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5:57 pm, 21 Marzo 23 calendario

Scoperti “mattoni della vita” sull’asteroide Ryugu

Di: Redazione Metronews
mattoni della vita
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Possono essere definiti “mattoni della vita”: l’uracile, necessario per formare l’Rna, e la vitamina B3, un importante cofattore per il metabolismo nella vita terrestre. Entrambi sono stati rilevati in campioni raccolti dall’asteroide vicino alla Terra Ryugu, secondo un articolo pubblicato su Nature Communications. I risultati suggeriscono che le basi azotate, come l’uracile, hanno un’origine extraterrestre e sono state portate sulla Terra da meteoriti ricchi di carbonio. La navicella spaziale Hayabusa2 ha raccolto campioni da due diversi siti di atterraggio su Ryugu, che si pensa abbiano avuto storie diverse, e li ha riportati sulla Terra nel dicembre 2020. I ricercatori guidati da Yasuhiro Oba della Hokkaido University di Sapporo in Giappone hanno utilizzato tecniche analitiche su piccola scala recentemente sviluppate per analizzare campioni da entrambi i siti di atterraggio dell’asteroide Ryugu. Hanno rilevato uracile, niacina (vitamina B3) e altre molecole organiche ritenute importanti per la sintesi di ulteriori molecole organiche complesse. Queste molecole potrebbero aver portato alla nascita della prima vita sulla Terra, suggeriscono gli autori. In precedenza, erano stati trovati dallo stesso gruppo di ricerca in meteoriti trovati sulla Terra, ma il loro rilevamento in campioni incontaminati restituiti da Ryugu suggerisce un’origine extraterrestre.

Mattoni della vita prodotti nello spazio

«In sostanza, questi risultati sono un’ulteriore conferma del fatto che i “mattoni della vita” potrebbero essere stati prodotti nello spazio e portati sulla Terra», ha spiegato Elisa Biondi ricercatrice della Foundation for Applied Molecular Evolution in Florida. «Missioni con ritorno di campioni come quelle dagli asteroidi Ryugu e Bennu – spiega Biondi – sono molto importanti per la migliore comprensione dell’evoluzione di materiale organico extraterrestre, e di conseguenza per lo studio della vita sulla terra, poichè permettono l’analisi di materiale extraterrestre in perfette condizioni di sterilità, al contrario dei campioni di meteoriti rinvenuti sulla terra, che possono sempre presentare problemi di contaminazione difficili da discernere. È opinione diffusa che il trasporto di nucleobasi sulla superficie della Terra da parte di meteoriti in tempi primordiali abbia contribuito alla formazione ed evoluzione prebiotica delle prime macromolecole della vita».

Dai meteoriti agli asteroidi

Mentre aminoacidi e altre molecole organiche importanti per l’evoluzione molecolare prebiotica sono state abbondantemente individuate in meteoriti fin dagli anni ’70, in particolare nel famoso meteorite di Murchinson, l’individuazione di tutte le nucleobasi, soprattutto del tipo delle pirimidine, fino a poco tempo fa è rimasta insoddisfacente, poichè, inizialmente, solo adenina e guanina (che sono del tipo purine) erano state identificate. «Già l’anno scorso – ricorda la ricercatrice – lo stesso gruppo di scienziati coinvolto in questo lavoro pubblicò un importante articolo, sempre su Nature Communications, dove si annunciava il ritrovamento, in tre diversi campioni di meteoriti del tipo condrite carbonacea, di tutte le nucleobasi presenti negli acidi nucleici degli organismi viventi terrestri. La scoperta di uracile in quantità rilevanti nell’asteroide Ryugu è importante soprattutto per il fatto che gli asteroidi ricchi di carbone, come il Ryugu e il Bennu, sono i più plausibili corpi celesti da cui originano le famose condriti carbonacee ricche di materiale organico. L’individuazione di nucleobasi e quella dei loro precursori nell’asteroide forniscono indicazioni su come le nucleobasi possano essersi formate da tali precursori, a seconda delle origini e composizione dell’asteroide, di quali precursori siano ancora presenti, e della posizione relativa di questi composti nell’asteroide stesso (sulla superficie o all’interno). In sostanza, questi risultati sono un’ulteriore conferma del fatto che i mattoni della vita potrebbero essere stati prodotti nello spazio e portati sulla Terra».

21 Marzo 2023
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