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4:32 pm, 18 Aprile 23 calendario

Emissioni e tassa sul carbonio, via libera dal Parlamento Ue

Di: Redazione Metronews
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Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alla riforma dell’Ets (il meccanismo di scambio delle emissioni), al Cbam (la tassa sul carbonio alla frontiera) e il Fondo sociale per clima, per sostenere le fasce più vulnerabili nella transizione ecologica.

Il Parlamento Ue e lo scambio di emissioni

Con 487 voti favorevoli, 81 contrari e 75 astensioni, il Parlamento ha approvato anche le norme che disciplinano il nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, il cui obiettivo è incentivare i Paesi terzi ad accrescere le proprie ambizioni climatiche e garantire che gli sforzi climatici globali e dell’Ue non siano messi in pericolo dalla delocalizzazione della produzione in Paesi dell’Ue con politiche climatiche meno ambiziose.

Il nuovo meccanismo include ferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno ed emissioni indirette in determinate condizioni. La normativa imporrà alle aziende importatrici nell’Ue di prodotti coperti dal sistema Ets di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera, per poi acquistare certificati di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per produrre i beni all’interno dell’Ue.

Il Cbam sarà introdotto gradualmente dal 2026 al 2034, in concomitanza con l’eliminazione progressiva delle quote gratuite nell’Ets.
Infine l’accordo con i Governi Ue sull’istituzione di un Fondo sociale per il clima dell’Ue nel 2026 per garantire una transizione climatica equa e socialmente inclusiva è stato adottato con 521 voti favorevoli, 75 e 43 astensioni. Ne beneficeranno le famiglie vulnerabili, le microimprese e gli utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica. Non appena sarà pienamente operativo, il Fondo sociale per il clima sarà finanziato dai ricavi della messa all’asta delle quote di Ets 2 fino a un importo di 65 miliardi di euro, con un ulteriore 25% coperto da risorse nazionali (pari a un totale stimato di 86,7 miliardi di euro).
I testi dovranno ora essere approvati formalmente anche dal Consiglio. Saranno quindi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entreranno in vigore 20 giorni dopo

Le cinque nuove leggi approvate dal Pe sono frutto di accordi raggiunti con i paesi dell’Ue alla fine del 2022, che fanno parte del pacchetto Fit for 55, la strategia dell’Ue per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, secondo quanto previsto dalla Legge europea sul clima.

La riforma del sistema di scambio di quote di emissione (Ets) è stata approvata con 413 voti favorevoli, 167 contrari e 57 astensioni. Aumenta le ambizioni climatiche dell’Ue poichè prevede riduzioni in emissioni, nei settori coperti dall’Ets, pari al 62% rispetto ai livelli del 2005, entro il 2030. Prevede anche la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034. Verrà creato un nuovo sistema Ets 2 per i carburanti per trasporto su strada e per gli edifici, per determinare il prezzo delle emissioni anche in questi settori dal 2027 (o dal 2028 se i prezzi dell’energia saranno eccezionalmente elevati).

Il Parlamento ha inoltre adottato l’inclusione, per la prima volta, nel sistema Ets delle emissioni di gas serra prodotte dal settore marittimo (500 voti favorevoli, 131 e 11 astensioni), e la revisione del sistema di scambio di quote di emissioni per il trasporto aereo (463 voti favorevoli, 117 e 64 astensioni). Ciò consentirà di eliminare gradualmente le quote gratuite per il settore dell’aviazione entro il 2026, promuovendo così l’uso di combustibili sostenibili.

Von der Leyen

«Due anni fa abbiamo presentato le leggi per attuare il Green deal. Con le votazioni di oggi raggiungiamo un altro traguardo. Desidero ringraziare il Parlamento europeo per il suo sostegno e invito gli Stati membri a compiere ora gli ultimi passi. Insieme faremo dell’Europa il primo continente climaticamente neutro». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

18 Aprile 2023
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