Cospito
2:05 pm, 27 Marzo 23 calendario

Cospito, niente domiciliari. Il tribunale di Sorveglianza: “Condotta strumentale”

Di: Redazione Metronews
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Per Cospito niente domiciliari. Alfredo Cospito combatte la sua battaglia «al fine di provocare gli effetti di un cambiamento a livello giudiziario, politico e legislativo» in relazione al 41 bis da uomo «lucido». Secondo i giudici di Milano, l’anarchico non presenta «alterazioni nè della percezione nè acuzie psichiatriche e appare consapevole dei rischi connessi alla prosecuzione del regime dietetico». La motivazione del suo digiuno, come dimostra anche il suo proclama a favore dei compagni di 41 bis «vecchi e malati», «è frutto di un ragionamento preordinato e consapevole».

Delmastro: “Lo Stato ha ragione, la partita è chiusa”

«Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha respinto le richieste di Cospito precisando che le condotte sono assolutamente «strumentali e hanno dato corso alla patrologie presenti. La partita è chiusa: nella piena cornice della legittimità, lo Stato ha riaffermato che non si piega a condotte strumentali peraltro asseritamente volte a revocare il 41 bis a decine e decine di mafiosi. Abbiamo sempre avuto ragione, difendendo la legalità e l’istituto del carcere duro dalle aggressioni strumentali della galassia anarchica che avrebbero avuto il solo effetto di favorire la criminalità organizzata», si legge in una nota del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove.

“Condotta strumentale di Cospito”

La strumentalità della condotta che ha dato corso alle patologie oggi presenti è assolutamente certa, al pari della motivazione che ha indotto la forma di protesta e che non rileva in alcun modo in questa sede, preposta alla valutazione della compatibilità dello stato detentivo con la condizione sanitaria”, scrivono i giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano chiamati a decidere sull’istanza di differimento pena ai domiciliari per Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso per protestare contro il regime del 41 bis.

Niente domiciliari

I giudici hanno respinto la richiesta di domiciliari così come un suo ricovero permanente nel reparto dell’ospedale San Paolo, perché la detenzione “non si palesa neppure astrattamente confliggente con il senso di umanità della pena, avuto riguardo alle condizioni oggettive del Cospito, che certamente precarie e a grave rischio – soprattutto di complicanze cardiologiche, neurologiche e metaboliche – sono il frutto di una deliberata e consapevole scelta sulla quale permane un discreto compenso cardio-circolatorio e – attraverso l’ubicazione nel reparto ospedaliero dove si trova – il più attento monitoraggio clinico concepibile”. Il collegio non può quindi, in adesione agli orientamenti della Corte Suprema e alla stessa giurisprudenza dello stesso tribunale, che respingere l’istanza.

I giudici: “Rifiuta coscientemente l’alimentazione”

Nel provvedimento di 8 pagine col quale viene motivata la decisione di negare il differimento della pena ai domiciliari per ragioni di salute ad Alfredo Cospito, i giudici constatano, sulla base delle relazioni mediche, «l’elevato rischio di conseguenze, anche gravi e imprevedibili, di natura cardio-circolatoria (nella specie di aritmie ventricolari)». Oltre a ciò, «dalle molteplici relazioni sanitarie», osservano i magistrati Giovanna Di Rosa e Ornella Aneddda, «emerge un rilevantissimo calo ponderale (dai 115 kg a 68,2)e l’insorgenza di una serie di conseguenze a livello neurologico su base carenziale in conseguenza dell’assenza o della scarsità dell’apporto calorico o vitaminico». Cospito «è costantemente informato dai sanitari degli elevati rischi per la propria salute – si legge ancora nel documento -. Inoltre quotidianamente e reiteratamente i sanitari gli propongono un protocollo di rialimentazione dopo il digiuno che egli, altrettanto reiteramente, rifiuta coscientemente».

Il tribunale di Sorveglianza di Sassari

Anche i giudici del tribunale della Sorveglianza di Sassari hanno rigettato la richiesta di differimento pena “per motivi di salute” per Alfredo Cospito. La difesa, rappresentata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, aveva chiesto che l’anarchico potesse scontare la sua pena ai domiciliari.

“Nel caso in esame è assolutamente pacifico che l’attuale, precario stato di salute del detenuto – scrivono i giudici della Sorveglianza di Sassari – costituisce la conseguenza del digiuno che questi porta avanti con determinazione dal 20 ottobre, nonché del suo ripetuto e cosciente rifiuto di assumere le terapie consigliate e di adottare i protocolli di rialimentazione proposti dai medici in più occasioni documentate”. “In buona sostanza, pur essendo accertato che le attuali condizioni di salute di Cospito – scrivono i giudici – sono oggettivamente incompatibili con la carcerazione, in regime di 41 bis o meno, preso atto che lo stato di malattia è esclusiva conseguenza delle determinazione dello stesso detenuto sopra riassunte, nessun differimento, sotto alcuna forma, può essere disposto, fermo restando il suo diritto a ricevere le cure di cui necessita presso le strutture sanitarie, carcerarie o meno (cure che lo stesso, se bene si è inteso, non intende peraltro rifiutare).

La difesa: “Ora giurisdizioni internazionali”

“L’esito era scontato, non confidavamo in alcun modo in questa iniziativa, rappresentava un passaggio obbligato per adire, anche sotto questo profilo, le giurisdizioni internazionali. Il caso Cospito è paradigmatico sotto molti profili dello stato di civiltà giuridica del nostro Paese, chissà cosa ne direbbe Voltaire se fosse ancora vivo”. Lo afferma l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, dopo le decisioni dei tribunali di Sorveglianza di Milano e Sassari che hanno rigettato le istanze di differimento della pena, con la richiesta di domiciliari, per l’anarchico in sciopero della fame da oltre cinque mesi per protestare contro il 41 bis.

27 Marzo 2023
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