11:44 am, 25 Marzo 23 calendario

Allo Yacht Club la prima edizione della Monaco Smart Yacht Rendezvous

Di: S.Puzzo
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L’evento promuove l’incontro di start-up, scale-up e società corporate con l’intento presentare soluzioni innovative, raccolte in un’area espositiva, adattabili ai super-yacht

Durante la Ocean Week, settimana di incontri e dibattiti tra esperti dedicata agli oceani che si tiene nel Principato di Monaco, lo Yacht Club de Monaco ha ospitato la prima Monaco Smart Yacht Rendezvous. L’evento, organizzato da Monaco Marina Management (M3), società monegasca specializzata nella gestione di porti turistici e marine, promuove l’incontro di start-up, scale-up e società corporate con l’intento presentare soluzioni innovative, raccolte in un’area espositiva, adattabili ai super-yacht. A dare il via alla due giorni, il principe Alberto II di Monaco, che ha voluto incontrare i diversi attori presenti all’evento e visionare idee e progetti esposti sugli stand.

Tra le grandi aziende che hanno partecipato figurano Sanlorenzo, Feadship, Oceanco, Lürssen ma c’è spazio anche per i designer di fama internazionale come Dan Lenard e Espen Oein. Tutti concentrati su un solo obiettivo: contribuire alla trasformazione dell’industria dello yachting. “La grande presenza di tutti questi grandi attori della nautica da diporto dimostra la loro volontà di fornire una risposta collettiva alle questioni climatiche e incoraggiare così l’innovazione responsabile” afferma José Marco Casellini, ceo di M3. Lo Yacht Club de Monaco “ospitando questo evento svolge un lavoro fenomenale e vorrei rendere omaggio al suo coinvolgimento nella promozione della transizione ambientale all’interno della comunità nautica”, aggiunge Olivier Wenden, vicepresidente e amministratore delegato della Fondazione Principe Alberto II di Monaco.

Tra i temi affrontati in questa prima edizione, l’intero ciclo di vita di uno yacht: dalla ricerca & sviluppo al suo utilizzo, passando per la manutenzione e il finanziamento. Nuove soluzioni di propulsione o scelte di materiali più rispettose dell’ambiente, l’ottimizzazione dei consumi energetici, la gestione dell’acqua, la connettività e la sicurezza sono stati tra gli argomenti principali di discussione. Durante i panel e gli incontri che si sono tenuti all’evento, è emersa la necessità di ripensare allo yacht di domani e, di fronte all’emergere di preoccupazioni di tipo ecologico, molti costruttori si sono specializzati in ricerca e sviluppo. “L’industria italiana degli yacht, quindi le navi da diporto sopra i 24 metri, copre il 47,5% della produzione mondiale – ha affermato il ceo di Sanlorenzo, Massimo Perotti -. Partecipiamo a questo evento in cui si parla di sostenibilità perché è molto importante. È vero che l’industria italiana è molto forte in questo settore e dobbiamo fare molta attenzione perché il mondo sta crescendo in una direzione che è un po’ delicata per le nostre produzioni. Le barche in futuro dovranno essere più sostenibili se non sostenibili al 100%”.

Dal canto suo il mondo del design segue l’evoluzione del mercato: “Lo yacht – ha riferito il designer Dan Lenard – può essere oggi di per sé smart, può essere implementato con tecnologie che garantiscano basse emissioni o emissioni zero, oppure fatto di materiali riciclati o riciclabili. Tutto questo è una parte di futuro dello yachting. Tuttavia, bisogna pensare che lo yachting non finisce con il prodotto. C’è tuta una vita dopo la consegna dello yacht, di cui invece si parla un po’ meno. Così come si parla poco di quella che potrebbe essere definita come ‘educazione’ di utilizzo di queste barche e le possibilità che queste offrono come utilizzo alternativo e trasversale”.

L’evento è stato anche l’occasione per premiare gli attori che si sono distinti per le loro proposte innovative. I vincitori sono stati selezionati da una giuria internazionale di 44 membri che ha esaminato – attraverso 181 interviste one-to-one -le proposte di 50 start-up,scale-up e società corporate, selezionate da un team di esperti di Blumorpho.Nella categoria Start-up ha trionfato l’italiana Northern Light Composites (Nlcomp) per il suo composito riciclabile ‘R-Composite’ che risolve i problemi legati al fine vita della vetroresina. “R-composite è il candidato ideale per sostituire il composito in fibra di vetro che non è facilmente riciclabile, causando l’interramento delle pale delle barche (e delle turbine eoliche). Con R-composite stiamo creando un’economia completamente circolare”, osserva Fabio Bignolini, ceo di Northern Light Composites

Tra le scale-up, premiata la britannica Lineat Composites con il suo piano per trasformare i rifiuti di fibra di carbonio derivati dalla produzione, dalla lavorazione e dalla fine del ciclo di vita in una fibra di carbonio riciclata da impiegare in prodotti del settore nautico ma anche automobilistico. Nella categoria corporate, il premio è andato ai francesi di Wisamo con un dispositivo dedicato alla propulsione eolica.

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25 Marzo 2023 ( modificato il 28 Marzo 2023 | 11:49 )
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