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4:07 pm, 29 Marzo 23 calendario

Fitto: “Nessun timore su Pnrr, stiamo lavorando con la Ue”

Di: Redazione Metronews
Nessun timore
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«Nessun timore nel Governo. C’è consapevolezza della situazione alla quale stiamo lavorando molto serenamente in collaborazione con la Commissione europea». Così il ministro per gli Affari europei e per il Pnrr, Raffaele Fitto, cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche per i tardi nell’attuazione del Pnrr. «Le questioni sono due: la prima riguarda gli obiettivi al 31 dicembre del 2022 per ottenere la rata dei 19 miliardi. Com’è noto abbiamo concordato con la Commissione una proroga di questa rata e l’abbiamo fatto perchè la Commissione ha bisogno di verificare alcune questioni che riguardano il precedente governo per il semplice fatto che noi ci siamo insediati a fine ottobre. Detto questo, il Governo sta lavorando in accordo con la Commissione europea», ha spiegato Fitto. Nel mirino Ue sono finiti anche i piani urbani integrati che riguardano lo Stadio di Firenze e il Bosco di Venezia. «Esiste poi una seconda questione collegata complessivamente al Piano di ripresa e resilienza per la quale leggo interpretazioni particolari. Noi stiamo facendo una verifica, la faremo con la Commissione se dovesse emergere su diversi progetti che c’è la impossibilità, in alcuni casi, di realizzarli – ha proseguito il ministro – progetti che non c’entrano con gli obiettivi del 31 dicembre, sono generali rispetto a un programma che ha un orizzonte temporale che va al giugno 2026».

«Nessun timore, faremo verifiche»

«Con la Commissione europea lavoreremo per una soluzione tenendo conto del fatto che l’Italia presenterà nei prossimi mesi il RepowerEu. Avrà come finanziamento la quota a fondo perduto assegnata in base alle quote Ets, avrà una parte percentuale della Politica di coesione ma non può utilizzare a debito ulteriori risorse tranne eventuali autorizzazioni», ha ricordato Raffaele Fitto. «Questo riguarda delle scelte anche qui che noi troviamo, ma il Repower Eu ha bisogno di essere definito come capitolo aggiuntivo nel Pnrr e quindi troverà lì la soluzione: è un lavoro di composizione che viene descritto come non so quale “rischio”. È il lavoro che questo Governo in pochi mesi ha messo in piedi e nei prossimi mesi troverà una definizione d’intesa con la Commissione europea. Le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti – ha concluso il ministro – hanno trovato già risposta nella quasi totalità in un decreto legge che è il primo atto legislativo di riferimento al Pnrr che affronta sia il tema della governance del Pnrr che quello della Coesione ma anche il tema della semplificazione e dell’accelerazione della spesa». «È giusto che il ministro Fitto lanci l’allarme, ma penso che coglieremo l’opportunità – ha assicurato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini – dobbiamo correre su alcuni dossier , ma credo che l’Italia alla fine del quadriennio sarà un Paese più moderno e più sicuro. Se qualche commissario europeo, invece di dare stimoli e aiuti alla buona riuscita del piano, lancia allarmi sul taglio delle tasse. Ecco, io dalla Commissione Ue mi aspetto un aiuto non un ostacolo».

«Fitto riferisca in Parlamento»

Intanto la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che il decreto Pnrr approderà nell’Aula della Camera lunedì 17 aprile per la discussione generale. Nello stesso giorno si svolgerà la discussione generale sulle mozioni sulla siccità e sull’energia nucleare. «Abbiamo ribadito la richiesta di un’informativa urgente del ministro Fitto sui presunti ritardi del Pnrr e su quali siano le modifiche a cui il governo sta lavorando – ha commentato la nuova presidente del gruppo Pd della Camera, Chiara Braga – c’è il rischio concreto di perdere una tranche delle risorse. La discussione va fatta in Parlamento, in modo trasparente». «Non un solo euro del Pnrr va sprecato. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alla memoria dei nostri morti» a causa della pandemia da Covid, «lo dobbiamo alla credibilità del nostro Paese – ha detto il leader M5S, Giuseppe Conte – il tema è di importanza strategica, sono soldi di tutti i cittadini, non di Conte, Draghi o Meloni. Non deve essere sprecato un solo euro. Faremo di tutto perchè ciò non avvenga. Non si tratta di maggioranza o opposizione, nè di governo o Parlamento. Il M5S è disponibile a mettere in campo tutti gli atti necessari perchè non sia sprecato un solo euro e al governo chiediamo responsabilità, non si mette la polvere sotto il tappeto e poi, dopo i ritardi accumulati, il governo fa finta di scoprirlo ora».

Il punto della situazione

L’Italia ha conseguito tutti gli obiettivi previsti dal Pnrr per il 2021-2022: 151 sui 527 in programma fino al 2026. Per quanto riguarda quest’anno, invece, dovrà centrarne altri 96, di cui 27 nel primo semestre e altri 69 nel secondo. Se nel primo biennio si è trattato soprattutto di redigere riforme strutturali ora prende il via la fase della realizzazione delle opere infrastrutturali e dei programmi di transizione energetica che diano sostanza sui territori al piano varato dalla Ue per far ripartire l’economia continentale dopo la pandemia di Covid. Finora, secondo i dati forniti dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione al Senato a inizio mese, sono stati erogati dall’Ue 66,9 miliardi di euro in favore dell’Italia, poco meno di un terzo del totale dei 191,5 previsti, a dicembre scorso è stata presentata la richiesta per l’erogazione di altri 19 miliardi, che potrebbero essere versati entro maggio. Il titolare del Mef ha espresso soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi ma ha anche ricordato la «necessità» di un aggiornamento del piano, visto il mutato contesto economico rispetto a quando è stato varato, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha scatenato una ondata inflazionistica ed un rialzo dei costi dell’energia e delle materie prime che hanno reso obsoleti i piani finanziari redatti per alcuni programmi di spesa previsti dal Pnrr.

29 Marzo 2023
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