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8:35 pm, 20 Marzo 23 calendario

Ok a riforma pensioni, il governo traballa. Rivolte e arresti a Parigi

Di: Redazione Metronews
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Sulla riforma delle pensioni si è sfiorata la crisi in Francia. Il governo del presidente Emmanuel Macron è sopravvissuto a due mozioni di sfiducia in Parlamento, ma deve ancora affrontare forti pressioni sulla gestione di una controversa riforma delle pensioni che ha scatenato le piazze, con scioperi che rischiano di paralizzare il Paese.

Riforma delle pensioni con rivolta

Almeno 101 persone sono state fermate a Parigi in seguito ai disordini ed alle violenze scoppiati dopo che il Parlamento ha bocciato le due mozioni di censura contro il governo e ha adottato la legge di riforma delle pensioni, scrive il sito di Le Figaro, citando fonti di polizia.

riforma delle pensioni
Proteste per le pensioni

Cassonetti rovesciati, incendi di rifiuti, barricate, cortei per le strade: ci sono stati momenti di tensione nel centro di Parigi nella serata. Centinaia di persone, alle quali si erano uniti i deputati di France Insoumise, si sono radunate a Place Vauban (nel VII arrondissement). Incendi di rifiuti e scontri con la polizia sono stati registrati nel distretto della stazione di Saint-Lazare (IX arrondissement), intorno a Place de l’Opèra. Poco dopo le 21, infine, un corteo di un centinaio di persone, per lo più giovani, ha percorso rue Rèaumur e rue Montmartre, rovesciando i bidoni della spazzatura dei commercianti, sempre seguiti da agenti di polizia in motocicletta. Un centinaio di persone si è radunato anche allo Chatelet, non lontano dall’Hotel de Ville.

Manifestazioni spontanee si segnalano a Strasburgo, Lione, Tolosa e Lille, dove si registra il lancio di lacrimogeni da parte della polizia per disperdere la folla.

La premier Borne

La scorsa settimana la premier Elisabeth Borne aveva infiammato l’opposizione annunciando che il governo avrebbe imposto la controversa riforma senza un voto in Parlamento, scatenando accuse di comportamento antidemocratico.

L’uso dell’articolo 49.3 della Costituzione che consente questa mossa ha anche dato all’opposizione il diritto di depositare mozioni di sfiducia al governo, e sono state presentate due richieste di questo tipo. L’Assemblea nazionale, che ha 577 seggi, ha prima respinto una mozione presentata dalla coalizione centrista Liot – sostenuta anche dalla sinistra – con un margine di soli nove voti, molto inferiore alle aspettative.

Riforma delle pensioni con rivolta

Poi ha respinto a stragrande maggioranza una mozione presentata dall’estrema destra di Rassemblement National, che ha incassato solo 94 voti. La bocciatura delle mozioni significa che la riforma per l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni è stata approvata, anche se deve ancora essere firmata dal presidente e potrebbe essere soggetta a contestazioni legali. «Non siamo mai andati così lontano nella costruzione di un compromesso come con questa riforma», ha dichiarato la Borne in Parlamento prima del voto, affermando che l’uso dell’articolo 49 per aggirare il voto è «profondamente democratico» secondo la Costituzione francese. Intanto le opposizioni hanno già inviato alla Corte Costituzionale una proposta di referendum della legge appena approvata. La Corte adesso ha un mese di tempo per esaminarla. Dopo la presentazione da parte di circa 250 parlamentari, soprattutto deputati e senatori di sinistra, il Consiglio deve verificarne l’ammissibilità. Poi potrebbe iniziare la raccolta delle adesioni dei cittadini, nel tentativo di raggiungere un decimo dell’elettorato, cioè 4,87 milioni di firme, entro nove mesi, per aprire la strada a un referendum.

20 Marzo 2023
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