Milano
4:13 pm, 27 Marzo 23 calendario

Slitta processo a Pifferi, sorella e madre parti civili: «Deve pagare»

Di: Redazione Metronews
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Rinviata all’8 maggio l’udienza per Alessia Pifferi, in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato per aver lasciato morire di stenti nella sua culla la figlia Diana di soli 18 mesi, abbandonata nel luglio 2022 per sei giorni nell’appartamento al quartiere Ponte Lambro. Il rinvio, davanti alla corte d’assise di Milano presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini, si è reso necessario dopo il cambio di legali. Ora il nuovo difensore, il terzo da quando è iniziata la vicenda giudiziaria, è Alessia Pontenani che ha chiesto i termini a difesa, per poter affrontare un procedimento complesso e delicato .In aula era presente anche la stessa Pifferi. Nel posto riservato alle parti offese invece c’era la sorella Viviana che nella prossima udienza si costituirà parte civile insieme alla madre Maria Assandri. Entrambe le donne sono assistite dall’avvocato Emanuele De Mitri. «Deve pagare, Diana era una bambina che aveva diritto di vivere», ha detto la zia, indossando una maglietta con una foto della nipote, fuori dall’aula.

La procura ha contestato nell’imputazione di omicidio volontario anche l’aggravante della premeditazione, oltre a quelle di aver ucciso la figlia e dei motivi futili e abietti. La piccola, scrivono i pm nell’imputazione, «venne lasciata priva di assistenza e assolutamente incapace, per la tenerissima età, di badare a se stessa, senza peraltro generi alimentari sufficienti e in condizioni di palese ed evidente pericolo per la sua vita, pure legate alle alte temperature del periodo». Tutto ciò causò «nella minore una forte disidratazione che portò alla morte».  La 37enne, che aveva provato a chiedere il rito abbreviato, istanza respinta, rischia la condanna all’ergastolo. La difesa potrebbe puntare su un’istanza di perizia psichiatrica per valutare un eventuale vizio di mente al momento dei fatti.

 

27 Marzo 2023
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