in cui le famiglie torinesi hanno sostenuto una spesa pari a 230 euro medi mensili (+30,7% rispetto al 2021; +55 euro). Nella voce trasporti e comunicazioni, la seconda per importanza dopo l’abitazione, si registra un aumento dei trasporti pari al +5,4% (+13 euro), da imputare agli incrementi delle spese in benzina, gasolio e agli acquisti di biglietti per treni e aerei. Cresce anche la spesa per viaggi e vacanze (+6,8%, + 6 euro), una delle poche spese “voluttuarie” a mantenersi in aumento. Si spende di più anche per la salute (+12,4%, +3 euro), soprattutto per visite mediche specialistiche e analisi mediche private, mentre diminuiscono le spese in farmaci mascherine e gel disinfettanti.
Nel 2022 si rinuncia ai pasti fuori casa (-3,7%, -3 euro), ai biglietti di ingresso per cinema, teatro, spettacoli e sport (-2,8%, -2 euro) ma soprattutto al rinnovo del guardaroba, con un netto calo pari al -16% (-16 euro) sia nel vestiario sia nelle calzature.
Salgono al 60,4% le famiglie che denunciano una diminuzione del proprio potere d’acquisto: erano il 34% nel 2021.
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