Teatro/canzone
10:00 am, 30 Marzo 23 calendario
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Zamma fa sold out al Porta Portese

Di: Redazione Metronews
Zamma
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Mario Zamma show ieri sera sul palco del Teatro Porta Portese con Caro Amico ti Canto, omaggio a Dalla, lo spettacolo ideato e diretto dallo stesso artista. Ad applaudirlo tra il pubblico anche Franco Nero: «Che voce! E che presenza scenica» commenta il pluripremiato attore, regista e autore, tra i più prolifici della storia recente del cinema.

Lo spettacolo Caro Amico ti Canto è un evento unico nel suo genere che farà rivivere lo spirito del grande Lucio Dalla, oltre a far riascoltare i suoi successi più amati presentati in forma di prefazione poetica. Una performance di Teatro Canzone, che ha in serbo una sorpresa speciale: una canzone scritta dal cantautore bolognese e messa nel cassetto, mai portata alla luce e mai cantata finora. Un modo per farlo rivivere e continuare ad  amarlo.

Ma come nasce Caro Amico ti canto?

«Idea che mi è venuta molto tempo fa. Lucio Dalla è tra i cantanti che ho imparato a conoscere sin da piccolo: sono un pianista ed ero un bambino prodigio. Con con l’aiuto di Gianluca Bertone, il mio editore abbiamo messo insieme questo spettacolo. Trovato la storia di Lucio, grazie a un biopic realizzato da un’amica carissima, Teresa Giulietta, che ho sintetizzato con prefazioni poetiche, commentando e spiegando la genesi delle canzoni più famose. Poi la chicca: l’ultima canzone che chiude lo spettacolo prima del bis dedicato a Caruso. Un brano che Lucio non ha mai cantato “Almeno pensami”. Struggente».

E lo spettacolo è un crescendo, anche se parte lento.
«L’idea alla base di tutto è creare mondo parallelo tra due anime che s’incontrano. La mia non è imitazione né uno scimmiottare Lucio ma solo un tentativo di raccontarlo. Difficilissimo cantare le sue canzoni: bisogna lavorarci molto».

Un viaggio emozionale dentro i successi di Dalla: da Se io fossi un angelo alla La sera dei miracoli, da Anna e Marco a Futura, passando per Balla Balla Ballerino e poi la fantastica Dall’America Caruso».

«La difficoltà maggiore? Rimanere dentro personaggio senza scimmiottarlo. Da attore ho fatto un lavoro minuzioso. Alla fine dello spettacolo sono un bagno di sudore! Da ragazzino ascoltavo molto Lucio e crescendo ho imparato ad apprezzare i suoi virtuosismo canori. Lui era un virtuoso, ma anche un giocherellone e amante dell’improvvisazione sul palco.

Ma chi era Lucio secondo Zamma?

«Un nano alto tre metri, grande speleologo dell’amore. Più cresceva è più diventava bambino. È morto senza rendermene conto a 69 anni»

30 Marzo 2023
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