Milano
6:18 pm, 23 Marzo 23 calendario
4 minuti di lettura lettura

Nuovi guai per Di Rubba e i commercialisti delle Lega

Di: Redazione Metronews
condividi

Nuove accuse e nuovi processi per i “Commercialisti della Lega“. Oggi Alberto Di Rubba, ex presidente della Lombardia Film Commission ed ex direttore amministrativo della Lega al Senato, ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato per un’accusa di peculato. Mentre, sempre nella seconda tranche di indagine scaturita da quella sul caso Lfc che aveva portato a condanne, Andrea Manzoni, ex revisore contabile per il Carroccio alla Camera, ha scelto il rito ordinario nell’udienza preliminare, che si è aperta stamani davanti al gup Natalia Imarisio, anche a carico di altri imputati.

Nel nuovo filone di indagine, chiuso nel marzo 2022 a carico di 9 persone, sempre coordinato dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi e condotto dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, a Di Rubba e Manzoni e altri vengono contestati, a vario titolo, reati fiscali, peculato (solo a Di Rubba) e bancarotta (anche a Manzoni).

L’ex commercialista di fiducia della Lega, Michele Scillieri, e suo cognato, Fabio Barbarossa, hanno già chiesto di patteggiare una pena di 4-5 mesi in continuazione con quella per peculato già patteggiata nel febbraio 2021, ossia 3 anni e 4 mesi e 83 mila euro di risarcimento per il professionista e 2 anni e 1 mese e 30 mila euro dal cognato.

Alcune contestazioni nell’indagine derivano sempre dal caso Lfc. Si sono aggiunte, però, anche una vicenda di peculato relativa alla società Areapergolesi, contestata a Di Rubba e all’amministratore della stessa società Giuseppe Digrandi, e una presunta bancarotta a carico di Manzoni, del presunto prestanome Luca Sostegni e altri, in relazione al fallimento del marzo 2021 della società New Quien. Anche Sostegni ha scelto l’abbreviato, mentre in ordinario ci sono anche Pierino Maffeis, Elio e Alessandro Foiadelli. Per Manzoni e Di Rubba, già condannati per il filone principale rispettivamente a 4 anni e 4 mesi e 5 anni, a giugno dovrebbe aprirsi il processo d’appello.

23 Marzo 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo