Piazza San Carlo: chiesta la conferma della condanna per Appendino

Confermare la condanna a 18 mesi di reclusione per l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per i fatti di piazza San Carlo. È la richiesta fatta oggi dalla Procura generale al processo d’appello per gli incidenti avvenuti nella piazza durante la finale di Champions Juventus-Real Madrid del 3 giugno 2017, quando si registrarono oltre 1.500 feriti e in seguito la morte di due donne. La stessa pena è stata proposta per l’allora capo di gabinetto Paolo Giordana.
Il pg Pellicano ha ricordato che a scatenare il panico tra la folla fu «l’azione scellerata di una banda di criminali» (un gruppo di giovani già condannati in via definitiva) che a scopo di rapina sparse spray al peperoncino. «La loro condotta – ha però aggiunto – disvelò le manchevolezze» nell’organizzazione e nella gestione della serata. Il magistrato ha parlato di «fretta», «trascuratezza», «superficialità», di «bilancio quasi inesistente».

dopo gli incidenti
Secondo la sua ricostruzione, fu Appendino, insieme a Giordana, a decidere, su suggerimento della Juventus, di ospitare la manifestazione in piazza San Carlo: «Ma la Juventus – ha detto – aveva fatto presente che per una analoga iniziativa del 2015 i maxischermi erano stati due, mentre in questa occasione se ne reperì solo uno. Fino al 26 maggio (otto giorni prima – ndr) non si sapeva nemmeno chi sarebbe stato il soggetto organizzatore, ma il 28 maggio, su Facebook, la sindaca scrisse che “tante persone ci stavano lavorando da settimane”». Sempre secondo il pg su Appendino ricadeva la responsabilità specifica in materia di sicurezza, ma «affidò a Giordana una delega in bianco giuridicamente inesistente e irrilevante», salvo poi comporre con lui «una voce unica, una diarchia».
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