Milano
4:23 pm, 30 Marzo 23 calendario
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Sala-Roccella, è scontro sulle trascrizioni

Di: Redazione Metronews
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È ormai scontro aperto tra  Beppe Sala (affiancato da numerosi sindaci di centrosinistra) e il governo per la trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali. Nel giorno della condanna del Parlamento europeo al divieto imposto a Milano, il sindaco è andato allo scontro frontale con il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, la quale ha sdegnosamente rifiutato di incontrare una delegazione di primi cittadini.

«Dice: “Non c’è confronto da fare, la legge è chiara”. Educata e collaborativa» è stato l’ironico commento postato da Sala sui social. E ha poi aggiunto: «Ci sono leggi e una sentenza precisa, dice il ministro, i sindaci sanno quello che possono e che non possono fare. Non c’è qualcosa da contrattare. Il governo è convinto che la famiglia debba essere al centro di tutto, di ogni provvedimento».

Infine il sindaco di Milano ha avvertito: «Io e tanti altri sindaci non ci arrendiamo alla protervia di chi nega persino un incontro su un tema delicato con cui abbiamo a che fare nelle nostra città». «Ieri sono stato all’Europarlamento a Bruxelles per sollecitare la richiesta di un dibattito sui diritti dei bambini delle famiglie arcobaleno, in particolare nel caso dell’Italia», ha aggiunto Sala, «La mozione è stata approvata».

Sala: «Sui soldi del Pnrr avevo capito prima»

Il sindaco poi è tornato nel suo podcast quotidiano sulla questione dei finanziamenti del Pnrr che l’Italia non è in grado di spendere e che Milano vorrebbe avere. «Se, e solo se, ci sono fondi inutilizzati, Milano si candida ad investirli», ha detto, ripetendo quanto annunciato ieri a Bruxelles sull’uso delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Tempo addietro, esattamente nel dicembre 2021, avevo testualmente detto: “Se ci saranno fondi residui sul Pnrr, Milano si candiderà a riceverli, perché ha una serie di progetti validi che non sono finanziati”. Ero stato da taluni ridicolizzato. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, avevo intuito prima di altri cosa sarebbe successo».

«Ora, quindi – ha aggiunto -, mi sento ancora più legittimato a ripeterlo. Se, e solo se, ci sono fondi inutilizzati, Milano si candida ad investirli. Penso in particolare ad ammodernamenti di case popolari e scuole, che ne hanno tanto bisogno. Ma ci sono altre aree di miglioramento della città e di creazione di posti di lavoro che possono essere considerate».

M5s: «Ok ai soldi avanzati, ma prima Milano usi quelli che già disponibili»

A Sala ha risposto l’europarlamentare M5s Maria Angela Danzì: «Sono d’accordo con Sala: i fondi Pnrr inutilizzati vadano a Milano e a quelle città in grado di investire per migliorare gli spazi urbani. Ma invito il sindaco di Milano a usare anche i fondi già disponibili: parlo di quelli per la forestazione, per rendere l’aria più pulita. Parlo di quelli per un piano massiccio di edilizia destinata a professionalità che non ci sono – dagli impiegati dell’Atm ai poliziotti, agli insegnanti, agli infermieri – perché non si possono permettere casa a Milano. A questo proposito invito Sala a sfruttare tutti gli strumenti a sua disposizione, tipo le convenzioni urbanistiche, che possono dare una grande mano nel ridisegnare una città meno escludente».

30 Marzo 2023
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