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12:12 pm, 31 Marzo 23 calendario

Inflazione in rallentamento: a marzo 7,7%. Consumatori: “Ma cibo non cala”

Di: Redazione Metronews
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Inflazione in calo. A marzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,3% su base mensile e un aumento del 7,7% su base annua, da +9,1% del mese precedente.

Inflazione in calo a marzo al 7,7%

E’ quanto emerge dalle stime preliminari diffuse oggi dall’Istat. Il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, alla decelerazione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e alla flessione più marcata di quelli degli Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e, in misura minore, dalla contrazione dei prezzi degli alimentari lavorati (da +15,5% a +15,3%), dei beni non durevoli (da +7,0% a +6,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei Tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%).

“Non salverà le feste di Pasqua”

Per il Codacons, la frenata dell’inflazione registrata a marzo dall’Istat non salverà le feste pasquali delle famiglie italiane, che troveranno una brutta sorpresa nell’uovo di Pasqua. Commentando i dati diffusi oggi dall’istituto di statistica, l’associazione osserva che «il ribasso dell’inflazione è dovuto ancora una volta unicamente alla discesa delle tariffe di luce e gas sul mercato tutelato e su quello libero, ma per tutti gli altri prodotti siamo ancora in presenza di una emergenza prezzi, con il carrello della spesa che sale del 12,7% su anno». L’inflazione al 7,7%, analizza il Codacons, «equivale a una maggiore spesa pari a +2.252 euro annui per la famiglia tipo che sale a +2.917 euro per un nucleo con due figli, ma la brutta sorpresa riguarderà proprio le festività pasquali. «Il settore alimentare registra infatti rincari medi del 13,2% che equivalgono ad una maggiore spesa pari a +1.015 euro annui per una famiglia con due figli. Chi si metterà in viaggio durante la Pasqua dovrà invece fare i conti con aumenti medi del 6,3% per i servizi relativi ai trasporti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Questo significa che la Pasqua degli italiani sarà all’insegna dei rincari dei prezzi, e il Governo farebbe bene ad intervenire adottando misure per calmierare i listini al dettaglio, a partire dal taglio dell’Iva sugli alimentari e sui generi di prima necessità».

Il calo dell’inflazione a marzo è «un’ottima notizia» ma «non basta». Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui «il calo delle bollette di cui si stanno avvantaggiando anche le industrie non si è ancora trasferito su tutti i prezzi finali dei beni. In particolare non è successo per i prodotti alimentari e per il carrello della spesa che restano con la stessa identica variazione tendenziale di febbraio, rispettivamente +13,2% e +12,7%».
«Non basta, poi – aggiunge Dona – che l’inflazione diminuisca, ossia che i prezzi continuino a salire anche se con una dinamica attenuata. Urge che i prezzi si abbassino e tornino ad essere normali e sostenibili per le famiglie. Il costo della vita sale ancora ed è sempre più insostenibile. Per una coppia con due figli, l’inflazione al 7,7% significa una stangata pari a 2.306 euro su base annua, di cui 1.015 solo per mangiare e bere, 1.062 euro per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2.114 euro, 916 per cibo e bevande, 964 euro per le spese di tutti i giorni. In media per una famiglia il rincaro è di 1765 euro, 744 per prodotti alimentari e bevande analcoliche, 782 euro per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Il primato spetta sempre alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata pari a 2603 euro, 1212 solo per nutrirsi» conclude Dona.

31 Marzo 2023
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