Migranti
4:12 pm, 21 Marzo 23 calendario

Meloni: “Sulla tragedia di Cutro ho la coscienza a posto”

Di: Redazione Metronews
Meloni coscienza a posto
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Giorgia Meloni lo ribadisce: «Sulla tragedia di Cutro ho la coscienza a posto. L’Italia è stata lasciata da sola» a fronteggiare il problema dell’immigrazione, ha sottolineato la premier nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. «Non esistono prove che il governo italiano potesse fare di più. Io sono una madre, cerchiamo di mantenere toni giusti – ha proseguito la presidente del Consiglio – spero che sia a posto anche la coscienza di chi usa le morti di povera gente per fare propaganda con accuse inaccettabili». Questa mattina, intanto, i vigili del fuoco hanno recuperato il corpo di un’altra vittima del naufragio avvenuto lo scorso 26 febbraio scorso. Si tratta di un uomo di circa 30 anni, anche se l’identificazione sarà possibile, eventualmente, solo attraverso l’esame del dna. Con il ritrovamento di oggi salgono a 88 le vittime del naufragio accertate.

Meloni: “Ho la coscienza a posto”

Meloni è tornata a sottolineare che «quando ci presentiamo al cospetto dell’Europa con mezzo Parlamento che dice “l’Italia non li ha voluti salvare”, quando l’Italia viene lasciata da sola ad affrontare un problema che da sola non può affrontare, perchè sfuggirà sempre qualcosa, ci sarà sempre qualcosa che andrà storto, e diciamo “l’Italia non li ha voluti salvare”, vi rendete conto di come vanifichiamo, anche ai fini delle risposte che ci servono, gli sforzi che stiamo facendo? Ribadisco che la mia coscienza è perfettamente in ordine». L’immigrazione «sta diventando un’emergenza strutturale, stiamo assistendo» ad un flusso di migranti» senza precedenti e «l’Italia non può aspettare oltre, non possiamo aspettare inermi. Le frontiere marittime dell’Italia sono frontiere dell’Europa e l’Europa è chiamata a difendere queste frontiere, la posta in gioco è la sicurezza dell’interno Continente. Vogliamo contrastare con forza i trafficanti di esseri umani, fermare le partenze, aumentare i rimpatri, avere una immigrazione legale e fondi adeguati per l’accoglienza».

“Piano europeo nella giusta direzione”

La premier ha richiamato, tra l’altro, l’accordo in passato dell’Unione europea con la Turchia. «Fermare i movimenti secondari si può fare fermando le partenze irregolari – ha osservato – è il momento di spingere con forza un nuovo modello di gestione del fenomeno migratorio». Quanto al piano dell’Europa sulla gestione dell’immigrazione «contiene punti importanti» e fino a poco tempo fa «inimmaginabili. Pone per la prima volta il principio del coinvolgimento degli Stati di bandiera delle Ong nelle operazioni Sar. Gli Stati bandiera delle Ong devono assumersi le responsabilità – ha rimarcato Giorgia Meloni – c’è un rafforzamanto del ruolo di Frontex per rendere efficace le procedure. Ci sono passi che vanno nella giusta direzione, c’è un cambio di paradigma ma non possiamo ancora dirci soddisfatti. Non c’è più un solo minuto da perdere, è il momento di agire. È ora di tradurre le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo in fatti concreti. Non vogliamo più piangere i morti delle tragedie, vogliamo una immigrazione legale».

Opposizioni chiedono accesso agli atti

Una richiesta di accesso civico agli atti, indirizzata al governo, per capire cosa non ha funzionato la notte tra il 25 e il 26 febbraio davanti alla costa calabrese, quando un barcone pieno di migranti è naufragato presso Cutro, provocando la morte di decine di persone. È l’iniziativa assunta da tutte le opposizioni parlamentari, presentata oggi con una conferenza stampa a Montecitorio alle presenza degli esponenti di tutti i gruppi di minoranza. Nella richiesta, indirizzata alla presidente del Consiglio, al ministro delle Infrastrutture, a quello dell’Interno, al Prefetto di Crotone e al Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso in mare, si domandano informazioni precise riguardo alla successione degli eventi e soprattutto sul contenuto delle comunicazioni tra Frontex e le autorità italiane, sulla prima segnalazione della presenza dell’imbarcazione coi migranti a bordo. La domanda principale riguarda la tempistica esatta con cui è stato aperto un evento Sar e a che ora sono partiti i mezzi della Guardia costiera, ma si chiede anche perchè in una prima fase siano state coinvolti i mezzi della Gdf. Se alle richiesta delle opposizioni non farà seguito alcuna risposta, nel documento si specifica che dopo 30 giorni si procederà a un ricorso.

21 Marzo 2023
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