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4:34 pm, 22 Marzo 23 calendario

Londra conferma: “Proiettili con uranio impoverito sono standard”

Di: Redazione Metronews
Londra conferma
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Londra conferma, per bocca del ministero della Difesa, che i proiettili perforanti che invierà in Ucraina contengono uranio impoverito, ma aggiunge che si tratta di una «procedura standard» e che «viene utilizzata da decenni». «È una componente standard che non ha nulla a che fare con armi o potenziale nucleare», si legge in una nota del ministero diffusa da Sky News britannica. «La Russia lo sa, ma sta deliberatamente cercando di disinformare». Tra l’altro, continua la nota, «uno studio indipendente condotto da scienziati di gruppi come la Royal Society ha valutato che qualsiasi impatto sulla salute e sull’ambiente derivante dall’uso di munizioni all’uranio impoverito sarà probabilmente basso». La fornitura di proiettili con uranio impoverito all’Ucraina «non rappresenta un’escalation nucleare nella guerra», ha precisato anche il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, replicando alle accuse del presidente russo, Vladimir Putin. «Non c’è un’escalation nucleare. L’unico Paese al mondo che parla di questioni nucleari è la Russia», ha dichiarato Cleverly, citato da Sky News. «Non c’è alcuna minaccia per la Russia, si tratta semplicemente di aiutare l’Ucraina a difendersi», ha aggiunto.

Londra conferma l’invio dei super proiettili

Di diverso parere Mosca. L’invio di munizioni contenenti uranio impoverito da Londra all’Ucraina rappresenterebbe un «serio aggravamento» del conflitto. È il monito del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Parlando in una conferenza stampa a Sochi, Lavrov ha sottolineato che l’impiego di tali proiettili sarebbe «un passo verso un aggravamento ulteriore, un aggravamento serio» delle ostilità, e ha evocato in particolare le eventuali conseguenze sulla salute della popolazione e il rischio di contaminazione dei suoli. Il presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin, ha ricordato che Washington «ha usato proiettili simili in Jugoslavia e Iraq, che hanno portato alla contaminazione dell’area, nonché a un forte aumento del cancro tra le persone». «L’uso di munizioni con uranio impoverito è una manifestazione di genocidio della popolazione contro la quale sono usate e delle persone che le usano», ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Gli effetti dell’uranio impoverito

L’uranio impoverito è il sottoprodotto del processo di arricchimento dell’uranio. Viene definito «impoverito» perchè durante il processo di arricchimento la percentuale dell’isotopo fissile U-235 viene ridotta dallo 0,7% allo 0,2%. Ha una radioattività corrispondente a meno del 60% di quella dell’uranio naturale. L’uranio allo stato naturale non ha la durezza del tungsteno, ma può essere indurito. Alla fine si forma un unico grande cristallo metallico, una struttura fortissima, che ha il vantaggio di costare meno del tungsteno e di avere un impatto devastante sugli obiettivi colpiti, per esempio i carri armati nemici. Le armi all’uranio impoverito sono da sempre anche il simbolo di un grande successo tecnologico. «Nel 1984 gli statunitensi avevano fatto ricerche sul Du usato come contrappeso nei bilancieri degli aerei», spiega Stefania Divertito, autrice del libro “Uranio, il nemico invisibile” (Infinito edizioni), che nei primi anni Duemila seguì i ricorsi dei militari italiani che si ammalarono di cancro dopo le missioni in Kosovo. «Si era verificato un incidente e alcune squadre erano state impiegate per recuperare il materiale fuoriuscito. In un documento del Los Alamos National Laboratory del 1 marzo 1991 si scriveva: “L’uranio ha una modesta emissione di radioattività, le particelle emesse sono di tipo alfa. Esplodendo nebulizza nell’aria un aerosol di polveri chimicamente tossiche. Se ingerite, queste polveri possono danneggiare gli organi interni”». Ricorda Divertito: «Lo ha affermato l’Oms nel gennaio 2003: nei luoghi soggetti a bombardamento, i bambini mentre giocano possono ingerire piccole particelle di suolo contaminato. Le persone che vivono o lavorano in aree bombardate possono inalare particelle contaminate o consumare acqua e cibo contaminato. Sebbene l’uranio sia debolmente radioattivo, se viene inalato in una quantità molto alta allora può esserci rischio di cancro».

22 Marzo 2023
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