francia
2:23 pm, 28 Marzo 23 calendario

La Francia dice no all’estradizione di 10 ex terroristi italiani

Di: Redazione Metronews
condividi

La Corte di Cassazione francese ha detto no all’estradizione di 10 ex terroristi italiani.

Ad annunciarlo è la stessa Corte suprema che ha respinto “tutti i ricorsi presentati dal Procuratore” contro la decisione della Corte di Appello di Parigi che a fine giugno aveva deciso che il no alla richiesta dell’Italia.

Respinti tutti i ricorsi presentati

Le domande di estradizione riguardavano l’ex di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, tra i fondatori dell’organizzazione, ottantenne e da tempo malato, condannato a 22 anni come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi; sei ex militanti delle Brigate rosse: Giovanni Alimonti (classe ’55) che deve ancora scontare 11 anni per banda armata e associazione terroristica, Roberta Cappelli (classe ’55) che ha una condanna all’ergastolo per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità, Marina Petrella (classe ’54), che deve scontare l’ergastolo per omicidio, Sergio Tornaghi (classe ’58), condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renato Briano, direttore generale della Ercole Marelli, Maurizio Di Marzio (classe ’61), che deve scontare 5 anni per tentato sequestro dell’ex dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone, Enzo Calvitti (classe ’55), che deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi; l’ex militante di Autonomia Operaia Raffaele Ventura (classe ’52), condannato a 20 anni per concorso morale nell’omicidio a Milano del vicebrigadiere Antonio Custra; l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac) Luigi Bergamin (classe ’48), che deve scontare una condanna a 25 anni per associazione sovversiva, banda armata e concorso in omicidio; l’ex membro dei ‘Nuclei armati contropotere territorialè Narciso Manenti (classe ’57), che ha una condanna all’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, assassinato a Bergamo il 13 marzo 1979.

“Una vergogna, un colpo di spugna”

“E’ una vergogna, come si fa dopo tanto tempo a gettare un colpo di spugna su una vicenda che ha riguardato tante persone uccise e ferite gravemente? Ricordo una frase del Ministro della Giustizia francese della passata legislatura che, rivolgendosi ai francesi, chiese cosa avrebbero detto se un terrorista del Bataclan se ne fosse stato tranquillamente in Italia per 40 anni”. Roberto Della Rocca, presidente Aiviter (associazione vittime del terrorismo), commenta così il no della Corte di Cassazione francese all’estradizione dei 10 ex terroristi rossi italiani. “Non ce lo aspettavamo – continua – forse sì guardando quello che è successo negli ultimi mesi, supponendo che ci potesse essere anche una influenza politica. Mi rifiuto però di prendere in considerazione una eventuale incidenza sulla vicenda dei rapporti Italia-Francia. Spero proprio non sia stato così”.

Campagna: “Delusione”

“Una delusione, aspettiamo le motivazioni che ancora non ci sono, nella speranza che la giustizia italiana abbia modo di appellarsi. Si tratta di persone che hanno commesso atti gravissimi in Italia e la Francia, che è un Paese vicino, che fa parte dell’Unione europea, se ne infischia. Questi terroristi sono stati giudicati in Italia, ed è giusto che scontino qui le loro condanne. Mi metto nei panni dei francesi, se l’Italia dovesse mai riservare lo stesso trattamento a un pregiudicato francese. Penso che non sia bello”. Maurizio Campagna, fratello del poliziotto ucciso dai Pac, commenta così il no della Corte di Cassazione francese. “Già era toccato a Cesare Battisti, che tra gli altri ha ammazzato mio fratello – dice – godersi per un pò di anni la clausola oro della dottrina Mitterrand. Pur avendo commesso reati di sangue, a questi terroristi è possibile stare in Francia a fare la bella vita, sicuramente migliore di quella delle vittime”.

Lega: “Sconcertante”

“Sconcertante decisione della Cassazione francese. Respingono i bambini immigrati alle frontiere ma coccolano gli assassini brigatisti”. Così una nota della Lega dopo la decisione dei giudici parigini che si sono opposti all’estradizione degli ex Br.

Nordio: “Il mio pensiero a tutte le vittime di quella stagione”

“Prendiamo atto della decisione della Corte di Cassazione francese, che in piena autonomia ha deciso di negare l’estradizione in Italia di 10 ex terroristi condannati in via definitiva per gravissimi reati compiuti negli anni di piombo. L’Italia ha fatto tutto quanto in suo potere, perchè fosse rimosso l’ostacolo politico che per decenni ha impedito alla magistratura francese di valutare le nostre richieste”. Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo la sentenza della Corte di Cassazione francese in merito alla richiesta di estradizione di ex brigatisti italiani. «Avevo già avuto modo di ringraziare di persona – ricorda il ministro – nel nostro primo incontro, il collega Eric Dupond-Moretti per essere stato al fianco dell’Italia e per la sua costante attenzione nei confronti delle nostre richieste. Con lui ho avuto anche un colloquio telefonico. Il Ministro Dupond-Moretti ha compreso il nostro bisogno di verità e giustizia e, dando corso alle nostre domande di estradizione, ha testimoniato la piena fiducia del Governo francese nella nostra magistratura, che ha giudicato gli imputati degli anni di piombo sempre nel rispetto di tutte le garanzie». «Ho vissuto da pubblico ministero in prima persona quegli anni drammatici e oggi – aggiunge il Guardasigilli – il mio primo commosso pensiero non può che essere rivolto a tutte le vittime di quella sanguinosa stagione e ai loro familiari, che hanno atteso per anni, insieme all’intero Paese, una risposta dalla giustizia francese. Faccio pertanto mie le parole di Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso 51 anni fa, nella speranza che chi allora non esitò ad uccidere ora «senta il bisogno di fare i conti con le proprie responsabilità e abbia il coraggio di contribuire alla verità». Tra Italia e Francia, la cooperazione giudiziaria è stata rafforzata ed è molto proficua: solo nel 2021, 52 sono state le persone consegnate dalla Francia all’Italia e altrettante dall’Italia alla Francia in esecuzione di un mandato d’arresto europeo.

28 Marzo 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo