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3:40 pm, 20 Marzo 23 calendario

Borse in rimbalzo dopo le rassicurazioni di Lagarde

Di: Redazione Metronews
Borse in rimbalzo
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Borse in rimbalzo in tutta Europa, sulla scia di Wall Street dove il Dow Jones sale dell’1,11% e lo S&P 500 dello 0,60%. I titoli bancari invertono la rotta con Usb che dopo un avvio in forte calo guadagna ora quasi il 6%. Londra sale dello 0,61%, Francoforte +1%, Parigi dell’1,24% e Madrid lo 0,81%. Milano guadagna l’1,25%. A dare manforte l’audizione al Parlamento europeo della presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha ribadito: «Il settore bancario dell’area euro è resiliente, con forti posizioni di capitale e liquidità». Inoltre la Bce «è pienamente attrezzata per fornire, se necessario, un sostegno di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro e per preservare la regolare trasmissione della politica monetaria. Stiamo monitorando da vicino gli sviluppi del mercato – ha detto la presidente della Bce – e siamo pronti a rispondere se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro».

Borse in rimbalzo e Bce rassicura

Lagarde ha toccato anche il tema dell’inflazione: «Si prevede che rimarrà troppo alta per troppo tempo», ha sottolineato ricordando che la scorsa settimana il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare di 50 punti base i tre tassi di interesse chiave, «in linea con la nostra determinazione a garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Ora vediamo un’inflazione media del 5,3% nel 2023, del 2,9% nel 2024 e del 2,1% nel 2025. Allo stesso tempo, le pressioni sui prezzi di fondo rimangono forti. L’inflazione al netto di energia e cibo dovrebbe attestarsi in media al 4,6% nel 2023, una cifra superiore a quanto previsto nelle proiezioni di dicembre. Successivamente, si prevede che scenderà al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025 – ha aggiunto Lagarde – man mano che le pressioni al rialzo dovute ai passati shock dell’offerta e alla riapertura dell’economia svaniscono e una politica monetaria più restrittiva smorza sempre più la domanda». I tassi di interesse chiave della Bce, ha concluso la presidente, «rimangono il nostro strumento principale per definire l’orientamento della politica monetaria».

Gentiloni: «Reazione forte e rapida»

«Le crisi hanno investito banche lontanissime l’una dall’altra, con motivazioni diversissime, la reazione delle autorità monetarie è stata forte e rapida. Siamo in un quadro generale di estrema volatilità, abbiamo regole di supervisione bancaria forti e valide», ha affermato da parte sua sulla crisi bancaria Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, intervenuto alla presentazione del nuovo inserto “Affari & Finanza” di Repubblica. «Bisogna mettere a terra le grandi risorse del Pnrr, lo sa il governo, lo sappiamo noi – ha proseguito Gentiloni – dobbiamo rimboccarci le maniche a Bruxelles e a Roma e far funzionare questa roba, se non funziona sarà molto difficile mantenere stimoli di investimenti pubblici necessari per la crescita».

Visco: «Sistema europeo non è coinvolto»

«Il sistema finanziario europeo non è direttamente esposto alle attuali turbolenze bancarie, ma affronta i rischi di contagio», ha confermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco – ci siamo riuniti a Francoforte essendo preparati sul caso Silicon Valley Bank e subito dopo ci siamo trovati a cena a parlare del caso Credit Suisse: si sono sovrapposte due grandi perturbazioni che vedono il sistema finanziario europeo non direttamente coinvolto». Tuttavia, ha spiegato Visco, «il problema per noi è un problema sostanzialmente di rischi di contagio, perchè la fiducia è qualcosa che bisogna mantenere con una capacità di risposta, con la vigilanza, e la vigilanza europea sicuramente è ben consapevole e ben condotta e con una risposta sul fronte della liquidità. E noi abbiamo tutti gli strumenti per far fronte a qualunque crisi di liquidità che ci possa essere» e «non rileviamo problemi di capitalizzazione e di liquidità nelle nostre banche». In conclusione il governatore di Bankitalia ha però aggiunto: «Quello che esiste negli Stati Uniti, la Federal Deposit Insurance Corp è qualcosa che noi non abbiamo in Europa e dobbiamo assolutamente mettere in atto perchè serve uno strumento di protezione dei depositi per la risposta alle crisi di banche medie».

20 Marzo 2023
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