antimafia
4:36 pm, 21 Marzo 23 calendario

Mattarella a Casal di Principe: “Lotta alle mafie è una priorità”

Di: Redazione Metronews
Mattarella a Casal di Principe
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Bagno di folla per Sergio Mattarella a Casal di Principe. Il presidente della Repubblica, dopo aver parlato agli studenti, si è recato nella chiesa di San Nicola di Bari, la parrocchia di don Diana, quella nella cui sagrestia il sacerdote fu ucciso dai sicari il 19 marzo 1994 mentre si apprestava a celebrare messa. «La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie – ha sottolineato Mattarella – la mafia è violenza ma, anzitutto, viltà. Don Peppino era un uomo coraggioso, un pastore esemplare, un figlio della sua terra, un eroe dei nostri tempi, che ha pagato il prezzo più alto, quello della propria vita, per aver denunciato il cancro della camorra e per aver invitato le coscienze alla ribellione. Le mafie temono i liberi cittadini. Vogliono persone asservite, senza il gusto della libertà – ha ricordato il presidente – le mafie sono presenti in tutte le attività più turpi e dannose per la comunità: la prostituzione, il traffico di esseri umani, di rifiuti tossici, il caporalato, il commercio di armi, quello strumento di morte che è la droga, lasciando nel territorio povertà e disperazione».

Mattarella a Casal di Principe ricorda don Diana

Nel primo giorno di primavera, in cui si celebrano le vittime delle mafie, Mattarella si è rivolto in particolare alle ragazze e ai ragazzi di Casal di Principe «voi che vivete la vostra giovinezza in questa terra, in passato così duramente ferita dalla presenza della criminalità organizzata. E che ora è protagonista di una stagione straordinaria di fermento e di riscatto, siete voi i testimoni di speranza. E voi potete avere adesso un respiro e un orizzonte più ampio». «È possibile un mondo senza mafie, un mondo di verità e giustizia. Vi prego contagiate gli altri, scuotete le coscienze. Le mafie uccidono le speranze. Allora forza, ne vale veramente la pena», ha detto invece don Luigi Ciotti all’iniziativa promossa a Milano da Libera nella Giornata in memoria delle vittime innocenti delle mafie, alla quale hanno partecipato 70 mila persone sfilando da Corso Venezia sino a piazza Duomo. Tra loro, oltre 500 famigliari delle vittime che sono arrivati anche dall’estero, sin dal Messico, e hanno sfilato in mezzo a migliaia di scolaresche e scout.

La sferzata di don Ciotti

«A tutte le vittime innocenti delle mafie va la nostra memoria e il nostro impegno», sono state le parole con cui Giancarlo Caselli, già procuratore capo di Palermo dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, ha chiuso il momento più intenso, quello del grande abbraccio ai famigliari. Poi don Ciotti, fondatore di Libera e Gruppo Abele, ha sferzato la piazza e il Governo: evitare la normalizzazione delle mafie, una peste da sradicare dalla radice, trovare nuove strategie per combatterle tanto sono saldate alla violenza bianca del capitale economico, difendere la sacralità delle istituzioni dai grovigli della corruzione e della massoneria. Ciotti ha quindi ringraziato il presidente Mattarella per aver reso omaggio alla memoria di don Peppe Diana: «Sono molto contento che sia andato a Casal di Principe, io ero lì domenica, nel giorno dell’uccisione – ha detto – Don Peppe era un ribelle ai silenzi opportunistici, siatelo anche voi». La chiusura, come l’apertura, sulle note di “Imagine” che hanno accompagnato la lettura dei nomi delle 88 vittime accertate della strage di Cutro.

21 Marzo 2023
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