Ipotesi 40mila razzi dall’Egitto per Mosca
Nel febbraio scorso il presidente egiziano Al-Sisi avrebbe ordinato di produrre e consegnare 40 mila razzi destinati alla Russia in gran segreto «per evitare problemi con l’Occidente». A rivelarlo alcuni dei documenti top secret Usa finiti online dopo un clamoroso leak su amici e nemici spiati da Washington, che sta mettendo in grave imbarazzo il Pentagono e l’intera amministrazione Biden.
Usa e Filippine: al via le più grandi
esercitazioni militari di sempre
Tra le carte più esplosive quelle su Al-Sisi, uno degli alleati più stretti degli Usa in Medio Oriente e beneficiario di ingenti aiuti economici e militari americani. Secondo il documento, il rais egiziano avrebbe ordinato ad alcuni alti dirigenti della difesa di fabbricare e fornire segretamente 40 mila razzi a Mosca, oltre a proiettili di artiglieria e polvere da sparo subito dopo la visita del segretario di Stato, Antony Blinken e pochi giorni prima e alla vigilia di quella del capo del Pentagono Lloyd Austin.
Alla conversazione avrebbe preso parte il ministro per la Produzione militare, il quale avrebbe affermato che era «il minimo che l’Egitto potesse fare per ripagare la Russia per un precedente aiuto non precisato». Di sicuro Mosca e Il Cairo hanno stretti legami, dalla costruzione della prima centrale nucleare egiziana al grano russo (e ucraino), di cui il Paese nordafricano è il primo importatore.
Subito dopo la pubblicazione, Egitto e Stati Uniti hanno cercato di gettare acqua sul fuoco. Il Cairo ha ribadito il proprio «non coinvolgimento nella crisi in Ucraina» e l’impegno «a mantenere una distanza equa da entrambe le parti», nel rispetto della carta e delle risoluzioni Onu. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha dichiarato di «non aver avuto alcuna indicazione che l’Egitto abbia fornito missili alla Russia». In serata è arrivata anche la smentita di Mosca, che ha definito «falsa la notizia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA