Dieci anni senza Mennea
12:10 am, 21 Marzo 23 calendario

Così ricordo il grande Pietro, l’uomo e l’amico

Di: Redazione Metronews
condividi

Il 21 Marzo corrente ricorre l’anniversario della scomparsa del grande atleta e velocista italiano Pietro Mennea e io vorrei ricordarlo con queste poche righe.

Non parlerò del campione olimpico, del primatista mondiale ed europeo dei 200 e 100 metri piani e finalista in quattro olimpiadi consecutive. Non parlerò nemmeno delle sue quattro lauree, della professione di avvocato e commercialista o del suo impegno come europarlamentare.

Ne parlerò come di un amico e di chi, nonostante la fama, i riconoscimenti e la gloria, ha saputo mantenere i piedi ben saldi in terra e un contatto umanissimo con il resto del mondo.

Con Pietro ci siamo conosciuti intorno alla fine degli anni novanta, al termine della mia (brutta) avventura come Presidente della Maratona di Roma. Si era offerto di darmi una mano come ex atleta e di difendermi come avvocato se avessi voluto intentare una causa contro coloro che mi avevano scippato la manifestazione. Rifiutai (sbagliando), giacché non volevo far diventare personale un sopruso che era invece collettivo e riguardava i rapporti tra il potere della politica, lo sport e la libera iniziativa imprenditoriale. Ciò non ci impedì però di frequentarci negli anni successivi di tanto in tanto e nelle situazioni più disparate: per la presentazione di un libro, per una conferenza, un articolo sul giornale, per la promozione di qualche mia iniziativa sportiva, per un caffè.

Negli ultimi anni, prima della sua morte e quando era già malato, avevamo lavorato insieme nella ricerca a Roma di una sede pubblica, uno stabile, una struttura dove poter installare la sua “Biblioteca/museo”. Era un progetto al quale teneva molto e a cui le istituzioni, politiche e sportive, non hanno saputo dare risposte concrete. Tante promesse ma nulla di fatto se ancora oggi, a dieci anni dalla sua scomparsa, non si trova un posto decente dove poterlo ricordare e onorare.

In questo mondo complicato e a tratti irriconoscibile, Pietro ci manca. Manca alla mia generazione, manca ai tanti che attraverso le sue gesta, i valori e i suoi insegnamenti , si sono appassionati allo sport e all’atletica leggera; manca a tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato, che lo hanno visto correre, vincere, cadere e rialzarsi. Manca a me che lo consideravo una sorta di fratello/gemello per storia, passione, percorso di vita. Eravamo nati nello stesso anno e io soltanto alcuni mesi prima: poveri, del sud, testardi, appassionati, leali, sportivi, quel tanto ingenui dall’essere qualche volta strumentalizzati e usati.

Pietro è morto il 21 Marzo, primo giorno di Primavera e il più bello dell’anno, lo stesso di mia madre, alla quale un giorno lo avevo presentato.

UMBERTO SILVESTRI

21 Marzo 2023 ( modificato il 17 Marzo 2023 | 23:09 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo